Le Etichette Narranti
Da sempre ci impegniamo in una comunicazione chiara e trasparente anche sulle etichette dei nostri alimenti biologici. Questo affinché riceviate una corretta informazione sulla qualità, salubrità e tracciabilità dei prodotti che consumate, e possiate fare scelte d’acquisto consapevoli.
E’ per questa ragione che abbiamo condiviso il progetto “Etichetta narrante” di Slow Food e insieme a loro ci impegniamo a svilupparlo e divulgarlo, applicando ad alcuni dei nostri prodotti questa formula di etichettatura trasparente.
Le etichette alimentari infatti, anche se a norma di legge, spesso lasciano senza risposta molte delle nostre domande: sulla qualità delle materie prime, sul tipo di agricoltura da cui provengono, sul reale valore nutrizionale degli ingredienti. Al momento, non sono molte le etichette in grado di fornire un’informazione puntuale e non sempre chi le legge possiede gli strumenti per comprenderle.
L’etichetta narrante non si sostituisce all’etichetta legale, ma la completa e la integra mediante l’applicazione sulle confezioni di ulteriori informazioni e approfondimenti sui territori di provenienza, sulle varietà e tipologie protagoniste dei progetti, sulle tecniche di coltivazione, lavorazione, conservazione e consumo.
In altre parole l’etichetta narrante ci racconta una storia, e per storia intendiamo una “narrazione sistematica e critica”.
Molti materiali di comunicazione che accompagnano i prodotti, invece, sono spesso mistificanti: fanno riferimento a mondi contadini bucolici, presunte tecniche tradizionali, vaghi richiami a sapori antichi. Elementi evocativi lontanissimi dalle effettive qualità dei prodotti pubblicizzati.
In contrasto con questa logica “superficiale”, per noi e Slow Food la qualità di un prodotto alimentare è innanzitutto una narrazione che comincia sempre dal suo luogo di origine: il luogo di domesticazione o diversificazione di una specie, il luogo di sviluppo di una tecnica di coltivazione o di trasformazione.
Siamo convinti che l’etichetta narrante possa fare la differenza. Una differenza per il consumatore, che vedrà tutelata la propria salute e soddisfatte tutte le sue domande, ma anche per il produttore, che potrà raccontarci la propria storia. E vederla valorizzata come merita.
I nostri prodotti con le Etichette Narranti
Pappa reale fresca biologica
La pappa reale fresca e biologica Alce Nero è 100% italiana. Si caratterizza per un colore bianco-giallognolo con riflessi perlacei, è astringente in bocca e dal sapore acidulo.
È ideale a colazione e per integrare l'alimentazione, specialmente nei cambi di stagione.

Caratteristiche
Colore bianco-giallognolo con riflessi perlacei, astringente in bocca e dal sopore acidulo. Ideale per integrare l'alimentazione specialmente nei cambi di stagione.
Allevamento delle api
In arnie trattate solo con vernici atossiche. I telai del nido e del melario sono internamente dotati di fogli realizzati con cera d'api biologica. Per la cura delle api e solo quando necessario, sono utilizzati trattamenti a base di acido organici ed oli essenziali come previsto dal disciplinare biologico.
Produzione
La pappa reale è una miscela di secrezioni delle ghiandole ipofaringee e mandibolari delle api nutrici unita a frazioni di polline, nettare e miele. Non contiene alcun additivo.
Nettare di 3 frutti selvatici biologico
Questo nettare Alce Nero è prodotto dalla Cooperativa Insieme, nata nel 2003 con lo scopo di facilitare il ritorno dei profughi nelle municipalità di Bratunac e di Srebrenica della Bosnia-Erzegovina attraverso il lavoro e la condivisione.
La cooperativa è formata da piccole aziende familiari, spesso a conduzione femminile, e vuole rilanciare questa economia rurale attraverso la lavorazione dei piccoli frutti tradizionali della zona.

Territorio e produttori
Il lampone, la mora e il sambuco crescono spontaneamente in Bosnia-Erzegovina. I soci della Cooperativa Insieme si occupano della raccolta e della trasformazione, che avviene a Bratunac.
Raccolta e lavorazione
I frutti, raccolti a mano nei mesi di luglio e agosto, sono selezionati e congelati. Quindi vengono miscelati con il succo concentrato di mele e poi omogeneizzati per ottenere il nettare, che viene pastorizzato (trattamento termico per renderlo stabile).
Nettare di 3 frutti rossi biologico
Questo nettare Alce Nero è prodotto dalla Cooperativa Insieme, nata nel 2003 con lo scopo di facilitare il ritorno dei profughi nelle municipalità di Bratunac e di Srebrenica della Bosnia-Erzegovina attraverso il lavoro e la condivisione.
La cooperativa è formata da piccole aziende familiari, spesso a conduzione femminile, e vuole rilanciare questa economia rurale attraverso la lavorazione dei piccoli frutti tradizionali della zona.

Territorio e produttori
Il corniolo, i lamponi e i mirtilli rossi crescono spontaneamente in Bosnia-Erzegovina. I soci della Cooperativa Insieme si occupano della raccolta e della trasformazione, che avviene a Bratunac.
Raccolta e lavorazione
I frutti, raccolti a mano nei mesi di luglio e agosto, sono selezionati e congelati. Quindi vengono miscelati con il succo concentrato di mele e poi omogeneizzati per ottenere il nettare, che viene pastorizzato (trattamento termico per renderlo stabile).
Nettare di lampone biologico
Questo nettare Alce Nero è prodotto dalla Cooperativa Insieme, nata nel 2003 con lo scopo di facilitare il ritorno dei profughi nelle municipalità di Bratunac e di Srebrenica della Bosnia-Erzegovina attraverso il lavoro e la condivisione.
La cooperativa è formata da piccole aziende familiari, spesso a conduzione femminile, e vuole rilanciare questa economia rurale attraverso la lavorazione dei piccoli frutti tradizionali della zona.

Territorio e produttori
I lamponi crescono spontaneamente in Bosnia-Erzegovina. I soci della Cooperativa Insieme si occupano della raccolta e della trasformazione, che avviene a Bratunac.
Raccolta e lavorazione
I frutti, raccolti a mano nei mesi di luglio e agosto, sono selezionati e congelati. Quindi vengono miscelati con il succo concentrato di mele e poi omogeneizzati per ottenere il nettare, che viene pastorizzato (trattamento termico per renderlo stabile).
Nettare di mora e sambuco biologico
Questo nettare Alce Nero è prodotto dalla Cooperativa Insieme, nata nel 2003 con lo scopo di facilitare il ritorno dei profughi nelle municipalità di Bratunac e di Srebrenica della Bosnia-Erzegovina attraverso il lavoro e la condivisione.
La cooperativa è formata da piccole aziende familiari, spesso a conduzione femminile, e vuole rilanciare questa economia rurale attraverso la lavorazione dei piccoli frutti tradizionali della zona.

Territorio e produttori
La mora e il sambuco crescono spontaneamente in Bosnia-Erzegovina. I soci della Cooperativa Insieme si occupano della raccolta e della trasformazione, che avviene a Bratunac.
Raccolta e lavorazione
I frutti, raccolti a mano nei mesi di luglio e agosto, sono selezionati e congelati. Quindi vengono miscelati con il succo concentrato di mele e poi omogeneizzati per ottenere il nettare, che viene pastorizzato (trattamento termico per renderlo stabile).
Granola di avena integrale con cioccolato fondente
La granola di avena integrale con cioccolato fondente Alce Nero è ideale per una colazione biologica, sana e nutriente. È fatta con avena integrale italiana e farro dei nostri agricoltori. L’avena in fiocchi e il farro soffiato sono miscelati con il riso croccante senza l’aggiunta di oli vegetali. I cereali infatti sono aggregati solo con miele millefiori italiano senza altri ingredienti. Infine sono aggiunte le scaglie di cioccolato fondente al 60%. La granola di avena integrale arricchita con cioccolato fondente Alce Nero rimane croccante ed è ideale con latte o yogurt, miele, frutta fresca o secca.

Origine cereali
Per le nostre granole utilizziamo farro e avena, coltivati in Italia.
Lavorazione
Le granole Alce Nero sono composte da diversi cereali ottenuti tramite differenti processi tecnologici: l’avena è in fiocchi, il farro viene soffiato e il riso croccante si ottiene dalla farina di riso, dopo un processo di cottura. FIOCCHI DI AVENA: si ottengono partendo dai grani di avena biologica che vengono precedentemente puliti, cotti al vapore ed infine schiacciati. FARRO SOFFIATO: si ottiene grazie ad un processo di pressione sul chicco di farro che fa evaporare l'acqua contenuta nel farro stesso. L’evaporazione dell’acqua, tramite la pressione, determina l'espansione del chicco. Si ottiene così un prodotto molto soce e leggero. RISO CROCCANTE: si ottiene dalla farina biologica di riso che viene miscelata con acqua subendo un processo di cottura. L’impasto poi passa attraverso una trafila che conferisce la forma del riso. Le elevate pressioni di cottura e la successiva tostatura consentono di avere un prodotto molto croccante. I diversi cereali così ottenuti vengono prima di tutto miscelati, senza l'aggiunta di oli vegetali. Nella fase successiva viene versata su di essi una miscela calda composta semplicemente da acqua e miele millefiori. L'impasto così generato viene poi cotto in forno per rendere il prodotto delicatamente friabile. Infine vengono aggiunte le scaglie di cioccolato fondente al 60%.
Consigli d'uso
La granola di avena integrale con cioccolato fondente Alce Nero è aggregata solo con miele millefiori senza aggiunta di oli vegetali. E' ideale a colazione con latte o yogurt, frutta fresca o semi. Per una colazione sana e nutriente.
Granola di avena integrale con fichi, semi di papavero, zucca e girasole
La granola avena integrale con fichi e semi Alce Nero è ideale per una colazione biologica, sana e nutriente. È fatta con avena integrale italiana e farro dei nostri agricoltori. L’avena in fiocchi e il farro soffiato sono miscelati con il riso croccante senza l’aggiunta di oli vegetali. I cereali a cui si aggiungono i semi di zucca, girasole e papavero, sono aggregati solo con miele millefiori italiano senza l’aggiunta di altri ingredienti. Infine sono aggiunti i fichi, precedentemente selezionati, lavati ed essiccati. La granola di avena integrale arricchita con fichi e semi Alce Nero rimane croccante ed è ideale con latte o yogurt, miele, frutta fresca o secca.

Origine cereali
Per le nostre granole utilizziamo farro e avena, coltivati in Italia.
Lavorazione
Le granole Alce Nero sono composte da diversi cereali ottenuti tramite differenti processi tecnologici: l’avena è in fiocchi, Il farro viene soffiato e il riso croccante si ottiene dalla farina di riso, dopo un processo di cottura. FIOCCHI DI AVENA: si ottengono partendo dai grani di avena biologica che vengono precedentemente puliti, cotti al vapore ed infine schiacciati. FARRO SOFFIATO: si ottiene grazie ad un processo di pressione sul chicco di farro che fa evaporare l’acqua contenuta nel farro stesso. L’evaporazione dell’acqua, tramite la pressione, determina l’espansione del chicco. Si ottiene così un prodotto molto soffice e leggero. RISO CROCCANTE: si ottiene dalla farina biologica di riso che viene miscelata con acqua subendo un processo di cottura. L’impasto poi passa attraverso una trafila che conferisce la forma del riso. Le elevate pressioni di cottura e la successiva tostatura consentono di avere un prodotto molto croccante. I diversi cereali così ottenuti vengono prima di tutto miscelati con i semi di zucca, girasole e papavero, senza l’aggiunta di oli vegetali. Nella fase successiva viene versata su di essi una miscela calda composta semplicemente da acqua e miele millefiori. L’impasto così generato viene poi cotto in forno per rendere il prodotto delicatamente friabile. Infine vengono aggiunti i fichi, precedentemente selezionati, lavati ed essiccati.
Consigli d'uso
La granola di avena integrale con fichi e semi Alce Nero è aggregata solo con miele millefiori senza aggiunta di oli vegetali. È ideale a colazione con latte o yogurt, frutta fresca o secca. Per una colazione sana e nutriente.
Spaghetti integrali di grano duro e ceci biologici
Gli spaghetti integrali di grano duro e ceci Alce Nero sono fatti con grano integrale e legumi 100% italiani e impastati con acqua di sorgente delle Dolomiti. Rappresentano una gustosa alternativa alla pasta tradizionale grazie ad un maggiore tenore proteico e ad un minore contenuto di carboidrati. Sono fonte di fibre perché fatti con semola integrale, e fonte di proteine poiché hanno il 50% di ceci. Gli spaghetti integrali con ceci Alce Nero, dal gusto intenso e deciso, sono ottimi con tutti i condimenti e mantengono una perfetta tenuta in cottura.

Caratteristiche
Per la nostra pasta di grano e legumi Alce Nero abbiamo scelto di utilizzare la semola integrale perché ricca di fibre e meno lavorata in quanto ricavata dalla macinazione del chicco integro e abbiamo scelto di aggiungere i ceci in una percentuale pari al 50%, per ottenere una pasta con meno contenuto di carboidrati e maggior tenore proteico rispetto alla pasta tradizionale 100% grano.
Origini
Utilizziamo solo grano duro dei nostri agricoltori e ceci coltivati in Italia.
Coltivazione
La coltivazione del nostro grano duro viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo, aumentandone la fertilità.
Lavorazione
La semola integrale ottenuta dal nostro grano duro, dopo la setacciatura viene impastata con farina di ceci e con acqua di sorgente che sgorga a 2.000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con grano integrale e ceci, che si caratterizza per il suo gusto intenso e deciso. Ottima con tutti i condimenti, rappresenta una gustosa alternativa alla pasta tradizionale e mantiene un’ottima tenuta in cottura.
Fusilli integrali di grano duro e ceci biologici
I fusilli integrali di grano duro e ceci Alce Nero sono fatti con grano integrale e legumi 100% italiani e impastati con acqua di sorgente delle Dolomiti. Rappresentano una gustosa alternativa alla pasta tradizionale grazie ad un maggiore tenore proteico e ad un minore contenuto di carboidrati. Sono fonte di fibre perché fatti con semola integrale, e fonte di proteine poiché hanno il 50% di ceci. I fusilli integrali con ceci Alce Nero, dal gusto intenso e deciso, sono ottimi con tutti i condimenti e mantengono una perfetta tenuta in cottura.

Caratteristiche
Per la nostra pasta di grano e legumi Alce Nero abbiamo scelto di utilizzare la semola integrale perché ricca di fibre e meno lavorata in quanto ricavata dalla macinazione del chicco integro e abbiamo scelto di aggiungere i ceci in una percentuale pari al 50%, per ottenere una pasta con meno contenuto di carboidrati e maggior tenore proteico rispetto alla pasta tradizionale 100% grano.
Origini
Utilizziamo solo grano duro dei nostri agricoltori e ceci coltivati in Italia.
Coltivazione
La coltivazione del nostro grano duro viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo, aumentandone la fertilità.
Lavorazione
La semola integrale ottenuta dal nostro grano duro, dopo la setacciatura viene impastata con farina di ceci e con acqua di sorgente che sgorga a 2.000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con grano integrale e ceci, che si caratterizza per il suo gusto intenso e deciso. Ottima con tutti i condimenti, rappresenta una gustosa alternativa alla pasta tradizionale e mantiene un’ottima tenuta in cottura.
Penne rigate integrali di grano duro e lenticchie
Le penne integrali di grano duro e lenticchie Alce Nero sono fatte con grano integrale e legumi 100% italiani e impastate con acqua di sorgente delle Dolomiti. Rappresentano una gustosa alternativa alla pasta tradizionale grazie ad un maggiore tenore proteico e ad un minore contenuto di carboidrati. Sono fonte di fibre perché fatte con semola integrale, e fonte di proteine poiché hanno il 40% di lenticchie rosse, il legume più antico coltivato dall’uomo. Le penne integrali con lenticchie Alce Nero, dal colore ramato e dal gusto delicato, sono ottime con tutti i condimenti e mantengono una perfetta tenuta in cottura.

Caratteristiche
Per la nostra pasta di grano e legumi Alce Nero abbiamo scelto di utilizzare la semola integrale perché ricca di fibre e meno lavorata in quanto ricavata dalla macinazione del chicco integro e abbiamo scelto di aggiungere le lenticchie, il legume più antico coltivato dall’uomo, in una percentuale pari al 40%, per ottenere una pasta con meno contenuto di carboidrati e maggior tenore proteico rispetto alla pasta tradizionale 100% grano.
Origine
Utilizziamo solo grano duro dei nostri agricoltori e lenticchie coltivati in Italia.
Coltivazione
La coltivazione del nostro grano duro viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo, aumentandone la fertilità.
Lavorazione
La semola integrale ottenuta dal nostro grano duro, dopo la setacciatura viene impastata con farina di lenticchie e con acqua di sorgente che sgorga a 2.000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con grano integrale e lenticchie, dal colore ramato e dal gusto delicato. Ottima con tutti i condimenti, rappresenta una gustosa alternativa alla pasta tradizionale e mantiene un’ottima tenuta in cottura.
Linguine integrali di grano duro e lenticchie biologiche
Le linguine di grano duro e lenticchie Alce Nero sono fatte con grano integrale e legumi 100% italiani e impastate con acqua di sorgente delle Dolomiti. Rappresentano una gustosa alternativa alla pasta tradizionale grazie ad un maggiore tenore proteico e ad un minore contenuto di carboidrati. Sono fonte di fibre perché fatte con semola integrale, e fonte di proteine poiché hanno il 40% di lenticchie rosse, il legume più antico coltivato dall’uomo. Le linguine integrali con lenticchie Alce Nero, dal colore ramato e dal gusto delicato, sono ottime con tutti gli ingredienti e mantengono una perfetta tenuta in cottura.

Caratteristiche
Per la nostra pasta di grano e legumi Alce Nero abbiamo scelto di utilizzare la semola integrale perché ricca di fibre e meno lavorata in quanto ricavata dalla macinazione del chicco integro e abbiamo scelto di aggiungere le lenticchie, il legume più antico coltivato dall’uomo, in una percentuale pari al 40%, per ottenere una pasta con meno contenuto di carboidrati e maggior tenore proteico rispetto alla pasta tradizionale 100% grano.
Origine
Utilizziamo solo grano duro dei nostri agricoltori e lenticchie coltivati in Italia.
Coltivazione
La coltivazione del nostro grano duro viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo, aumentandone la fertilità.
Lavorazione
La semola integrale ottenuta dal nostro grano duro, dopo la setacciatura viene impastata con farina di lenticchie e con acqua di sorgente che sgorga a 2.000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con grano integrale e lenticchie, dal colore ramato e dal gusto delicato. Ottima con tutti i condimenti, rappresenta una gustosa alternativa alla pasta tradizionale e mantiene un’ottima tenuta in cottura.
Fiocchi di grano khorasan integrale biologici
I Flakes di grano khorasan integrale 100% italiano Alce Nero, sono ideali per una colazione biologica, sana e leggera. Sono fatti solo con grano khorasan coltivato in Italia, senza aggiunta di altri ingredienti. I Flakes di grano Khorasan Alce Nero non hanno zuccheri aggiunti (ad esclusione degli zuccheri presenti naturalmente nel grano khorasan). Sono a basso contenuto di grassi e naturalmente ricchi di fibre in quanto fatti con khorasan 100% integrale. Il grano khorasan, dopo essere stato raccolto e pulito, viene cotto a vapore solo con acqua. Successivamente viene fatto riposare, poi fioccato ed infine tostato. I fiocchi integrali di khorasan Alce Nero rimangono croccanti e sono ideali con latte o yogurt, miele, frutta fresca o secca.

Varietà
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente. È da sempre coltivato nell’area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia. Le aree di coltivazione dove oggi esprime meglio le proprie caratteristiche sono, in Italia, in particolare nelle regioni di Sicilia e Puglia. La taglia particolarmente alta (140-160 cm) e la precocità gli garantiscono una buona competizione in contrasto con le erbe infestanti. La cariosside, più grande degli altri grani, di forma lunga e stretta, misura fino 11-12 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza.
Origine
Per i nostri flakes di grano khorasan, utilizziamo solo grano coltivato in Italia.
Coltivazione
Il grano Khorasan ha una tecnica colturale identica a quella del frumento, gode della fertilità residua delle coltivazioni precedenti e predilige aree ventilate di media ed alta collina. Nella rotazione occupa lo stesso posto del frumento, in successione alla maggese di favino o di pomodoro. La raccolta si esegue intorno alla metà di luglio.
Lavorazione
Il grano Khorasan dopo essere stato pulito, viene cotto con acqua senza l’aggiunta di altri ingredienti. Dopo il processo di cottura il prodotto passa alla fase di riposo, fondamentale per ripristinare e riequilibrare le caratteristiche strutturali del grano per poter procedere con la fase di lavorazione successiva, ovvero la fioccatura. Questo processo prevede il passaggio dei chicchi di grano khorasan cotti, attraverso due rulli molto vicini tra loro, con lo scopo di ottenere il fiocco di cereale. Dopo la fioccatura il chicco passa alla fase della tostatura, fondamentale per eliminare l’umidità in eccesso trattenuta dalla cottura e per conferire al fiocco la caratteristica croccantezza. Infine il fiocco viene selezionato e confezionato.
Consigli d'uso
I Flakes di grano khorasan Alce Nero sono preparati solo con grano khorasan integrale, senza aggiunta di zuccheri o altri ingredienti. Sono ideali a colazione con l’aggiunta di latte o yogurt, miele, frutta fresca o secca. Per una colazione sana, leggera e ricca di fibre.
Yogurt intero alla fragola biologico
Lo yogurt biologico intero alla fragola Alce Nero è preparato utilizzando solo "Latte Fieno STG" biologico italiano.

Il prodotto
Utilizziamo solo "Latte Fieno STG" biologico italiano: un latte che proviene da vacche alimentate quasi esclusivamente con erba fresca o essiccata (fieno non fermenato). Raccogliamo il latte tutti i giorni in stalla e lo trasformiamo in yogurt entro 48 ore dalla mungitura, senza modificare in alcun modo il suo naturale tenore di grasso e senza aggiungere né aromi, né addensanti.
Il territorio
Il "Latte Fieno STG" con cui è prodotto il nostro yogurt proviene da un gruppo di aziende agricole biologiche chiamate localmente masi, situate nell’area alpina dell’Alto Adige; più precisamente: Val Venosta, Val Sarentino, Val Pusteria e Altopiano del Renon. I masi si trovano mediamente a 1200 metri di altitudine in un territorio ricco di sorgenti e di prati rigogliosi. Da questo latte realizziamo i nostri yogurt nei vicini laboratori di Mila a Bolzano, secondo i principi Alce Nero. Nei territori da cui proviene il nostro "Latte Fieno STG" esiste una perfetta integrazione tra uomo e natura: nei masi di montagna, infatti, la cura e l’attenzione per l’animale nasce dal profondo rispetto per la terra. E’ per questo motivo che chi abita i masi sente di essere un contadino. Per prima cosa, infatti, si dedica alla semina e alla cura dei prati; falcia il prato e lo fa essiccare in fieno; custodisce i boschi e si impegna a preservare un equilibrio tra il numero di vacche e gli ettari di terra utilizzati per il pascolo, evitando così che il terreno si deteriori e garantendo alle vacche libertà di movimento, fondamentale per la loro salute. Tale modalità di allevamento si tramanda da decine di generazioni ed è a garanzia dello straordinario paesaggio alpino, nonché del sapore intenso del "Latte Fieno STG" che viene prodotto.
Gli animali
Negli allevamenti da cui proviene il "Latte Fieno STG" vivono circa 14 vacche per stalla, alle quali è sempre garantito libero accesso al pascolo. La loro dieta è costituita per l’85% circa da erba fresca e fieno non insilato ed è integrata con mangimi biologici, quindi privi di ogm, che garantiscono un equilibrato apporto nutrizionale nelle varie fasi di vita dell’animale. Tale modalità di allevamento permette di ottenere tra i 18 e i 20 litri di latte al giorno per vacca, contro i circa 40 litri prodotti negli allevamenti intensivi convenzionali. Gli allevamenti ospitano prevalentemente vacche di razza bruna alpina, ma anche rosse pezzate, frisone e grigie alpine.
Yogurt intero alla vaniglia biologico
Lo yogurt biologico intero alla vaniglia Alce Nero è preparato utilizzando solo "Latte Fieno STG" biologico italiano.

Il prodotto
Utilizziamo solo "Latte Fieno STG" biologico italiano: un latte che proviene da vacche alimentate quasi esclusivamente con erba fresca o essiccata (fieno non fermenato). Raccogliamo il latte tutti i giorni in stalla e lo trasformiamo in yogurt entro 48 ore dalla mungitura, senza modificare in alcun modo il suo naturale tenore di grasso e senza aggiungere né aromi, né addensanti.
Il territorio
Il "Latte Fieno STG" con cui è prodotto il nostro yogurt proviene da un gruppo di aziende agricole biologiche chiamate localmente masi, situate nell’area alpina dell’Alto Adige; più precisamente: Val Venosta, Val Sarentino, Val Pusteria e Altopiano del Renon. I masi si trovano mediamente a 1200 metri di altitudine in un territorio ricco di sorgenti e di prati rigogliosi. Da questo latte realizziamo i nostri yogurt nei vicini laboratori di Mila a Bolzano, secondo i principi Alce Nero. Nei territori da cui proviene il nostro "Latte Fieno STG" esiste una perfetta integrazione tra uomo e natura: nei masi di montagna, infatti, la cura e l’attenzione per l’animale nasce dal profondo rispetto per la terra. E’ per questo motivo che chi abita i masi sente di essere un contadino. Per prima cosa, infatti, si dedica alla semina e alla cura dei prati; falcia il prato e lo fa essiccare in fieno; custodisce i boschi e si impegna a preservare un equilibrio tra il numero di vacche e gli ettari di terra utilizzati per il pascolo, evitando così che il terreno si deteriori e garantendo alle vacche libertà di movimento, fondamentale per la loro salute. Tale modalità di allevamento si tramanda da decine di generazioni ed è a garanzia dello straordinario paesaggio alpino, nonché del sapore intenso del "Latte Fieno STG" che viene prodotto.
Gli animali
Negli allevamenti da cui proviene il "Latte Fieno STG" vivono circa 14 vacche per stalla, alle quali è sempre garantito libero accesso al pascolo. La loro dieta è costituita per l’85% circa da erba fresca e fieno non insilato ed è integrata con mangimi biologici, quindi privi di ogm, che garantiscono un equilibrato apporto nutrizionale nelle varie fasi di vita dell’animale. Tale modalità di allevamento permette di ottenere tra i 18 e i 20 litri di latte al giorno per vacca, contro i circa 40 litri prodotti negli allevamenti intensivi convenzionali. Gli allevamenti ospitano prevalentemente vacche di razza bruna alpina, ma anche rosse pezzate, frisone e grigie alpine.
Frollini con mela e cannella biologici
Questo frollino nasce dalla volontà di Alce Nero di promuovere il rilancio dell’economia rurale attraverso la conversione al biologico dei campi nella zona di Amatrice e territori limitrofi del Centro Italia e si contraddistingue per l'utilizzo del grano tenero di varietà "Solina".
L’impasto, senza uova e senza burro, viene ottenuto con solo olio extra vergine di oliva assicurandone la giusta friabilità mentre la cannella e i cubetti di mela lo rendono goloso e perfetto per la colazione.

Caratteristiche
CaratteristicheIl grano tenero Solina è una varietà di frumento molto antica, le prime testimonianze di coltivazione risalgono agli inizi del XVI secolo. Fu utilizzato dal famoso genetista Nazareno Strampelli per numerosi incroci con altre varietà. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rende particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delle erbe infestanti. L’apparato radicale di questo cereale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/135 cm) e permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato che si nutrono solo negli strati più superficiali del terreno.
Territorio
Il grano Solina è coltivato nelle zone più vocate del centro Italia.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. La pianta del grano tenero Solina, particolarmente resistente al freddo, si presta ad essere coltivata nelle aree di alta collina e bassa montagna (1000- 1200 m). Secondo il disciplinare biologico viene inserita nelle rotazioni delle colture generalmente dopo i legumi per sfruttare la fertilità residua del terreno.
Lavorazione
L’impasto viene ottenuto attraverso due fasi distinte: viene prima creata un’emulsione con olio extra vergine d’oliva e zuccheri che darà al prodotto finale la giusta friabilità, in un secondo momento questa verrà miscelata con la farina utilizzata e le mele a cubetti. Una volta ottenuto, l’impasto viene introdotto nella rotativa dove si crea la forma attraverso uno stampo. Il frollino è cotto in un forno e successivamente fatto raffreddare lentamente per non alterare il gusto finale del prodotto.
Polpa di pomodoro con basilico biologica
La polpa biologica con basilico Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivati da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna. Le varietà di pomodoro che abbiamo scelto per realizzare la nostra gamma di passate e sughi pronti si caratterizzano per la polpa soda e ben strutturata, oltre che per il gusto dolce e delicato.
Dal campo alla lavorazione le qualità organolettiche del pomodoro sono continuamente controllate e verificate per offrirti il gusto migliore.

Caratteristiche
La polpa con basilico biologica di pomodoro Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni rende i pomodori particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
Territorio
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati in terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e un altro all’interno dell’impianto, che scarta i pomodori non adeguatamente maturi.
Lavorazione
I pomodori raccolti sono lavorati in modo da preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), ai pomodori viene sottratta la buccia con il vapore e solo successivamente vengono tagliati a cubetti e riscaldati a circa 80 gradi (senza mai portarli in ebollizione ma a temperature sufficienti per disattivare quegli enzimi, naturalmente contenuti, che legano la buccia alla polpa facilitandone la pelatura). In seguito all’aggiunta di basilico e di concentrato di pomodoro, la polpa viene scaldata, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra polpa un gusto fresco (valore medio di brix: 7).
Polpa di pomodoro biologica
La polpa biologica Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivate da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna. Le varietà di pomodoro che abbiamo scelto per realizzare la nostra gamma di passate e sughi pronti si caratterizzano per la polpa soda e ben strutturata, oltre che per il gusto dolce e delicato.
Dal campo alla lavorazione le qualità organolettiche del pomodoro sono continuamente controllate e verificate per offrirti il gusto migliore.

Caratteristiche
La polpa biologica di pomodoro Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni rende i pomodori particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
Territorio
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati in terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e un altro all’interno dell’impianto, che scarta i pomodori non adeguatamente maturi.
Lavorazione
I pomodori raccolti sono lavorati in modo da preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), ai pomodori viene sottratta la buccia con il vapore e solo successivamente vengono tagliati a cubetti e riscaldati a circa 80 gradi (senza mai portarli in ebollizione ma a temperature sufficienti per disattivare quegli enzimi, naturalmente contenuti, che legano la buccia alla polpa facilitandone la pelatura). In seguito all’aggiunta di concentrato di pomodoro, la polpa viene scaldata, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra polpa un gusto fresco (valore medio di brix: 7).
Passata di pomodoro biologica
La passata di pomodoro biologico Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivati da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna. Le varietà di pomodoro che abbiamo scelto per realizzare la nostra gamma di passate e sughi pronti si caratterizzano per la polpa soda e ben strutturata e per il gusto dolce e delicato.
Dal campo alla lavorazione, le qualità organolettiche del pomodoro sono continuamente controllate e verificate per offrirti il gusto migliore possibile.

Caratteristiche
La passata biologica di pomodoro Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni rende i pomodori particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
Territorio
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati in terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e un altro all’interno dell’impianto, che scarta i pomodori non adeguatamente maturi.
Lavorazione
I pomodori raccolti sono lavorati in modo dapreservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), i pomodori vengono scaldati e passati. La passata viene poi concentrata, scaldata nuovamente, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra passata un gusto pieno e fresco (valore medio di brix fra 8 e 10).
Piselli lessati biologici
I piselli fini lessati e biologici Alce Nero provengono esclusivamente da coltivazioni italiane.

Caratteristiche
Il pisello (Pisum sativum) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Leguminose. La pianta del pisello è stata una delle prime colture domesticate già 8000 anni fa, nella regione della Mezzaluna Fertile, ed è probabilmente originaria delle zone del Nord dell’India. La coltura si è diffusa solo dopo in tutto il mondo, particolarmente nei Paesi asiatici. Le varietà più utilizzate: Salinero, Sherwood, Talbot, Starlight, Quantum, Trylogy, Resal, Valverde, Regina. Il pisello predilige un clima temperato-fresco e terreni di medio impasto, sabbiosi e torbosi, profondi, freschi e ben drenati. I piselli fini Alce Nero hanno un colore verde brillante, consistenza tenera e un sapore dolce.
Territorio
I nostri piselli vengono coltivati nei terreni fertili e pianeggianti dell’Emilia-Romagna.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. I piselli Alce Nero vengono coltivati in rotazione generalmente con frumento, pomodoro, mais, sorgo, soia, fagiolino, patata, cipolla. Sono seminati ad inizio maggio e raccolti dopo circa 55 giorni, a fine giugno. A fine ciclo colturale, vengono raccolti meccanicamente con una mietitrebbia. Vengono raccolti freschi, al giusto grado di maturazione, selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e piselli non idonei, surgelati mediamente entro 4 ore dalla raccolta e conservati fino alla lavorazione.
Lavorazione
I piselli vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua, sale e zucchero di canna), sterilizzati ed imballati.
Fagioli cannellini lessati biologici
I fagioli cannellini lessati Alce Nero hanno forma quasi cilindrica e colore bianco.

Caratteristiche
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una coltura originaria dell’America Centrale. È una leguminosa annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale. Arrivò in Europa dopo la scoperta dell’America dove esistevano unicamente fagioli di origine subsahariana: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi rapidamente nel “Nuovo Mondo”, soppiantando il gruppo del mondo antico, poichè si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi. I fagioli cannellini hanno un colore bianco brillante ed una forma allungata.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il fagiolo viene coltivato prevalentemente nei fondovalle e nella fascia pianeggiante a ridosso delle catena alpina. In questo ambiente, caratterizzato da un clima fresco e da una forte escursione termica tra giorno e notte, il fagiolo ha trovato il suo habitat naturale garantendo buone rese produttive e un prodotto di ottima qualità. Viene coltivato in rotazione prevalentemente con orzo, frumento, colture da sovescio, pisello e mais e viene seminato in aprile-maggio e raccolto in agosto, mentre il secondo raccolto, viene seminato in giugno e raccolto in ottobre-novembre. La preparazione del terreno e la rimozione meccanica delle infestanti sono fondamentali. Vengono effettuati diversi passaggi con strigliatore ed erpice e, quando la coltura è già sviluppata, sono necessari un paio di passaggi per togliere le infestanti a mano. Il fagiolo teme molto la siccità: in questo caso la pianta appassisce durante le ore più calde, i fiori possono abortire e i semi non raggiungere il pieno sviluppo. Per questo l’irrigazione è molto importante per realizzare produzioni soddisfacenti e costanti. L’irrigazione avviene principalmente per scorrimento, con acqua proveniente dai laghi e dai ghiacciai delle Alpi e dalle falde acquifere sottostanti. Quando i baccelli si sono disseccati per un 70-80%, si taglia la base delle piante. Si lasciano seccare in campo per un paio di giorni, si creano delle andane e poi, con una trebbiatrice modificata, si aprono i baccelli con dei battitori posti all’interno della macchina trebbiatrice, separando la granella (fagioli) dalla pianta e dai baccelli. I fagioli cannellini essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e fagioli non idonei.
Lavorazione
I fagioli vengono reidratati per 4-12 ore poi vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua e sale), sterilizzati e imballati.
Fagioli borlotti lessati biologici
I fagioli borlotti lessati e biologici Alce Nero provengono esclusivamente da coltivazioni italiane. La varietà borlotto è una pianta dai frutti a baccello di colore giallognolo striato in rosso i cui semi sono, crudi, di colore avorio, con screziature bordeaux-marroni.

Caratteristiche
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una coltura originaria dell’America Centrale. È una leguminosa annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale. Arrivò in Europa dopo la scoperta dell’America dove esistevano unicamente fagioli di origine subsahariana: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi rapidamente nel “Nuovo Mondo”, soppiantando il gruppo del mondo antico, poichè si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi. I fagioli borlotti hanno un color panna con striature rossastre ed un sapore intenso.
Territorio
I fagioli Alce Nero sono coltivati in Piemonte.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il fagiolo viene coltivato prevalentemente nei fondovalle e nella fascia pianeggiante a ridosso delle catena alpina. In questo ambiente, caratterizzato da un clima fresco e da una forte escursione termica tra giorno e notte, il fagiolo ha trovato il suo habitat naturale garantendo buone rese produttive e un prodotto di ottima qualità. Viene coltivato in rotazione prevalentemente con orzo, frumento, colture da sovescio, pisello e mais e viene seminato in aprile-maggio e raccolto in agosto, mentre il secondo raccolto, viene seminato in giugno e raccolto in ottobre-novembre. La preparazione del terreno e la rimozione meccanica delle infestanti sono fondamentali. Vengono effettuati diversi passaggi con strigliatore ed erpice e, quando la coltura è già sviluppata, sono necessari un paio di passaggi per togliere le infestanti a mano. Il fagiolo teme molto la siccità: in questo caso la pianta appassisce durante le ore più calde, i fiori possono abortire e i semi non raggiungere il pieno sviluppo. Per questo l’irrigazione è molto importante per realizzare produzioni soddisfacenti e costanti. L’irrigazione avviene principalmente per scorrimento, con acqua proveniente dai laghi e dai ghiacciai delle Alpi e dalle falde acquifere sottostanti. Quando i baccelli si sono disseccati per un 70-80%, si taglia la base delle piante. Si lasciano seccare in campo per un paio di giorni, si creano delle andane e poi, con una trebbiatrice modificata, si aprono i baccelli con dei battitori posti all’interno della macchina trebbiatrice, separando la granella (fagioli) dalla pianta e dai baccelli. I fagioli borlotti essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e fagioli non idonei.
Lavorazione
Lavorazione: I fagioli vengono reidratati per 4-12 ore poi vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua e sale), sterilizzati e imballati.
Ceci lessati biologici
I ceci lessati Alce Nero provengono da coltivazioni italiane. La pianta dei ceci è molto antica e proviene dall'Oriente da cui poi si diffuse in tutto il Mediterraneo.

Caratteristiche
Il cece (Cicer arietinum L.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle leguminose. La pianta dei ceci è molto antica e proviene dall’Oriente da cui poi si diffuse in tutto il Mediterraneo. La regione di origine è l’Asia occidentale da cui si è diffuso in India, in Africa e in Europa in tempi molto remoti: era conosciuto e coltivato dagli antichi Egizi. È infatti stata una delle prime colture domesticate. La varietà più utilizzata è il cece Sultano, pianta dal portamento semi eretto. La pianta del cece è una leguminosa annuale, che solitamente arriva a mezzo metro di altezza circa, formando un cespuglio ramificato su cui si notano le foglioline e su cui nascono i fiori. Il frutto è un baccello contenente un unico seme. I semi sono piccoli, con superficie bianca e liscia. La sua radice è profonda, fino a 1.20 metri nel terreno, e per questa ragione non teme la siccità, in particolare quando la pianta è ormai sviluppata. Per questo il cece viene considerato una pianta rustica, adatta al clima caldo-arido, e resistente alla siccità.
Territorio
I nostri ceci provengono dal centro Italia, e sono coltivati per lo più in terreni collinari e poco fertili.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il cece, essendo una coltura miglioratrice del terreno (coltura da rinnovo), viene generalmente coltivato in rotazione con i cereali. La pianta del cece trova le sue condizioni ottimali in ambienti semiaridi, nei climi temperati viene seminato a inizio primavera, fiorisce a fine primavera e la raccolta avviene durante l'estate. Il cece è una pianta abbastanza semplice da coltivare e solitamente non necessita di irrigazione poiché le sue radici arrivano in profondità nel terreno. A fine ciclo colturale, quando le piante e i baccelli sono secchi, con una mietitrebbia si taglia la base della pianta e si separano i semi (ceci) dai baccelli e dalle parti vegetative. I ceci essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e ceci non idonei.
Lavorazione
I ceci vengono reidratati per 4-12 ore poi vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua e sale), sterilizzati ed imballati.
Farina integrale di farro biologica macinata a pietra
La farina integrale di Farro Alce Nero è ottenuta dalla macinazione a pietra del chicco integro ed è ricca di fibre, utili per il buon funzionamento dell’intestino. Alce Nero utilizza solo farro di varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia. Il farro, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, si contraddistingue per i sapore dolce e lo stelo lungo che permette alla pianta di attingere agli strati più ricchi del terreno. La farina integrale di farro è ottima miscelata a quella di grano tenero per la preparazione del pane.

Caratteristiche
Il farro triticum dicoccum è uno tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. L’apparato radicale di questa pianta, essendo molto sviluppato (altezza 110 120 cm) le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive, a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm, che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delle erbe infestanti.
Territori
Il nostro farro viene coltivato esclusivamente in Italia.
Coltivazione
Secondo il disciplinare biologico, la pianta del farro, viene inserita nelle rotazioni delle colture generalmente dopo i legumi per sfruttare la fertilità residua del terreno. È importante scegliere il biologico nella farina integrale perché questo garantisce l’assenza di trattamenti chimici, quali l’uso di pesticidi, che tendono ad accumularsi, in particolare, nella parte esterna del chicco di farro che, nella farina integrale, viene macinata.
Lavorazione
La farina integrale è la meno lavorata esistente sul mercato in quanto ottenuta dalla macinazione del chicco integro. Proprio per questo la farina integrale ha il maggior contenuto di fibre rispetto a tutte le altre tipologie di farine. La nostra farina integrale di farro è macinata a pietra, il sistema di molitura più antico che esista, in cui il chicco di farro viene frantumato e sfarinato attraverso il suo passaggio fra due macine rotanti in pietra. La lenta velocità di macinazione garantisce basse temperature di lavorazione e consente di preservare intatte le caratteristiche nutrizionali del germe di grano. La macinatura a pietra inoltre, consente di ottenere una farina con una granulometria irregolare.
Miele di acacia biologico
Il miele di acacia biologico Alce Nero ha colore chiaro, aroma floreale e vanigliato, e nell’insieme un gusto delicato. La raccolta può avvenire da maggio a giugno nelle aree di Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia. Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, il miele viene lasciato decantare, quindi filtrato e confezionato senza mai essere sottoposto a trattamenti termici di conservazione. Il miele di acacia è un alimento ideale per dolcificare tisane e infusi, frutta, yogurt o latte.

Caratteristiche
Il miele biologico di Acacia Alce Nero si caratterizza per il suo colore giallo paglierino quasi trasparente, un gusto delicato, un aroma vanigliato che ricorda le mandorle e le bacche di vaniglia ed una consistenza liquida. Il suo gusto delicato lo rende ideale per dolcificare infusi e latticini. È consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore.
Territorio
il miele di Acacia Alce Nero in dosatore proviene da circa 102 soci apicoltori le cui arnie sono situate prevalentemente in Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia.
Allevamento delle api
Le api sono allevate all’interno di arnie di legno trattate solo con vernici atossiche. Ogni alveare costituisce un ecosistema completamente autosufficiente in cui è presente una sola famiglia formata da migliaia di api (il numero di api è variabile, in inverno sono 18-20 mila, in estate possono arrivare anche a 90 mila). L’arnia si compone essenzialmente di due elementi: il nido e il melario all’interno dei quali vi sono dei telai con favi in cera in cui le api depositano il miele e gli altri prodotti apistici. Il nido rappresenta la “dispensa” da cui le api prelevano ciò che gli serve per alimentarsi. All’interno del melario, invece, si deposita il surplus di miele prodotto. Gli apicoltori prelevano solo il miele presente nel melario al fine di non sottrarre nutrimento alle api. Le api, finché c’è spazio all’interno dell’arnia, continuano a produrre miele aumentando le loro scorte di cibo, che potenzialmente potrebbero essere utili in inverno. L’apicoltore sfrutta questa loro caratteristica inserendo uno o più melari vuoti che le api andranno a riempire, per poi toglierli quando sono pieni di miele. In accordo con il disciplinare del biologico, le arnie devono essere posizionate nel raggio di 3 km da coltivazioni biologiche e/o flora spontanea. Inoltre gli alveari devono mantenere una distanza sufficiente da qualsiasi fonte di produzione non agricola potenzialmente contaminante quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti, ecc.
Produzione
La produzione del miele inizia quando le api bottinatrici volano tra i fiori e raccolgono il nettare (è la sostanza zuccherina prodotta dai fiori con la funzione di attrarre le api). Durante questa operazione sul corpo delle api resta attaccato il polline: volando da un fiore ad un altro, quindi, le api garantiscano l’impollinazione, un processo fondamentale per il compimento del ciclo biologico delle piante. Quando le api bottinatrici rientrano nell’arnia, il polline ancora presente tra la peluria dell’ape viene depositato nei favi e viene utilizzato come nutrimento per le api stesse. Il nettare è invece ceduto alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
La raccolta del miele di Acacia avviene da maggio a giugno secondo le fioriture. La prima fase è costituita dalla raccolta dei melari che sono trasportati in laboratorio dove l’apicoltore procede alla disopercolazione dei favi: operazione mediante la quale si toglie lo strato di cera -detto opercolo- che chiude le cellette dei favi che contengono miele maturo. Una volta disopercolati i favi sono posti in uno smielatore che per forza centrifuga estrae il miele dai favi. Queste operazioni avvengono presso la sede dell’apicoltore e sono operazioni effettuate a freddo. A questo punto il miele è raccolto in fusti metallici (viene lasciato decantare per fare affiorare le impurità più leggere, come la cera, e per far scendere verso il basso quelle più pesanti) ed è traportato presso il nostro socio Conapi dove viene finalizzata la lavorazione e il confezionamento. Arrivato in stabilimento il miele è sottoposto ad attente analisi sensoriali e chimico/fisiche. Successivamente il miele è tenuto in una “camera calda” per ammorbidirlo. Il miele, versato in un tank, viene mescolato con delle pale per renderlo uniforme. Segue la filtratura dei mieli liquidi (acacia, castagno e melata) al fine di togliere tutte le impurità ancora eventualmente presenti e l’omogeneizzazione dei mieli cristallizzati al fine uniformare le dimensioni dei cristalli e rendere la consistenza più cremosa. Il miele è ora pronto per essere confezionato. Tutta la lavorazione del miele avviene a temperature che generalmente non superano mai i 42°C e non viene pastorizzato.
Miele di acacia biologico
Il miele di acacia Alce Nero ha colore chiaro, aroma floreale e di vaniglia e gusto delicato. La raccolta può avvenire da maggio a giugno in Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia, secondo la disponibilità. Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, il miele viene lasciato decantare, quindi filtrato e confezionato senza mai essere sottoposto a trattamenti termici di conservazione. E’ ideale come dolcificante per tisane e infusi, frutta, yogurt o latte.

Caratteristiche
Il miele biologico di Acacia Alce Nero si caratterizza per il suo colore giallo paglierino quasi trasparente, un gusto delicato, un aroma vanigliato che ricorda le mandorle e le bacche di vaniglia ed una consistenza liquida. Il suo gusto delicato lo rende ideale per dolcificare infusi e latticini. È consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore.
Territorio
Il miele di Acacia Alce Nero in bustine proviene da circa 102 soci apicoltori le cui arnie sono situate prevalentemente in Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia.
Allevamento delle api
Le api sono allevate all’interno di arnie di legno trattate solo con vernici atossiche. Ogni alveare costituisce un ecosistema completamente autosufficiente in cui è presente una sola famiglia formata da migliaia di api (il numero di api è variabile, in inverno sono 18-20 mila, in estate possono arrivare anche a 90 mila). L’arnia si compone essenzialmente di due elementi: il nido e il melario all’interno dei quali vi sono dei telai con favi in cera in cui le api depositano il miele e gli altri prodotti apistici. Il nido rappresenta la “dispensa” da cui le api prelevano ciò che gli serve per alimentarsi. All’interno del melario, invece, si deposita il surplus di miele prodotto. Gli apicoltori prelevano solo il miele presente nel melario al fine di non sottrarre nutrimento alle api. Le api, finché c’è spazio all’interno dell’arnia, continuano a produrre miele aumentando le loro scorte di cibo, che potenzialmente potrebbero essere utili in inverno. L’apicoltore sfrutta questa loro caratteristica inserendo uno o più melari vuoti che le api andranno a riempire, per poi toglierli quando sono pieni di miele. In accordo con il disciplinare del biologico, le arnie devono essere posizionate nel raggio di 3 km da coltivazioni biologiche e/o flora spontanea. Inoltre gli alveari devono mantenere una distanza sufficiente da qualsiasi fonte di produzione non agricola potenzialmente contaminante quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti, ecc.
Produzione
La produzione del miele inizia quando le api bottinatrici volano tra i fiori e raccolgono il nettare (è la sostanza zuccherina prodotta dai fiori con la funzione di attrarre le api). Durante questa operazione sul corpo delle api resta attaccato il polline: volando da un fiore ad un altro, quindi, le api garantiscano l’impollinazione, un processo fondamentale per il compimento del ciclo biologico delle piante. Quando le api bottinatrici rientrano nell’arnia, il polline ancora presente tra la peluria dell’ape viene depositato nei favi e viene utilizzato come nutrimento per le api stesse. Il nettare è invece ceduto alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
La raccolta del miele di Acacia avviene da maggio a giugno secondo le fioriture. La prima fase è costituita dalla raccolta dei melari che sono trasportati in laboratorio dove l’apicoltore procede alla disopercolazione dei favi: operazione mediante la quale si toglie lo strato di cera -detto opercolo- che chiude le cellette dei favi che contengono miele maturo. Una volta disopercolati i favi sono posti in uno smielatore che per forza centrifuga estrae il miele dai favi. Queste operazioni avvengono presso la sede dell’apicoltore e sono operazioni effettuate a freddo. A questo punto il miele è raccolto in fusti metallici (viene lasciato decantare per fare affiorare le impurità più leggere, come la cera, e per far scendere verso il basso quelle più pesanti) ed è traportato presso il nostro socio Conapi dove viene finalizzata la lavorazione e il confezionamento. Arrivato in stabilimento il miele è sottoposto ad attente analisi sensoriali e chimico/fisiche. Successivamente il miele è tenuto in una “camera calda” per ammorbidirlo. Il miele, versato in un tank, viene mescolato con delle pale per renderlo uniforme. Segue la filtratura dei mieli liquidi (acacia, castagno e melata) al fine di togliere tutte le impurità ancora eventualmente presenti e l’omogeneizzazione dei mieli cristallizzati al fine uniformare le dimensioni dei cristalli e rendere la consistenza più cremosa. Il miele è ora pronto per essere confezionato. Tutta la lavorazione del miele avviene a temperature che generalmente non superano mai i 42°C e non viene pastorizzato.
Miele di acacia biologico
Il miele di acacia biologico Alce Nero è 100% italiano. Ha un colore giallo paglierino (quasi trasparente), un gusto delicato, un aroma vanigliato e una consistenza liquida. Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, il miele viene lasciato decantare a freddo, quindi filtrato e confezionato. La temperatura di lavorazione è sempre inferiore a 50°C. Il miele di acacia biologico Alce Nero è ideale come dolcificante per tisane e infusi, frutta, yogurt o latte.

Caratteristiche
Colore giallo paglierino quasi trasparente, gusto delicato, aroma vanigliato consistenza liquida. Ideale per dolcificare infusi e latticini.
Territorio
Il miele di Acacia Alce Nero in vaso da 300 g proviene dall'Italia.
Allevamento delle api
In telai di legno e cera posti in arnie trattate solo con vernici atossiche. Solo se necessari, sono utilizzati trattamenti a base di acidi organici od oli essenziali come previsto dal disciplinare biologico.
Produzione
La produzione del miele inizia quando le api bottinatrici volano tra i fiori e raccolgono il nettare (è la sostanza zuccherina prodotta dai fiori con la funzione di attrarre le api). Durante questa operazione sul corpo delle api resta attaccato il polline: volando da un fiore ad un altro, quindi, le api garantiscano l’impollinazione, un processo fondamentale per il compimento del ciclo biologico delle piante. Quando le api bottinatrici rientrano nell’arnia, il polline ancora presente tra la peluria dell’ape viene depositato nei favi e viene utilizzato come nutrimento per le api stesse. Il nettare è invece ceduto alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
Smielatura, centrifugazione meccanica e decantazione a freddo. Temperatura di lavorazione inferiore a 50°C.
Miele di acacia biologico
Il miele biologico di Acacia Alce Nero si caratterizza per il suo colore giallo paglierino quasi trasparente, un gusto delicato, un aroma vanigliato che ricorda le mandorle e le bacche di vaniglia ed una consistenza liquida. Il suo gusto delicato lo rendono ideale per dolcificare infusi e latticini.

Caratteristiche
Il miele biologico di Acacia Alce Nero si caratterizza per il suo colore giallo paglierino quasi trasparente, un gusto delicato, un aroma vanigliato che ricorda le mandorle e le bacche di vaniglia ed una consistenza liquida. Il suo gusto delicato lo rende ideale per dolcificare infusi e latticini. È consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore.
Territorio
Il miele di Acacia Alce Nero in vaso da 700 g proviene dai territori dell’Ungheria.
Allevamento delle api
Le api sono allevate all’interno di arnie di legno trattate solo con vernici atossiche. Ogni alveare costituisce un ecosistema completamente autosufficiente in cui è presente una sola famiglia formata da migliaia di api (il numero di api è variabile, in inverno sono 18-20 mila, in estate possono arrivare anche a 90 mila). L’arnia si compone essenzialmente di due elementi: il nido e il melario all’interno dei quali vi sono dei telai con favi in cera in cui le api depositano il miele e gli altri prodotti apistici. Il nido rappresenta la “dispensa” da cui le api prelevano ciò che gli serve per alimentarsi. All’interno del melario, invece, si deposita il surplus di miele prodotto. Gli apicoltori prelevano solo il miele presente nel melario al fine di non sottrarre nutrimento alle api. Le api, finché c’è spazio all’interno dell’arnia, continuano a produrre miele aumentando le loro scorte di cibo, che potenzialmente potrebbero essere utili in inverno. L’apicoltore sfrutta questa loro caratteristica inserendo uno o più melari vuoti che le api andranno a riempire, per poi toglierli quando sono pieni di miele. In accordo con il disciplinare del biologico, le arnie devono essere posizionate nel raggio di 3 km da coltivazioni biologiche e/o flora spontanea. Inoltre gli alveari devono mantenere una distanza sufficiente da qualsiasi fonte di produzione non agricola potenzialmente contaminante quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti, ecc.
Produzione
La produzione del miele inizia quando le api bottinatrici volano tra i fiori e raccolgono il nettare (è la sostanza zuccherina prodotta dai fiori con la funzione di attrarre le api). Durante questa operazione sul corpo delle api resta attaccato il polline: volando da un fiore ad un altro, quindi, le api garantiscano l’impollinazione, un processo fondamentale per il compimento del ciclo biologico delle piante. Quando le api bottinatrici rientrano nell’arnia, il polline ancora presente tra la peluria dell’ape viene depositato nei favi e viene utilizzato come nutrimento per le api stesse. Il nettare è invece ceduto alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
La raccolta del miele di Acacia avviene da maggio a giugno secondo le fioriture. La prima fase è costituita dalla raccolta dei melari che sono trasportati in laboratorio dove l’apicoltore procede alla disopercolazione dei favi: operazione mediante la quale si toglie lo strato di cera -detto opercolo- che chiude le cellette dei favi che contengono miele maturo. Una volta disopercolati i favi sono posti in uno smielatore che per forza centrifuga estrae il miele dai favi. Queste operazioni avvengono presso la sede dell’apicoltore e sono operazioni effettuate a freddo. A questo punto il miele è raccolto in fusti metallici (viene lasciato decantare per fare affiorare le impurità più leggere, come la cera, e per far scendere verso il basso quelle più pesanti) ed è traportato presso il nostro socio Conapi dove viene finalizzata la lavorazione e il confezionamento. Arrivato in stabilimento il miele è sottoposto ad attente analisi sensoriali e chimico/fisiche. Successivamente il miele è tenuto in una “camera calda” per ammorbidirlo. Il miele, versato in un tank, viene mescolato con delle pale per renderlo uniforme. Segue la filtratura dei mieli liquidi (acacia, castagno e melata) al fine di togliere tutte le impurità ancora eventualmente presenti e l’omogeneizzazione dei mieli cristallizzati al fine uniformare le dimensioni dei cristalli e rendere la consistenza più cremosa. Il miele è ora pronto per essere confezionato. Tutta la lavorazione del miele avviene a temperature che generalmente non superano mai i 42°C e non viene pastorizzato.
Farina di riso biologica
La farina di riso Alce Nero è ottenuta dalla macinazione di riso coltivato in Italia e si distingue per il suo naturale colore bianco candido.

Caratteristiche
Il riso è una graminacea del genere Oryza, di origine asiatica; è uno dei cereali più diffusi al mondo ed è naturalmente privo di glutine. La farina di riso si caratterizza per la sua versatilità: può essere usata mista ad altre farine per realizzare biscotti o torte o da sola come addensante oppure per ottime pastelle per la frittura.
Origine
Il nostro riso viene coltivato esclusivamente in Italia.
Lavorazione
La nostra farina di riso viene macinata a pietra. La macinatura a pietra è il sistema di molitura più antico che esista in cui il chicco di riso viene frantumato e sfarinato attraverso il suo passaggio fra due macine rotanti in pietra. La lenta velocità di macinazione garantisce basse temperature di lavorazione e consente di preservare intatte le caratteristiche nutrizionali del prodotto. La macinatura a pietra inoltre, consente di ottenere una farina con una granulometria irregolare.
Semola integrale di grano duro Senatore Cappelli biologica macinata a pietra
Il grano duro Senatore Cappelli è una storica varietà di grano duro che deve il suo nome all’omonimo senatore abruzzese che rivoluzionò le pratiche di selezione e coltivazioni dei grani duri italiani. Il grano duro Senatore Cappelli si contraddistingue per il profumo intenso, il sapore deciso e le spighe alte più di un metro e ottanta che terminano con inconfondibili baffi, detti ariste, neri.

Varietà
Grano duro selezionato nel 1915 da Nazareno Strampelli da una popolazione nordafricana “Jenah Ratifha” – originaria delle stesse aree dove i romani avevano diffuso la coltivazione del grano duro 2000 anni fa – e dedicato all’omonimo senatore abruzzese. L’altezza della pianta (140/160 cm) garantisce una buona resistenza alle erbe infestanti. L’apparato radicale le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive.
Territori
Il nostro grano duro Senatore Cappelli viene coltivato esclusivamente in Italia
Coltivazione
Le rese inferiori (circa la metà rispetto ai grani moderni), le pratiche agronomiche specifiche per questo grano, giustificano i maggiori costi produttivi. È importante scegliere il biologico nella semola integrale perché questo garantisce l’assenza di trattamenti chimici, quali l’uso di pesticidi, che tendono ad accumularsi, in particolare, nella parte esterna del chicco di grano che, nella semola integrale, viene macinata.
Lavorazione
La semola integrale è la meno lavorata esistente sul mercato in quanto ottenuta dalla macinazione del chicco integro. Proprio per questo la nostra semola integrale si presenta naturalmente fonte di fibre. La nostra semola integrale di grano duro Senatore Cappelli è macinata a pietra, il sistema di molitura più antico che esista, in cui il chicco di grano viene frantumato e sfarinato attraverso il suo passaggio fra due macine rotanti in pietra. La lenta velocità di macinazione garantisce basse temperature di lavorazione e consente di preservare intatte le caratteristiche nutrizionali del germe di grano. La macinatura a pietra inoltre, consente di ottenere una semola con una granulometria irregolare.
Farina di grano tenero tipo “00” biologica
La farina di grano tenero tipo "00" Alce Nero è prodotta utilizzando solo grano coltivato in Emilia-Romagna ed è caratterizzata da un colore particolarmente bianco in quanto viene macinato solo il "cuore" del chicco.

Caratteristiche
La farina di grano tenero tipo “00” è ricavata dalla macinatura del chicco precedentemente decorticato, ottenendo così una farina povera di crusca, che viene ulteriormente setacciata, fino ottenere una polvere bianca.
Territori
Il nostro grano tenero viene coltivato esclusivamente in Italia, in Emilia Romagna.
Lavorazione
La nostra farina di grano tenero tipo 00 è macinata a cilindri. La macinatura a cilindri avviene grazie a due o più cilindri di acciaio, lisci o scanalati, paralleli e rotanti attorno al proprio asse. La macinatura a cilindri avviene grazie a due o più cilindri di acciaio, lisci o scanalati, paralleli e rotanti attorno al proprio asse. Grazie ad un’azione meccanica basata su compressione, recisione e fruizione i grani vengono frantumati, passando tra dei cilindri distanziati tra loro in base alla granulometria che si vuole conferire alla farina.
Farina di grano tenero tipo “0” biologica
La farina di grano tenero tipo "0" Alce Nero è prodotta utilizzando solo grano coltivato in Emilia Romagna di cui viene macinato il chicco, privato solo delle parti esterne.

Caratteristiche
La farina di grano tenero tipo “0” è ricavata dalla macinatura del chicco precedentemente decorticato, ottenendo così una farina povera di crusca, che viene ulteriormente setacciata, fino ad ottenere una polvere bianca.
Territori
Il nostro grano tenero viene coltivato esclusivamente in Italia, in Emilia Romagna.
Lavorazione
La nostra farina di grano tenero tipo 0 è macinata a cilindri. La macinatura a cilindri avviene grazie a due o più cilindri di acciaio, lisci o scanalati, paralleli e rotanti attorno al proprio asse. La macinatura a cilindri avviene grazie a due o più cilindri di acciaio, lisci o scanalati, paralleli e rotanti attorno al proprio asse. Grazie ad un’azione meccanica basata su compressione, recisione e fruizione i grani vengono frantumati, passando tra dei cilindri distanziati tra loro in base alla granulometria che si vuole conferire alla farina.
Farina integrale di grano tenero biologica
La farina di grano tenero integrale è la farina meno lavorata esistente sul mercato in quanto ottenuta dalla molitura del chicco integro, senza ulteriore aggiunte di crusca.

Territori
Il nostro grano tenero viene coltivato esclusivamente in Italia, in Emilia Romagna.
Lavorazione
La farina integrale è la meno lavorata esistente sul mercato in quanto ottenuta dalla macinazione del chicco integro, senza ulteriore aggiunta di crusca. Proprio per questo motivo la farina integrale ha il maggior contenuto di fibre rispetto a tutte le altre tipologie di farine presenti sul mercato. La nostra farina di grano tenero integrale è macinata a cilindri. La macinatura a cilindri avviene grazie a due o più cilindri di acciaio, lisci o scanalati, paralleli e rotanti attorno al proprio asse. Grazie ad un’azione meccanica basata su compressione, recisione e fruizione i grani vengono frantumati, passando tra dei cilindri distanziati tra loro in base alla granulometria che si vuole conferire alla farina. La scelta del biologico è fondamentale quando si utilizzano farine integrali in quanto questo garantisce l’assenza di trattamenti chimici, quali l’uso di pesticidi, che tendono ad accumularsi, in particolare, nella parte esterna del chicco di grano, che nella farina integrale viene macinata.
Farina di grano tenero tipo “2” biologica macinata a pietra
Nella farina di grano tenero di tipo "2" il chicco di grano è macinato insieme a quasi tutta la parte esterna, preservando così la presenza delle fibre, che risulta essere maggiore rispetto alla comune farina “0” e “00”.

Caratteristiche
La farina di grano tenero tipo 2, rispetto alla comune farina “00”, è meno raffinata in quanto il chicco di grano è macinato insieme ad una maggiore porzione della sua componente esterna, il germe di grano. Si preservano così, in buona parte, le caratteristiche nutrizionali del chicco, apportando alla farina una maggiore presenza di fibre.
Territori
Il nostro grano tenero viene coltivato esclusivamente in Italia, in Emilia Romagna.
Lavorazione
La nostra farina di grano tenero tipo 2 è macinata a pietra. La macinatura a pietra è il sistema di molitura più antico che esista in cui il chicco di grano viene frantumato e sfarinato attraverso il suo passaggio fra due macine rotanti in pietra. La lenta velocità di macinazione garantisce basse temperature di lavorazione. La macinatura a pietra inoltre, consente di ottenere una farina con una granulometria irregolare.
Paccheri di Gragnano I.G.P. biologici
I paccheri di Gragnano Alce Nero sono prodotti con grano duro biologico e italiano.

Origine
Per la nostra pasta di Gragnano, utilizziamo solo grano duro coltivato in Italia.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
Il processo di produzione della pasta di Gragnano Alce Nero dura fra i 3 i 4 giorni. La lentezza del processo produttivo è il segreto per ottenere una pasta più resistente, che tiene meglio la cottura. L’impasto viene lavorato dalle macchine cercando di simulare il lavoro delle mani. Viene fatto passare in trafile in bronzo, che, ne determinano la forma. Le trafile sono solo in bronzo, perché con questo materiale la pasta risulta più porosa e ruvida, più adatta a combinarsi con sughi e condimenti, assorbendoli e trattenendoli meglio. L’essiccazione è la fase tecnologicamente più complessa del processo di produzione e avviene nelle celle statiche in cui si riproduce il procedimento della tradizione: la pasta è essiccata a basse temperature, inferiori ai 50° C per un periodo di circa 50 ore. Dopo l’essicazione la pasta viene stabilizzata a temperatura ambiente per circa 12 ore.
Farina integrale di grano tenero biologica macinata a pietra
La farina di grano tenero integrale macinata a pietra è la farina meno lavorata esistente sul mercato in quanto ottenuta dalla molitura del chicco integro, senza ulteriore aggiunte di crusca.

Territori
Il nostro grano tenero viene coltivato esclusivamente in Italia, in Emilia Romagna.
Lavorazione
La farina integrale è la meno lavorata esistente sul mercato in quanto ottenuta dalla macinazione del chicco integro, senza ulteriore aggiunta di crusca. Proprio per questo motivo la farina integrale ha il maggior contenuto di fibre rispetto a tutte le altre tipologie di farine presenti sul mercato. Questa farina integrale di grano tenero è macinata a pietra. La macinatura a pietra è il sistema di molitura più antico che esista in cui il chicco di grano viene frantumato e sfarinato attraverso il suo passaggio fra due macine rotanti in pietra. La lenta velocità di macinazione garantisce basse temperature di lavorazione e consente di preservare intatte le caratteristiche nutrizionali del germe di grano. La macinatura a pietra inoltre, consente di ottenere una farina con una granulometria irregolare che conferisce gusto e profumo più intensi alla farina. La scelta del biologico è fondamentale quando si utilizzano farine integrali in quanto questo garantisce l’assenza di trattamenti chimici, quali l’uso di pesticidi, che tendono ad accumularsi, in particolare, nella parte esterna del chicco di grano, che nella farina integrale viene macinata.
Farina integrale di grano Khorasan biologica
Il grano Khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente. È da sempre coltivato nell'area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia.

Varietà
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente. È da sempre coltivato nell’area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia. Le aree di coltivazione dove oggi esprime meglio le proprie caratteristiche sono, in Italia, in particolare nelle regioni di Sicilia e Puglia. La taglia particolarmente alta (140-160 cm) e la precocità gli garantiscono una buona competizione in contrasto alle erbe infestanti. La cariosside, più grande degli altri grani, di forma lunga e stretta, misura fino a 11-12 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza.
Origine
Per la nostra farina integrale di grano khorasan, utilizziamo solo grano coltivato Italia.
Coltivazione
Il grano Khorasan ha una tecnica colturale identica a quella del frumento, gode della fertilità residua delle coltivazioni precedenti e predilige aree ventilate di media ed alta collina. Nella rotazione occupa lo stesso posto del frumento, in successione alla maggese di favino o di pomodoro. La raccolta si esegue intorno alla metà di luglio.
Lavorazione
La farina integrale è la meno lavorata esistente sul mercato in quanto ottenuta dalla macinazione del chicco integro. Proprio per questo la farina integrale ha il maggior contenuto di fibre rispetto a tutte le altre tipologie di farine. La nostra farina integrale di khorasan è macinata a pietra, il sistema di molitura più antico che esista, in cui il chicco di grano viene frantumato e sfarinato attraverso il suo passaggio fra due macine rotanti in pietra. La lenta velocità di macinazione garantisce basse temperature di lavorazione e consente di preservare intatte le caratteristiche nutrizionali del germe di grano. La macinatura a pietra inoltre, consente di ottenere una farina con una granulometria irregolare.
Consigli d’uso
La farina integrale di khorasan macinata a pietra Alce Nero è ideale per preparare pane e pizza.
Spaghetti di grano Khorasan biologici
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui.

Varietà
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui. È da sempre coltivato nell’area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia. Le aree di coltivazione dove oggi esprime meglio le proprie caratteristiche sono, in Italia, in particolare nelle regioni di Sicilia e Puglia. La taglia particolarmente alta (140-160 cm) e la precocità gli garantiscono una buona competizione in contrasto alle erbe infestanti, rendendolo adatto alla coltivazione con metodo biologico. La cariosside, più grande degli altri grani, di forma lunga e stretta, misura fino a 11-12 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza.
Origine
Per i nostri spaghetti di grano khorasan, utilizziamo solo grano coltivato Italia.
Coltivazione
Il grano Khorasan ha una tecnica colturale identica a quella del frumento, gode della fertilità residua delle coltivazioni precedenti e predilige aree ventilate di media ed alta collina. Nella rotazione occupa lo stesso posto del frumento, in successione alla maggese di favino o di pomodoro. Data la delicatezza del cereale, i terreni devono essere affinati con cura: particolare attenzione necessitano la preparazione del letto di semina e la densità per ettaro.
Raccolta e produzione
La raccolta si esegue intorno alla metà di luglio, avendo cura di regolare opportunamente la mietitrebbiatrice per evitare la rottura della granella.
Lavorazione
I nostri spaghetti di grano khorasan sono prodotti artigianalmente. Il processo di produzione artigianale degli spaghetti dura fra i 3 i 4 giorni. La lentezza della lavorazione è il segreto per ottenere degli spaghetti più resistenti che tengano meglio la cottura. L’impasto viene lavorato dalle macchine cercando di simulare il lavoro delle mani. Viene fatto passare in trafile in bronzo che, oltre a conferirgli una superficie ruvida, ne determinano la forma. Gli spaghetti sono essiccati a basse temperature, inferiori ai 50°C, per un periodo di circa 50 ore.
Spaghetti integrali di grano Khorasan biologici
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui.

Varietà
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui. È da sempre coltivato nell’area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia. Le aree di coltivazione dove oggi esprime meglio le proprie caratteristiche sono, in Italia, in particolare nelle regioni di Sicilia e Puglia. La taglia particolarmente alta (140-160 cm) e la precocità gli garantiscono una buona competizione in contrasto alle erbe infestanti, rendendolo adatto alla coltivazione con metodo biologico. La cariosside, più grande degli altri grani, di forma lunga e stretta, misura fino a 11-12 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza.
Origine
Per i nostri spaghetti di grano khorasan, utilizziamo solo grano coltivato Italia.
Coltivazione
Il grano Khorasan ha una tecnica colturale identica a quella del frumento, gode della fertilità residua delle coltivazioni precedenti e predilige aree ventilate di media ed alta collina. Nella rotazione occupa lo stesso posto del frumento, in successione alla maggese di favino o di pomodoro. Data la delicatezza del cereale, i terreni devono essere affinati con cura: particolare attenzione necessitano la preparazione del letto di semina e la densità per ettaro.
Raccolta e produzione
La raccolta si esegue intorno alla metà di luglio, avendo cura di regolare opportunamente la mietitrebbiatrice per evitare la rottura della granella.
Lavorazione
I nostri spaghetti integrali di grano khorasan sono prodotti artigianalmente. Il processo di produzione artigianale degli spaghetti dura fra i 3 i 4 giorni. La lentezza della lavorazione è il segreto per ottenere degli spaghetti più resistenti che tengano meglio la cottura. L’impasto viene lavorato dalle macchine cercando di simulare il lavoro delle mani. Viene fatto passare in trafile in bronzo che, oltre a conferirgli una superficie ruvida, ne determinano la forma. Gli spaghetti sono essiccati a basse temperature, inferiori ai 50°C, per un periodo di circa 50 ore.
Penne rigate integrali di grano Khorasan biologiche
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui.

Varietà
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui. È da sempre coltivato nell’area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia. Le aree di coltivazione dove oggi esprime meglio le proprie caratteristiche sono, in Italia, in particolare nelle regioni di Sicilia e Puglia. La taglia particolarmente alta (140-160 cm) e la precocità gli garantiscono una buona competizione in contrasto alle erbe infestanti, rendendolo adatto alla coltivazione con metodo biologico. La cariosside, più grande degli altri grani, di forma lunga e stretta, misura fino a 11-12 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza.
Origine
Per le nostre penne rigate di grano khorasan, utilizziamo solo grano coltivato Italia.
Coltivazione
Il grano Khorasan ha una tecnica colturale identica a quella del frumento, gode della fertilità residua delle coltivazioni precedenti e predilige aree ventilate di media ed alta collina. Nella rotazione occupa lo stesso posto del frumento, in successione alla maggese di favino o di pomodoro. Data la delicatezza del cereale, i terreni devono essere affinati con cura: particolare attenzione necessitano la preparazione del letto di semina e la densità per ettaro.
Raccolta e produzione
La raccolta si esegue intorno alla metà di luglio, avendo cura di regolare opportunamente la mietitrebbiatrice per evitare la rottura della granella.
Lavorazione
Le nostre penne rigate di grano khorasan sono prodotte artigianalmente. Il processo di produzione artigianale delle penne dura fra i 3 i 4 giorni. La lentezza della lavorazione è il segreto per ottenere delle penne più resistenti, che tengono meglio la cottura. L’impasto viene lavorato dalle macchine cercando di simulare il lavoro delle mani. Viene fatto passare in trafile in bronzo che, oltre a conferirgli una superficie ruvida, ne determinano la forma. L’essiccazione avviene nelle celle statiche in cui si riproduce il procedimento della tradizione: le penne sono essiccate a basse temperature, inferiori ai 50°C, per un periodo di circa 30 ore.
Penne rigate di grano Khorasan biologiche
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui. È da sempre coltivato nell’area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia.

Varietà
Il grano khorasan è un cereale delicato che necessita di suoli fertili e di clima caldo per esprimere una crescita soddisfacente, in caso contrario i raccolti sono generalmente esigui. È da sempre coltivato nell’area Mediterranea, specialmente in Nord Africa, Spagna ed Italia. Le aree di coltivazione dove oggi esprime meglio le proprie caratteristiche sono, in Italia, in particolare nelle regioni di Sicilia e Puglia. La taglia particolarmente alta (140-160 cm) e la precocità gli garantiscono una buona competizione in contrasto alle erbe infestanti, rendendolo adatto alla coltivazione con metodo biologico. La cariosside, più grande degli altri grani, di forma lunga e stretta, misura fino a 11-12 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza.
Origine
Per le nostre penne rigate di grano khorasan, utilizziamo solo grano coltivato Italia.
Coltivazione
Il grano Khorasan ha una tecnica colturale identica a quella del frumento, gode della fertilità residua delle coltivazioni precedenti e predilige aree ventilate di media ed alta collina. Nella rotazione occupa lo stesso posto del frumento, in successione alla maggese di favino o di pomodoro. Data la delicatezza del cereale, i terreni devono essere affinati con cura: particolare attenzione necessitano la preparazione del letto di semina e la densità per ettaro.
Raccolta e produzione
La raccolta si esegue intorno alla metà di luglio, avendo cura di regolare opportunamente la mietitrebbiatrice per evitare la rottura della granella.
Lavorazione
Le nostre penne rigate di grano khorasan sono prodotte artigianalmente. Il processo di produzione artigianale delle penne dura fra i 3 i 4 giorni. La lentezza della lavorazione è il segreto per ottenere delle penne più resistenti, che tengono meglio la cottura. L’impasto viene lavorato dalle macchine cercando di simulare il lavoro delle mani. Viene fatto passare in trafile in bronzo che, oltre a conferirgli una superficie ruvida, ne determinano la forma. L’essiccazione avviene nelle celle statiche in cui si riproduce il procedimento della tradizione: le penne sono essiccate a basse temperature, inferiori ai 50°C, per un periodo di circa 30 ore.
Rigatoni di Gragnano I.G.P. biologici
I rigatoni di Gragnano Alce Nero sono prodotti con grano duro biologico e italiano.

Origine
Per la nostra pasta di Gragnano, utilizziamo solo grano duro coltivato in Italia.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
Il processo di produzione della pasta di Gragnano Alce Nero dura fra i 3 i 4 giorni. La lentezza del processo produttivo è il segreto per ottenere una pasta più resistente, che tiene meglio la cottura. L’impasto viene lavorato dalle macchine cercando di simulare il lavoro delle mani. Viene fatto passare in trafile in bronzo, che, ne determinano la forma. Le trafile sono solo in bronzo, perché con questo materiale la pasta risulta più porosa e ruvida, più adatta a combinarsi con sughi e condimenti, assorbendoli e trattenendoli meglio. L’essiccazione è la fase tecnologicamente più complessa del processo di produzione e avviene nelle celle statiche in cui si riproduce il procedimento della tradizione: la pasta è essiccata a basse temperature, inferiori ai 50° C per un periodo di circa 50 ore. Dopo l’essicazione la pasta viene stabilizzata a temperatura ambiente per circa 12 ore.
Fusilli tricolore biologici
I fusilli tricolore con pomodoro e spinaci Alce Nero sono prodotti con grani duri biologici coltivati in Italia. Alla semola di grano duro vengono poi aggiunti il pomodoro e gli spinaci che rendono questa pasta ideale per ricette gustose e allo stesso tempo colorate.

Varietà
Grano italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato, coltivato dai nostri agricoltori.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro, dopo la setacciatura, viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Spirelli all’ortica biologici
Gli spirelli di grano duro con ortica Alce Nero sono prodotti con grani duri biologici coltivati in Italia.

Varietà
Grano italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato, coltivato dai nostri agricoltori.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro, dopo la setacciatura, viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Penne rigate di semolato di grano duro biologiche
Le penne rigate di semolato Alce Nero nascono dal grano duro biologico, tra cui le varietà Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato, coltivato dai nostri agricoltori nel Sud dell'Italia. Il chicco è poi macinato per ottenere una semola con un tasso di ceneri pari a 1,20% s.s.*, che garantisce un contenuto in fibre superiore al 4%.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta di semolato Alce Nero ha colore leggermente brunito e superficie ruvida frutto della trafilatura al bronzo che dopo la cottura assume un colore giallo chiaro ed un gusto profumato.
Spaghettoni di semolato di grano duro biologici
Gli spaghettoni di semolato Alce Nero nascono dal grano duro biologico, tra cui le varietà Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato, coltivato dai nostri agricoltori nel Sud dell'Italia. Il chicco è poi macinato per ottenere una semola con un tasso di ceneri pari a 1,20% s.s.*, che garantisce un contenuto in fibre superiore al 4%.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta di semolato Alce Nero ha colore leggermente brunito e superficie ruvida frutto della trafilatura al bronzo che dopo la cottura assume un colore giallo chiaro ed un gusto profumato.
Fusilli integrali di grano duro biologici
I fusilli integrali Alce Nero sono ottenuti utilizzando esclusivamente semola integrale biologica di grano duro, ricavata cioè dalla semplice macinazione del chicco senza raffinazione né aggiunte.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
: La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola integrale, ricca di fibre e meno lavorata in quanto ricavata dalla macinazione del chicco integro, ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Penne rigate integrali di grano duro biologiche
Le penne rigate integrali Alce Nero sono ottenute utilizzando esclusivamente semola integrale biologica di grano duro, ricavata cioè dalla macinazione del chicco intero senza raffinazioni o aggiunte.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola integrale, ricca di fibre e meno lavorata in quanto ricavata dalla macinazione del chicco integro, ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Spaghetti integrali di grano duro biologici
Gli spaghetti integrali N°3 Alce Nero sono ottenuti utilizzando esclusivamente semola integrale biologica di grano duro, ricavata cioè dalla macinazione del chicco intero senza raffinazioni o aggiunte.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola integrale, ricca di fibre e meno lavorata in quanto ricavata dalla macinazione del chicco integro, ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Tagliatelle di grano duro biologiche
Le tagliatelle di grano duro Alce Nero sono prodotte utilizzando solo grani duri biologici coltivati in Italia.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Conchiglie di grano duro biologiche
Le conchiglie di grano duro Alce Nero sono prodotte utilizzando solo grani duri biologici coltivati in Italia.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Farfalle di grano duro biologiche
Le farfalle di grano duro Alce Nero sono prodotte utilizzando solo grani duri biologici coltivati in Italia.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Fusilli di grano duro biologici
I fusilli di grano duro Alce Nero sono prodotti utilizzando solo grani duri biologici coltivati in Italia.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Penne rigate di grano duro biologiche
Le penne rigate di grano duro Alce Nero sono prodotte utilizzando solo grani duri biologici coltivati in Italia.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Spaghetti di grano duro biologici
Gli spaghetti di grano duro Alce Nero sono prodotti utilizzando solo grani duri biologici coltivati in Italia.

Varietà
Grano duro italiano, tra cui Senatore Cappelli, Simeto e Quadrato.
Coltivazione
La coltivazione di questi cereali viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
Lavorazione
L’eccellente semola ottenuta da queste varietà di grano duro dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa speciale unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso, il sapore unico e un’ottima tenuta in cottura.
Miele di bosco italiano biologico
Il miele di bosco biologico Alce Nero ha colore rosso ambrato ed un aroma intenso. La raccolta può avvenire da luglio a settembre nelle aree di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, viene lasciato decantare, quindi filtrato e confezionato senza mai essere sottoposto a trattamenti termici di conservazione. Il miele di bosco è ideale in abbinamento a formaggi freschi come ricotta o mascarpone.

Caratteristiche
Il miele biologico di Bosco Alce Nero presenta colore marrone scuro, aroma di frutta cotta e gusto caramellato. Ideale con formaggi freschi e mascarpone. È consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore.
Territorio
Il miele biologico di Bosco Alce Nero proviene da circa 59 soci apicoltori le cui arnie sono situate prevalentemente in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. La produzione di questo miele è diffusa in tutto il territorio italiano, soprattutto nel centro Nord, nelle aree pianeggianti o basse colline. Il nostro miele di bosco è prevalentemente di melata di Metcalfa.
Allevamento delle api
Le api sono allevate all’interno di arnie di legno trattate solo con vernici atossiche. Ogni alveare costituisce un ecosistema completamente autosufficiente in cui è presente una sola famiglia formata da migliaia di api (il numero di api è variabile, in inverno sono 18-20 mila, in estate possono arrivare anche a 90 mila). L’arnia si compone essenzialmente di due elementi: il nido e il melario all’interno dei quali vi sono dei telai con favi in cera in cui le api depositano il miele e gli altri prodotti apistici. Il nido rappresenta la “dispensa” da cui le api prelevano ciò che gli serve per alimentarsi. All’interno del melario, invece, si deposita il surplus di miele prodotto. Gli apicoltori prelevano solo il miele presente nel melario al fine di non sottrarre nutrimento alle api. Le api, finché c’è spazio all’interno dell’arnia, continuano a produrre miele aumentando le loro scorte di cibo, che potenzialmente potrebbero essere utili in inverno. L’apicoltore sfrutta questa loro caratteristica inserendo uno o più melari vuoti che le api andranno a riempire, per poi toglierli quando sono pieni di miele. In accordo con il disciplinare del biologico, le arnie devono essere posizionate nel raggio di 3 km da coltivazioni biologiche e/o flora spontanea. Inoltre gli alveari devono mantenere una distanza sufficiente da qualsiasi fonte di produzione non agricola potenzialmente contaminante quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti, ecc.
La produzione del miele
A differenza delle altre tipologie, il miele di bosco, o melata, non viene prodotto dal nettare ma a partire da secrezioni provenienti di parti vive di piante o che si trovano sulle stesse. Gli insetti produttori di melata sono tantissimi e appartengono all’ordine dei Rincoti. Si nutrono della linfa delle piante dalla quale trattengono solo la parte proteica per poi rilasciare il resto sotto forma di goccioline. Le api raccolgono queste sostanze, principalmente formate da acqua e zucchero, a partire dalle quali producono il miele di melata. La melata è invece ceduta alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
La raccolta del miele di bosco avviene da luglio a settembre. La prima fase è costituita dalla raccolta dei melari che sono trasportati in laboratorio dove l’apicoltore procede alla disopercolazione dei favi: operazione mediante la quale si toglie lo strato di cera -detto opercolo- che chiude le cellette dei favi che contengono miele maturo. Una volta disopercolati i favi sono posti in uno smielatore che per forza centrifuga estrae il miele dai favi. Queste operazioni avvengono presso la sede dell’apicoltore e sono operazioni effettuate a freddo. A questo punto il miele è raccolto in fusti metallici (viene lasciato decantare per fare affiorare le impurità più leggere, come la cera, e per far scendere verso il basso quelle più pesanti) ed è traportato presso il nostro socio Conapi dove viene finalizzata la lavorazione e il confezionamento. Arrivato in stabilimento il miele è sottoposto ad attente analisi sensoriali e chimico/fisiche. Successivamente il miele è tenuto in una “camera calda” per ammorbidirlo. Il miele, versato in un tank, viene mescolato con delle pale per renderlo uniforme. Segue la filtratura dei mieli liquidi (acacia, castagno e melata) al fine di togliere tutte le impurità ancora eventualmente presenti e l’omogeneizzazione dei mieli cristallizzati al fine uniformare le dimensioni dei cristalli e rendere la consistenza più cremosa. Il miele è ora pronto per essere confezionato. Tutta la lavorazione del miele avviene a temperature che generalmente non superano mai i 45°C e non viene pastorizzato.
Miele di castagno italiano biologico
Il miele di castagno biologico Alce Nero è 100% italiano, ha un colore ambrato scuro, un aroma pungente e un gusto astringente con note di fave di cacao, carruba e tabacco. Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, il miele viene lasciato decantare a freddo, quindi filtrato e confezionato. La temperatura di lavorazione è sempre inferiore a 50°C.
Il miele di castagno è ideale per chi ama i gusti intensi e in abbinamento a carni o formaggi stagionati.

Caratteristiche
Il miele biologico di Castagno Alce Nero presenta colore ambrato, scuro, aroma pungente e gusto astringente con note di fave di cacao, carruba e tabacco. Ideale in abbinamento a carni e formaggi stagionati. È consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore
Allevamento delle api
In telai di legno e cera in arnie, queste ultime trattate solo con vernici atossiche. Solo se necessari, sono utilizzati trattamenti a base di acidi organici od oli essenziali come previsto dal disciplinare biologico.
Lavorazione
Smielatura, centrifugazione meccanica e decantazione a freddo. Temperatura di lavorazione inferiore a 50°C.
Frollini al cacao con fave di cacao biologici
I frollini biologici al cacao con fave di cacao Fairtrade Alce Nero sono prodotti utilizzando solo olio extravergine d'oliva, senza uova, aromi o grassi di origine animale. La farina proviene esclusivamente da grano coltivato in Italia. Il cacao è raccolto da gruppi di piccoli agricoltori in America Latina tra cui i soci di Coop. Norandino in Perù.

CARATTERISTICHE
Grano tenero coltivato in Italia secondo il regolamento biologico. Il cacao utilizzato per questi frollini è coltivato dai nostri soci di Cooperativas Sin Fronteras, organizzazione internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras insieme ad Appta in Costa Rica e a Coop. Norandino in Perù che producono il nostro cacao biologico.
COLTIVAZIONE
La coltivazione di questo cereale viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità; l’apporto di fertilizzanti organici avviene prevalentemente in pre-semina ad integrazione delle dotazioni del terreno. I metodi che vengono utilizzati per limitare lo sviluppo delle infestanti sono le false semine e i successivi diserbi meccanici mediante l’erpicatura.
LAVORAZIONE
L’impasto viene ottenuto attraverso due fasi distinte: prima viene creata un’emulsione con solo olio extra vergine d’oliva e zucchero di canna che darà al frollino la giusta friabilità; in un secondo momento questa verrà miscelata con la farina, il cacao e le fave di cacao in granella. Una volta ottenuto l’impasto, viene introdotto nella rotativa dove, attraverso uno stampo, viene creata la forma. Il frollino è cotto nel forno e successivamente viene fatto raffreddare lentamente per non alterarne il gusto finale.
Olio extravergine d’oliva biologico
L’Olio Extra vergine di oliva Alce Nero è prodotto esclusivamente con olive biologiche di cultivar italiane tra cui Coratina, Ogliarola e Carolea che donano un olio verde dai riflessi gialli e dal gusto equilibrato.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
L’Olio Extra vergine di oliva Alce Nero è prodotto esclusivamente con olive biologiche di cultivar italiane tra cui Coratina, Ogliarola e Carolea che donano un olio verde dai riflessi gialli e dal gusto equilibrato. L’olio Extra Vergine di oliva Alce Nero è ricco di grassi insaturi. La sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. L’ acido oleico è un grasso insaturo.
IL TERRITORIO
Le olive con cui produciamo l’olio extra vergine d’oliva Alce Nero provengono da aree dell’Italia caratterizzate da inverni miti ed estati calde e sono coltivate nel rispetto del disciplinare biologico da circa 160 nostri soci olivicoltori
LA COLTIVAZIONE
Come previsto dal regolamento biologico, non è utilizzato alcun trattamento chimico e i concimi sono solo di origine organica, evitando cosi di impoverire il suolo e di inquinare le falde acquifere. Il terreno è infatti fertilizzato con concimi organici e attraverso la pratica del sovescio: interrando il favino coltivato nell’uliveto. In caso di necessità è prevista l’irrigazione a goccia e per il controllo delle erbe infestanti sono praticate lavorazioni meccaniche. Contro gli insetti dannosi per la salute della pianta (di cui la mosca dell’olivo rappresenta il peggior pericolo) sono utilizzati solo prodotti di origine naturale come il rame o esche attrattive per tali insetti.
LA RACCOLTA
Le olive sono raccolte tra ottobre e gennaio, quando sono giunte al giusto grado di maturazione; è allora che il frutto offre le migliori qualità organolettiche permettendo di ottenere oli dal fruttato all’ intenso o medio (secondo le diverse annate). Le olive sono raccolte con l’aiuto di agevolatori meccanici: piccoli vibratori a spalla che muovono i rami delicatamente facendo cadere le olive sulle reti poste sotto gli alberi. Tale metodo di raccolta è fondamentale in quanto estremamente delicato, evitando l’ammaccatura del frutto. Una volta raccolte, le olive sono riposte in cassoni in plastica forata dalla capacità di 3-4 quintali e sono trasportate al frantoio.
LAVORAZIONE
Le olive sono trasformate in olio entro massimo 48 ore dalla raccolta. La lavorazione delle olive avviene a freddo (ad una temperatura mai superiore a 27°C). Le basse temperature di lavorazione consentono di preservare il gusto, gli odori ed i sapori tipico del frutto. La prima reale trasformazione del prodotto all'interno del frantoio avviene durante la fase della frangitura: le olive integre sono meccanicamente trasformate (frante) in pasta oleosa. Successivamente avviene la gramolatura (una costante e lenta gramolazione della pasta) che aiuta la successiva separazione. Questa avviene in un primo momento all’interno di una centrifuga lineare in cui avviene la separazione della parte solida (chiamata sansa) dalla parte liquida (acqua/olio); a seguire si ha un passaggio in una centrifuga verticale in cui avviene la separazione dell’olio dall’acqua di vegetazione. Dopo l'estrazione l’olio extra vergine di oliva Alce Nero viene stoccato in serbatoi di acciaio ben chiusi e posti in ambienti lontani da fonti di luce e calore. Questo tipo di conservazione garantisce la stabilità delle proprietà organolettiche e nutrizionali nel tempo. Durante tutta la fase di lavorazione dell’olio Extra vergine di oliva è importante non innescare processi di ossidazione del prodotto al fine di esaltare tutte le caratteristiche organolettiche e qualitative di questo prodotto. L’olio extra vergine d’oliva Alce Nero è confezionato in bottiglia presso Finoliva Global Service di Bitonto.
Miele di castagno italiano biologico
Il miele di castagno biologico Alce Nero ha consistenza liquida, colore rossastro e un aroma pungente. La raccolta avviene prevalentemente in Toscana, Piemonte, Liguria, Basilicata ed Emilia-Romagna da giugno a luglio secondo le fioriture.
Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, viene lasciato decantare, quindi filtrato e confezionato senza mai essere sottoposto a trattamenti termici di conservazione. Il miele di castagno è ideale per chi ama i gusti intensi e in abbinamento a carni o formaggi stagionati.

Caratteristiche
Il miele biologico di Castagno Alce Nero presenta colore ambrato, scuro, aroma pungente e gusto astringente con note di fave di cacao, carruba e tabacco. Ideale in abbinamento a carni e formaggi stagionati. E’ consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore
Territorio
Il miele di Castagno Alce Nero proviene da circa 66 soci apicoltori le cui arnie sono situate prevalentemente in Toscana, Piemonte, Liguria, Basilicata ed Emilia-Romagna.
Allevamento delle api
Le api sono allevate all’interno di arnie di legno trattate solo con vernici atossiche. Ogni alveare costituisce un ecosistema completamente autosufficiente in cui è presente una sola famiglia formata da migliaia di api (il numero di api è variabile, in inverno sono 18-20 mila, in estate possono arrivare anche a 90 mila). L’arnia si compone essenzialmente di due elementi: il nido e il melario all’interno dei quali vi sono dei telai con favi in cera in cui le api depositano il miele e gli altri prodotti apistici. Il nido rappresenta la “dispensa” da cui le api prelevano ciò che gli serve per alimentarsi. All’interno del melario, invece, si deposita il surplus di miele prodotto. Gli apicoltori prelevano solo il miele presente nel melario al fine di non sottrarre nutrimento alle api. Le api, finché c’è spazio all’interno dell’arnia, continuano a produrre miele aumentando le loro scorte di cibo, che potenzialmente potrebbero essere utili in inverno. L’apicoltore sfrutta questa loro caratteristica inserendo uno o più melari vuoti che le api andranno a riempire, per poi toglierli quando sono pieni di miele. In accordo con il disciplinare del biologico, le arnie devono essere posizionate nel raggio di 3 km da coltivazioni biologiche e/o flora spontanea. Inoltre gli alveari devono mantenere una distanza sufficiente da qualsiasi fonte di produzione non agricola potenzialmente contaminante quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti, ecc.
La produzione del miele
La produzione del miele inizia quando le api bottinatrici volano tra i fiori e raccolgono il nettare (è la sostanza zuccherina prodotta dai fiori con la funzione di attrarre le api). Durante questa operazione sul corpo delle api resta attaccato il polline: volando da un fiore ad un altro, quindi, le api garantiscano l’impollinazione, un processo fondamentale per il compimento del ciclo biologico delle piante. Quando le api bottinatrici rientrano nell’arnia, il polline ancora presente tra la peluria dell’ape viene depositato nei favi e viene utilizzato come nutrimento per le api stesse. Il nettare è invece ceduto alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
La raccolta del miele di Castagno avviene da giugno a luglio secondo le fioriture. La prima fase è costituita dalla raccolta dei melari che sono trasportati in laboratorio dove l’apicoltore procede alla disopercolazione dei favi: operazione mediante la quale si toglie lo strato di cera -detto opercolo- che chiude le cellette dei favi che contengono miele maturo. Una volta disopercolati i favi sono posti in uno smielatore che per forza centrifuga estrae il miele dai favi. Queste operazioni avvengono presso la sede dell’apicoltore e sono operazioni effettuate a freddo. A questo punto il miele è raccolto in fusti metallici (viene lasciato decantare per fare affiorare le impurità più leggere, come la cera, e per far scendere verso il basso quelle più pesanti) ed è traportato presso il nostro socio Conapi dove viene finalizzata la lavorazione e il confezionamento. Arrivato in stabilimento il miele è sottoposto ad attente analisi sensoriali e chimico/fisiche. Successivamente il miele è tenuto in una “camera calda” per ammorbidirlo. Il miele, versato in un tank, viene mescolato con delle pale per renderlo uniforme. Segue la filtratura dei mieli liquidi (acacia, castagno e melata) al fine di togliere tutte le impurità ancora eventualmente presenti e l’omogeneizzazione dei mieli cristallizzati al fine uniformare le dimensioni dei cristalli e rendere la consistenza più cremosa. Il miele è ora pronto per essere confezionato. Tutta la lavorazione del miele avviene a temperature che generalmente non superano mai i 40°C e non viene pastorizzato.
Miele millefiori italiano biologico
Il miele millefiori biologico Alce Nero può avere un colore che varia dal giallo chiaro al beige, con toni scuri. L'aroma è intenso e il gusto dolce e persistente.
Il miele millefiori biologico Alce Nero è 100% italiano. Ha un colore ambrato, naturalmente cristallizzato, odore e sapore cambiano in funzione delle fioriture raccolte.
Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, il miele viene lasciato decantare a freddo, quindi filtrato e confezionato. La temperatura di lavorazione è sempre inferiore a 50°C.
Il millefiori è un miele versatile da utilizzare per bevande calde o spalmato sul pane.

Caratteristiche
Colore ambrato, naturalmente cristallizzato, odore e sapore cambiano in funzione delle fioriture raccolte. Ideale da spalmare sul pane o per dolcificare bevande calde.
Territorio
Il miele di Acacia Alce Nero in vaso da 300 g proviene dall'Italia.
Allevamento delle api
Telai di legno e cera in arnie, queste ultime trattate solo con vernici atossiche. Solo se necessari, sono utilizzati trattamenti a base di acidi organici od oli essenziali come previsto dal disciplinare biologico.
Lavorazione
smielatura, centrifugazione meccanica e decantazione a freddo. Temperatura di lavorazione inferiore a 50°C.
Miele di arancio italiano biologico
Il miele di arancio biologico Alce Nero si contraddistingue per il colore chiaro, l'aroma fruttato e il gusto di agrumi.
La raccolta può avvenire in Calabria, Puglia e Basilicata da aprile a maggio secondo le fioriture.
Ottimo per preparare dolci e in abbinamento ai formaggi, dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, viene lasciato decantare, quindi confezionato senza mai essere sottoposto a trattamenti termici di conservazione.

Caratteristiche
Il miele biologico di Arancio Alce Nero presenta colore molto chiaro, aroma agrumato e gusto fruttato e gusto dolce. Ideale per preparare dolci e in abbinamento ai formaggi. La comparsa di macchie biancastre o la separazione (fase liquida e fase solida) non sono segni di deterioramento del prodotto, ma conseguenze fisiche dovute alle temperature. E’ quindi consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore
Territorio
Il nostro miele di Arancio Alce Nero proviene da circa 6 soci apicoltori le cui arnie sono situate prevalentemente in Calabria, Puglia e Basilicata.
Allevamento delle api
Le api sono allevate all’interno di arnie di legno trattate solo con vernici atossiche. Ogni alveare costituisce un ecosistema completamente autosufficiente in cui è presente una sola famiglia formata da migliaia di api (il numero di api è variabile, in inverno sono 18-20 mila, in estate possono arrivare anche a 90 mila). L’arnia si compone essenzialmente di due elementi: il nido e il melario all’interno dei quali vi sono dei telai con favi in cera in cui le api depositano il miele e gli altri prodotti apistici. Il nido rappresenta la “dispensa” da cui le api prelevano ciò che gli serve per alimentarsi. All’interno del melario, invece, si deposita il surplus di miele prodotto. Gli apicoltori prelevano solo il miele presente nel melario al fine di non sottrarre nutrimento alle api. Le api, finché c’è spazio all’interno dell’arnia, continuano a produrre miele aumentando le loro scorte di cibo, che potenzialmente potrebbero essere utili in inverno. L’apicoltore sfrutta questa loro caratteristica inserendo uno o più melari vuoti che le api andranno a riempire, per poi toglierli quando sono pieni di miele. In accordo con il disciplinare del biologico, le arnie devono essere posizionate nel raggio di 3 km da coltivazioni biologiche e/o flora spontanea. Inoltre gli alveari devono mantenere una distanza sufficiente da qualsiasi fonte di produzione non agricola potenzialmente contaminante quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti, ecc.
La produzione del miele
La produzione del miele inizia quando le api bottinatrici volano tra i fiori e raccolgono il nettare (è la sostanza zuccherina prodotta dai fiori con la funzione di attrarre le api). Durante questa operazione sul corpo delle api resta attaccato il polline: volando da un fiore ad un altro, quindi, le api garantiscano l’impollinazione, un processo fondamentale per il compimento del ciclo biologico delle piante. Quando le api bottinatrici rientrano nell’arnia, il polline ancora presente tra la peluria dell’ape viene depositato nei favi e viene utilizzato come nutrimento per le api stesse. Il nettare è invece ceduto alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
La raccolta del miele di Arancio avviene da aprile a maggio secondo le fioriture. La prima fase è costituita dalla raccolta dei melari che sono trasportati in laboratorio dove l’apicoltore procede alla disopercolazione dei favi: operazione mediante la quale si toglie lo strato di cera -detto opercolo- che chiude le cellette dei favi che contengono miele maturo. Una volta disopercolati i favi sono posti in uno smielatore che per forza centrifuga estrae il miele dai favi. Queste operazioni avvengono presso la sede dell’apicoltore e sono operazioni effettuate a freddo. A questo punto il miele è raccolto in fusti metallici (viene lasciato decantare per fare affiorare le impurità più leggere, come la cera, e per far scendere verso il basso quelle più pesanti) ed è traportato presso il nostro socio Conapi dove viene finalizzata la lavorazione e il confezionamento. Arrivato in stabilimento il miele è sottoposto ad attente analisi sensoriali e chimico/fisiche. Successivamente il miele è tenuto in una “camera calda” per ammorbidirlo. Il miele, versato in un tank, viene mescolato con delle pale per renderlo uniforme. Segue la filtratura dei mieli liquidi (acacia, castagno e melata) al fine di togliere tutte le impurità ancora eventualmente presenti e l’omogeneizzazione dei mieli cristallizzati al fine uniformare le dimensioni dei cristalli e rendere la consistenza più cremosa. Il miele è ora pronto per essere confezionato. Tutta la lavorazione del miele avviene a temperature che generalmente non superano mai i 36°C e non viene pastorizzato
Miele millefiori italiano biologico
Il miele millefiori biologico Alce Nero può avere un colore che varia dal giallo chiaro al beige, con toni scuri. L'aroma è intenso e il gusto dolce e persistente. La raccolta avviene prevalentemente in
Toscana, Piemonte, Liguria, Basilicata ed Emilia-Romagna da aprile ad ottobre secondo le fioriture.
Dopo la smielatura con centrifugazione meccanica, viene lasciato decantare, quindi confezionato senza mai essere sottoposto a trattamenti termici di conservazione. Il millefiori è un miele versatile da utilizzare per bevande calde o spalmato sul pane.

Caratteristiche
Il miele biologico Millefiori Alce Nero presenta un colore ambrato, un odore e un sapore che cambiano in funzione delle fioriture raccolte. Ideale da spalmare sul pane o per dolcificare bevande calde. Questo miele è il prodotto di svariate specie di fiori, da questo deriva il suo nome. La comparsa di macchie biancastre o la separazione (fase liquida e fase solida) non sono segni di deterioramento del prodotto, ma conseguenze fisiche dovute alle temperature. E’ quindi consigliato conservare il prodotto al riparo da fonti luminose e lontano da fonti di calore.
Territorio
Il miele biologico Millefiori Alce Nero proviene da circa 87 soci apicoltori le cui arnie sono situate prevalentemente in Toscana, Piemonte, Basilicata, Marche ed Emilia-Romagna.
Allevamento delle api
Le api sono allevate all’interno di arnie di legno trattate solo con vernici atossiche. Ogni alveare costituisce un ecosistema completamente autosufficiente in cui è presente una sola famiglia formata da migliaia di api (il numero di api è variabile, in inverno sono 18-20 mila, in estate possono arrivare anche a 90 mila). L’arnia si compone essenzialmente di due elementi: il nido e il melario all’interno dei quali vi sono dei telai con favi in cera in cui le api depositano il miele e gli altri prodotti apistici. Il nido rappresenta la “dispensa” da cui le api prelevano ciò che gli serve per alimentarsi. All’interno del melario, invece, si deposita il surplus di miele prodotto. Gli apicoltori prelevano solo il miele presente nel melario al fine di non sottrarre nutrimento alle api. Le api, finché c’è spazio all’interno dell’arnia, continuano a produrre miele aumentando le loro scorte di cibo, che potenzialmente potrebbero essere utili in inverno. L’apicoltore sfrutta questa loro caratteristica inserendo uno o più melari vuoti che le api andranno a riempire, per poi toglierli quando sono pieni di miele. In accordo con il disciplinare del biologico, le arnie devono essere posizionate nel raggio di 3 km da coltivazioni biologiche e/o flora spontanea. Inoltre gli alveari devono mantenere una distanza sufficiente da qualsiasi fonte di produzione non agricola potenzialmente contaminante quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti, ecc.
La produzione del miele
La produzione del miele inizia quando le api bottinatrici volano tra i fiori e raccolgono il nettare (è la sostanza zuccherina prodotta dai fiori con la funzione di attrarre le api). Durante questa operazione sul corpo delle api resta attaccato il polline: volando da un fiore ad un altro, quindi, le api garantiscano l’impollinazione, un processo fondamentale per il compimento del ciclo biologico delle piante. Quando le api bottinatrici rientrano nell’arnia, il polline ancora presente tra la peluria dell’ape viene depositato nei favi e viene utilizzato come nutrimento per le api stesse. Il nettare è invece ceduto alle altre api che lo passano l’una all’altra, concentrandolo e arricchendolo con secrezioni ghiandolari. Il nettare è infine depositato nelle cellette del favo. A questo punto altre api entrano in azione agitando freneticamente le ali, provocando così una ventilazione che permette l’evaporazione dell’umidità in eccesso presente nel nettare. Quando è raggiunto il giusto grado di maturazione, la celletta è opercolata, cioè sigillata con cera che impedirà l’assorbimento dell’umidità presente nell’aria e assicurerà la buona conservazione del prodotto, che da questo momento si può correttamente chiamare miele.
Lavorazione
La raccolta del miele di Millefiori avviene da aprile ad ottobre secondo le fioriture. La prima fase è costituita dalla raccolta dei melari che sono trasportati in laboratorio dove l’apicoltore procede alla disopercolazione dei favi: operazione mediante la quale si toglie lo strato di cera -detto opercolo- che chiude le cellette dei favi che contengono miele maturo. Una volta disopercolati i favi sono posti in uno smielatore che per forza centrifuga estrae il miele dai favi. Queste operazioni avvengono presso la sede dell’apicoltore e sono operazioni effettuate a freddo. A questo punto il miele è raccolto in fusti metallici (viene lasciato decantare per fare affiorare le impurità più leggere, come la cera, e per far scendere verso il basso quelle più pesanti) ed è traportato presso il nostro socio Conapi dove viene finalizzata la lavorazione e il confezionamento. Arrivato in stabilimento il miele è sottoposto ad attente analisi sensoriali e chimico/fisiche. Successivamente il miele è tenuto in una “camera calda” per ammorbidirlo. Il miele, versato in un tank, viene mescolato con delle pale per renderlo uniforme. Segue la filtratura dei mieli liquidi (acacia, castagno e melata) al fine di togliere tutte le impurità ancora eventualmente presenti e l’omogeneizzazione dei mieli cristallizzati al fine uniformare le dimensioni dei cristalli e rendere la consistenza più cremosa. Il miele è ora pronto per essere confezionato. Tutta la lavorazione del miele avviene a temperature che generalmente non superano mai i 36°C e non viene pastorizzato.
Linguine di grano duro Senatore Cappelli – Parchi della Toscana
La pasta dei parchi della Toscana è un prodotto che nasce dal progetto di Alce Nero e Legambiente di convertire al biologico zone altrimenti dedicate ad un’agricoltura convenzionale piena di chimica e pesticidi, l’obiettivo comune è il rispetto della terra e della sua sostanza.

Varietà
Grano duro selezionato nel 1915 da Nazareno Strampelli da una popolazione nordafricana “Jenah Ratifah” – originario delle stesse aree dove i romani avevano diffuso la coltivazione del grano duro 2000 anni fa - e dedicato all’omonimo senatore abruzzese. Questa varietà fu coltivata per decenni (1920-1950) in tutto il Mezzogiorno: ha rappresentato per questi anni il 60% della produzione di frumento duro. L’altezza della pianta (140/160 cm) la rende soggetta all’allettamento (ripiegamento su se stessa che rende difficile la mietitura) ma garantisce una buona resistenza alle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (140/160 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero utilizza solo grano duro Senatore Cappelli coltvato, con metodo da agricoltura biologica in Toscana, all’interno delle aree protette e in zone limitrofe. Le rese inferiori (circa la metà rispetto ai grani moderni) e le pratiche agronomiche specifiche per questo grano, come l’iniziale strigliatura per eliminare le infestanti all’inizio dello sviluppo della pianta, giustificano i maggiori costi produttivi.
Lavorazione
La semola di questa varietà dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di grano già percepibile in cottura ed il sapore dolce. Secondo una ricerca scientifica il grano Senatore Cappelli ha un contenuto maggiore di vanillina (presente naturalmente nel chicco) rispetto ad altre varietà moderne di grano duro (da 2 a 20 volte superiore).
Mezze maniche di grano duro Senatore Cappelli – Parchi della Toscana
La pasta dei parchi della Toscana è un prodotto che nasce dal progetto di Alce Nero e Legambiente di convertire al biologico zone altrimenti dedicate ad un’agricoltura convenzionale piena di chimica e pesticidi, l’obiettivo comune è il rispetto della terra e della sua sostanza.

Varietà
Grano duro selezionato nel 1915 da Nazareno Strampelli da una popolazione nordafricana “Jenah Ratifah” – originario delle stesse aree dove i romani avevano diffuso la coltivazione del grano duro 2000 anni fa - e dedicato all’omonimo senatore abruzzese. Questa varietà fu coltivata per decenni (1920-1950) in tutto il Mezzogiorno: ha rappresentato per questi anni il 60% della produzione di frumento duro. L’altezza della pianta (140/160 cm) la rende soggetta all’allettamento (ripiegamento su se stessa che rende difficile la mietitura) ma garantisce una buona resistenza alle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (140/160 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero utilizza solo grano duro Senatore Cappelli coltvato, con metodo da agricoltura biologica in Toscana, all’interno delle aree protette e in zone limitrofe. Le rese inferiori (circa la metà rispetto ai grani moderni) e le pratiche agronomiche specifiche per questo grano, come l’iniziale strigliatura per eliminare le infestanti all’inizio dello sviluppo della pianta, giustificano i maggiori costi produttivi.
Lavorazione
La semola di questa varietà dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di grano già percepibile in cottura ed il sapore dolce. Secondo una ricerca scientifica il grano Senatore Cappelli ha un contenuto maggiore di vanillina (presente naturalmente nel chicco) rispetto ad altre varietà moderne di grano duro (da 2 a 20 volte superiore).
Couscous di grano duro integrale biologico
Il “couscous” è una moltitudine di palline o granuli di varie dimensioni ottenute mescolando opportunamente in un recipiente le farine di cereali e l’acqua”
Ad una definizione così semplice, corrisponde però un prodotto molto variegato con un’altissima capacità di adattamento a tutte le situazioni culinarie: un vero e proprio “maggiordomo dei sapori”.

DOVE NASCE IL COUSCOUS
La storia del couscous comincia tra gli Imazighen, i berberi, il popolo autoctono delle montagne e delle valli del Nord Africa. Con i cereali che coltivavano, come il frumento, l’orzo, il miglio e il sorgo, preparavano “pappe” con acqua o latte (kuskus nelle lingue berbere). Il couscous, con la sua sofisticata cottura al vapore, ne è un ulteriore sviluppo assai caratteristico. Il termine couscous viene utilizzato per indicare sia la semola che il piatto completo, nella sua terra d’origine, dal Marocco alla Libia. Questa semola si presta ad una varietà infinita di piatti: da quello più semplice come lo smen, un burro fermentato e un bicchiere di latte cagliato, al ricchissimo couscous delle feste di matrimoni e ricevimenti. Tradizionalmente viene servito in un grande piatto rotondo, con la carne o il pesce e le verdure al centro. Il brodo viene servito in una ciotola a parte e ogni commensale può aggiungerlo a piacere. Il couscous si mangia con il cucchiaio o con le mani e ognuno attinge alla porzione davanti a sé nel piatto, senza l’utilizzo di piatti individuali. Preparare e consumare il couscous sono attività legate alla partecipazione religiosa; non a caso l’omonimo piatto viene spesso offerto ai poveri in occasione della Sadaqa, l’elemosina, ed è anche considerato portatore di baraka, cioè di grazia. Inoltre è il piatto tradizionale del pranzo del venerdì, il giorno della preghiera collettiva mussulmana e del ritorno dei pellegrini dalla Mecca. Per le comunità ebraiche originarie del Maghreb invece, il couscous è il piatto per eccellenza del venerdì sera, il primo pasto dello shabbat, il riposo settimanale.
COLTIVAZIONE
Il couscous Alce Nero è fatto con grano duro 100% italiano coltivato dai nostri agricoltori. La coltivazione del grano viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
LAVORAZIONE
Oggi il couscous è un piatto sempre più diffuso in diverse culture, inclusa la cultura occidentale. Il processo di produzione del couscous ripercorre le fasi tradizionali della preparazione di questo prodotto, ispirandosi a come, in origine, le donne Magrebine lo facevano in casa. Infatti non è altro che una miscela di semola e acqua, che viene poi cotta a vapore ed infine essiccata con aria calda.
Zuppa di farro biologica
La zuppa di farro biologico Alce Nero è realizzata utilizzando solo legumi e cereali italiani. E' facile da preparare e costituisce un piatto nutrizionalmente completo, leggero ed equilibrato in tutte le stagioni: ideale calda in inverno e gustata fredda in estate.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
La zuppa di farro biologica Alce Nero è composta da diversi cereali e legumi della tradizione italiana: farro perlato, lenticchie rosse decorticate, riso e piselli spezzati. Il farro perlato garantisce alta digeribilità ed insieme agli altri cereali costituisce un piatto nutrizionalmente completo, leggero ed equilibrato in tutte le stagioni.
TERRITORI
I cereali e i legumi presenti nella nostra zuppa sono tutti coltivati in Italia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta.
CONSIGLI PER L’USO
Per preparare 3 porzioni, prendete 200 grammi di zuppa di farro Alce Nero, 2 carote, 1 costa di sedano, 1 cipolla piccola, un ciuff¬o di prezzemolo, olio extravergine di oliva, sale e pepe nero. Tritate le verdure e rosolatele qualche minuto nell’olio extra vergine, unite la zuppa di farro precedentemente lavata. Aggiungete acqua o brodo vegetale in abbondanza e portate ad ebollizione. I tempi di cottura sono di circa 40/50 minuti.
Zuppa d’orzo biologica
La zuppa di orzo biologico Alce Nero è realizzata utilizzando solo legumi e cereali italiani. E' facile da preparare e costituisce un piatto nutrizionalmente completo, leggero ed equilibrato in tutte le stagioni: ideale calda in inverno e gustata fredda in estate.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
La zuppa di orzo biologica Alce Nero è composta da diversi cereali e legumi della tradizione italiana: orzo decorticato, lenticchie, fagioli borlotti e fagioli cannellini. L’orzo decorticato insieme agli altri cereali costituisce un piatto nutrizionalmente completo, leggero ed equilibrato in tutte le stagioni.
TERRITORI
I cereali e i legumi presenti nella nostra zuppa sono tutti coltivati in Italia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta.
CONSIGLI PER L’USO
Per preparare 3 porzioni, prendete 200 grammi di 200g di zuppa di orzo Alce Nero, 2 carote, 1 costa di sedano, 1 cipolla piccola, un ciuff¬o di prezzemolo, olio extravergine di oliva, sale e pepe nero. Tritate le verdure e rosolatele qualche minuto nell’olio extra vergine, unite la zuppa di orzo precedentemente lavata. Aggiungete acqua o brodo vegetale in abbondanza e portate ad ebollizione. I tempi di cottura sono di circa 50-60 minuti.
Miglio decorticato biologico
Il miglio biologico Alce Nero proviene solo da coltivazioni italiane. È un cereale dal gusto dolce e ricco di proteine, oltre che essere preziosa fonte di fibre.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
Il miglio, nome botanico Panicum miliaceum, appartiene alla famiglia delle graminacee. Questa pianta veniva coltivata in Europa centrale e orientale già in epoca neolitica (6000-6500 anni fa). Il miglio è una pianta erbacea annuale che può raggiungere l’altezza di 1/1,5 metri; le radici del miglio sono molto fibrose, ramificate e presentano un’elevata capacità di assorbimento dell’acqua dal terreno.
TERRITORI
Il nostro miglio viene coltivato esclusivamente in Italia.
COLTIVAZIONE E RACCOLTA
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il miglio è capace di resistere alla siccità e alle elevate temperature mentre è sensibile al freddo e all’eccessiva umidità. Questo cereale ha un ciclo estremamente breve che ne consente la coltivazione come intercalare estivo anche in zone non irrigue. La raccolta avviene ad agosto-settembre quando la granella tende a cadere e avviene con l’uso della mietitrebbia opportunamente regolata per raccogliere semi piccoli.
Farro perlato biologico
Il farro è un tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio.
Il nostro farro appartiene al genere Triticum Dicoccum.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
Il farro è un tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Il nostro farro appartiene al genere Triticum Dicoccum. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
TERRITORI
Il nostro farro viene coltivato esclusivamente in Italia.
COLTIVAZIONE E RACCOLTA
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. La pianta del farro, particolarmente resistente al freddo, si presta ad essere coltivata nelle aree di alta collina e bassa montagna (1000- 1200 m). Secondo il disciplinare biologico viene inserita nelle rotazioni delle colture generalmente dopo i legumi per sfruttare la fertilità residua del terreno. La raccolta del farro si esegue intorno alla metà di luglio, avendo cura di evitare la rottura della granella con la mietitrebbiatrice.
LAVORAZIONE
Il chicco di farro viene decorticato e successivamente, attraverso un processo chiamato perlatura, viene eliminata la parte esterna del chicco per rendere il farro più digeribile.
Orzo perlato biologico
L’orzo perlato biologico Alce Nero proviene solo da coltivazioni italiane.
L'orzo perlato è ideale per arricchire zuppe e minestroni, come per la preparazione di gustosi orzotti e insalate estive.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
L’orzo è un cereale che deriva dalle cariossidi dell’Hordeum vulgare (della famiglia delle graminacee). Questa pianta ha origini molto antiche, era già coltivato in Medio Oriente nel VII millennio a. C. L'orzo è una pianta erbacea annuale che può raggiungere un'altezza di 60–120 cm, a seconda della varietà.
TERRITORI
Il nostro orzo perlato viene coltivato esclusivamente nelle colline di Toscana, Umbria e Lazio.
COLTIVAZIONE E RACCOLTA
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Viene inserito in rotazione, solitamente orzo–mais–orzo. L’orzo si distingue dal frumento, caratterizzandosi per una maggiore adattabilità ad ambienti molto diversi ed è una pianta precoce, caratteristica che gli permette di crescere bene anche in aree molto secche con consumi idrici ridotti. La raccolta dell'orzo da granella è effettuata nelle prima decade di giugno, e avviene con l’uso della mietitrebbia.
LAVORAZIONE
Il chicco d’orzo viene decorticato e successivamente, attraverso un processo chiamato perlatura, viene eliminata la parte esterna del chicco per rendere l’orzo più digeribile.
Quinoa real biologica
La quinoa (nome botanico Chenopodium quinoa) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci o la barbabietola.
Questo chicco ha una storia molto importante: venerata dagli Incas come pianta sacra da oltre 5000 anni e coltivata sugli altopiani delle Ande ad altitudini comprese tra 3800 e 4200 metri, ancora oggi rappresenta l’alimento base delle popolazioni Andine
Questo alimento negli ultimi anni è stato riscoperto anche dal mondo occidentale in quanto vanta delle proprietà nutrizionali importanti ed è naturalmente priva di glutine.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
La quinoa (nome botanico Chenopodium quinoa) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci o la barbabietola. Questo chicco ha una storia molto importante: venerata dagli Incas come pianta sacra da oltre 5000 anni e coltivata sugli altopiani delle Ande ad altitudini comprese tra 3800 e 4200 metri, ancora oggi rappresenta l’alimento base delle popolazioni Andine Questo alimento negli ultimi anni è stato riscoperto anche dal mondo occidentale in quanto vanta delle proprietà nutrizionali importanti ed è naturalmente priva di glutine. La radice della quinoa è molto profonda (anche 180 cm) e ramificata, e conferisce alla pianta sia una buona stabilità sia un’ottima resistenza alla siccità. Alce Nero ha scelto per i suoi fruitori la Quinoa real in quanto, tra tutte le tipologie è considerata la più pregiata.
TERRITORI
La Quinoa Real Alce Nero è coltivata sulle altitudini del Salar de Uyuni, in Bolivia, ad una altezza superiore ai 3.600 metri, con metodi simili a quelli usati dagli Inca. L’altitudine dei campi, la sapienza degli agricoltori boliviani e gli accurati controlli in tutta la filiera, rendono la Quinoa Real Alce Nero un alimento di altissima qualità.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Le condizioni ottimali per la semina della quinoa sono solitamente quando il terreno ha una temperatura compresa tra 7°C e i 20°C e una buona umidità, che aiuta la germinazione dei semi La raccolta avviene per mezzo di mietitrebbiatrice.
Lenticchie biologiche
Le lenticchie biologiche Alce Nero provengono solo da coltivazioni italiane. La pianta delle lenticchie è molto antica e proviene dall'Oriente da cui poi si diffuse in tutto il Mediterraneo. Per l'utilizzo, ti consigliamo di tenere le lenticchie in ammollo per 6 ore in acqua fredda, cambiando l'acqua almeno una volta.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
La pianta delle lenticchie, dal nome botanico Lens culinaris, appartiene alla famiglia delle leguminose e viene coltivata sin dall'antichità. È una pianta annuale a sviluppo indeterminato, bassa e ramificata, e rappresenta una delle prime specie domesticate (tra il 13.000 e l'11.000 a.C.). Il colore dei semi varia per colore (dal giallo-verdognolo al grigio al bruno al nero) e per dimensione.
TERRITORI
Le nostre lenticchie vengono coltivate in Italia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. La lenticchia è prevalentemente diffusa nelle aree con clima arido, e viene messa in rotazione con frumento (o orzo). In Italia, la semina della lenticchia si fa in novembre nelle zone basse, in marzo-aprile nelle zone ad elevata altitudine. Nella fase iniziale del ciclo di vita della lenticchia, le erbe infestanti costituiscono un serio problema: la sarchiatura è difficile da applicare, per cui le malerbe vengono ancora estratte per la maggior parte dei casi ancora a mano. Le lenticchie essiccate naturalmente vengono poi selezionate per eliminare parti vegetali, sassi e ceci non idonei.
Fagioli cannellini biologici
I fagioli cannellini Alce Nero provengono esclusivamente da coltivazioni italiane. Quelli della varietà cannellino hanno forma quasi cilindrica, colore bianco e sono molto adatti anche ad essere essiccati. Ti consigliamo di tenere i fagioli cannellini secchi in ammollo per 8 ore in acqua fredda, cambiando l'acqua almeno una volta.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una coltura originaria dell’America Centrale. È una leguminosa annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale. Arrivò in Europa dopo la scoperta dell’America dove esistevano unicamente fagioli di origine subsahariana: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi rapidamente nel “Nuovo Mondo”, soppiantando il gruppo del mondo antico, poichè si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi. I fagioli cannellini hanno un colore bianco brillante ed una forma allungata.
TERRITORI
I fagioli Alce Nero sono coltivati in Italia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il fagiolo viene coltivato prevalentemente nei fondovalle e nella fascia pianeggiante a ridosso delle catena alpina. In questo ambiente, caratterizzato da un clima fresco e da una forte escursione termica tra giorno e notte, il fagiolo ha trovato il suo habitat naturale garantendo buone rese produttive e un prodotto di ottima qualità. Viene coltivato in rotazione prevalentemente con orzo, frumento, colture da sovescio, pisello e mais e viene seminato in aprile-maggio e raccolto in agosto, mentre il secondo raccolto, viene seminato in giugno e raccolto in ottobre-novembre. La preparazione del terreno e la rimozione meccanica delle infestanti sono fondamentali. Vengono effettuati diversi passaggi con strigliatore ed erpice e, quando la coltura è già sviluppata, sono necessari un paio di passaggi per togliere le infestanti a mano. Il fagiolo teme molto la siccità: in questo caso la pianta appassisce durante le ore più calde, i fiori possono abortire e i semi non raggiungere il pieno sviluppo. Per questo l’irrigazione è molto importante per realizzare produzioni soddisfacenti e costanti. L’irrigazione avviene principalmente per scorrimento, con acqua proveniente dai laghi e dai ghiacciai delle Alpi e dalle falde acquifere sottostanti. Quando i baccelli si sono disseccati per un 70-80%, si taglia la base delle piante. Si lasciano seccare in campo per un paio di giorni, si creano delle andane e poi, con una trebbiatrice modificata, si aprono i baccelli con dei battitori posti all’interno della macchina trebbiatrice, separando la granella (fagioli) dalla pianta e dai baccelli. I fagioli cannellini essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e fagioli non idonei.
LAVORAZIONE
Lavorazione: I fagioli vengono reidratati per 4-12 ore poi vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua e sale), sterilizzati e imballati.
Orzo solubile biologico
L’Orzo solubile Alce Nero è un preparato ideale per ottenere una gustosa bevanda naturalmente priva di caffeina, ideale sostituta del caffè e di tutte le bevande eccitanti, ottima anche per i bambini.
L'orzo utilizzato è biologico e 100% italiano.

Caratteristiche e varietà
L’Orzo solubile Alce Nero è un preparato ideale per ottenere una gustosa bevanda naturalmente priva di caffeina, ideale sostituta del caffè e di tutte le bevande eccitanti, ottima anche per i bambini.
Coltivazione e raccolta
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento di sintesi e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Quando l’orzo è maturo e pronto per essere raccolto le coltivazioni vengono ispezionate e sul campo vengono selezionate le migliori qualità in base ai parametri richiesti. L’orzo viene poi pulito e stoccato in grandi silos appositamente controllati.
Lavorazione
Il processo di produzione prevede le fasi di torrefazione, estrazione e solubilizzazione durante le quali l’orzo e gli altri ingredienti subiscono trattamenti soltanto termici e meccanici che non comportano l’impiego di sostanze o reagenti chimici di alcun tipo. Calore, acqua e pressione sono gli unici mezzi utilizzati durante il processo di trasformazione.
Consigli d’uso
In una tazza mettere due cucchiaini di Orzo Solubile, dolcificare a piacere con miele o zucchero e sciogliere in poco latte caldo o freddo (o acqua) nella quantità più gradita.
Orzo mix biologico
L’Orzo Mix solubile Alce Nero è un preparato ideale per ottenere una gustosa bevanda naturalmente priva di caffeina, composta da una miscela sapiente di cereali, cicoria e fichi che la rendono una naturale alternativa al caffè e a tutte le bevande eccitanti, ideale anche per i bambini.
La punta amara data dalla cicoria e dalla segale contrasta delicatamente il gusto morbido dell’orzo e dolce dei fichi.

Caratteristiche e varietà
L’Orzo Mix solubile Alce Nero è un preparato ideale per ottenere una gustosa bevanda naturalmente priva di caffeina, composta da una miscela sapiente di cereali, cicoria e fichi che la rendono una naturale alternativa al caffè e a tutte le bevande eccitanti, ideale anche per i bambini. La punta amara data dalla cicoria e dalla segale contrasta delicatamente il gusto morbido dell’orzo e dolce dei fichi.
Coltivazione e raccolta
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento di sintesi e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Quando l’orzo è maturo e pronto per essere raccolto le coltivazioni vengono ispezionate e sul campo vengono selezionate le migliori qualità in base ai parametri richiesti. L’orzo viene poi pulito e stoccato in grandi silos appositamente controllati.
Lavorazione
Il processo di produzione prevede le fasi di torrefazione, estrazione e solubilizzazione durante le quali l’orzo e gli altri ingredienti subiscono trattamenti soltanto termici e meccanici che non comportano l’impiego di sostanze o reagenti chimici di alcun tipo. Calore, acqua e pressione sono gli unici mezzi utilizzati durante il processo di trasformazione.
Consigli d’uso
In una tazza mettere due cucchiaini di Orzo Mix, dolcificare a piacere con miele o zucchero e sciogliere in poco latte caldo o freddo (o acqua) nella quantità più gradita.
Caffè 100% arabica in grani biologico
La miscela in grani Fairtrade Alce Nero è realizzata con caffè arabica coltivato in terreni situati tra i 1000 e i 2000 metri di altezza, all'ombra di grandi alberi tropicali, dagli agricoltori dei nostri soci di Prodecoop in Nicaragua e Coop Norandino in Perù. Il risultato è un caffè dall'aroma inconfondibile e dal gusto delicato.

CARATTERISTICHE
Il caffè arabica è originario dell'Etiopia (dove il caffè viene chiamato buna), del Sudan sud-orientale e del Kenya settentrionale e in seguito diffusasi nello Yemen, luogo in cui si ebbero le prime tracce storiche del consumo della bevanda, nel lontano 1450. Le piante di Arabica, bisognose d’acqua specialmente in fase di piena vegetazione, prosperano in terreni situati tra i 1000 e i 2000 metri di altezza: più in alto cresce la pianta, più migliorano le qualità organolettiche dei chicchi. La pianta è un piccolo albero sempreverde, alto fino a una decina di metri, le cui foglie sono grandi (lunghe 6-12 cm) di color verde scuro. I fiori sono bianchi e profumati, e i frutti tondeggianti, chiamati “ciliegie”, una volta maturi raggiungono un colore rosso o violaceo e contengono tipicamente i due chicchi di caffè, caratterizzati da un solco ad “S”. L’arabica è un caffè ricco di aroma, molto profumato, dolce e leggermente acidulo, e ha un contenuto di caffeina inferiore rispetto al altre varietà, come ad esempio il Robusta, che varia dal 0,8% a 1,5%.
AGRICOLTORI
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù e Prodecoop in Nicaragua che producono il nostro caffè biologico.
ORIGINI
Perù e, Nicaragua.
COLTIVAZIONE
Il caffè arabica dei nostri soci produttori Latino Americani cresce ad altezze variabili tra i 1000 e i 2000 metri, a temperature che variano tra i 20 e 25 gradi. È molto importante nelle piantagioni di caffè mantenere queste temperature e un giusto grado di umidità. Per questo le coltivazioni avvengono all’ombra di altre piante da frutto o da legna, che aiutano a ridurre l’evaporazione dell’acqua proveniente dalle precipitazioni piovose e proteggere la piantagione di caffè dal sole. Le coltivazioni di caffè cresciuto all’ombra sono inoltre fondamentali per la tutela della biodiversità, permettendo agli uccelli migratori di fermarsi a riposare, attraendo insetti impollinatori indispensabili per le foreste vicine e costituendo un rifugio per molte specie di piccoli animali, oltre ad offrire protezione dal sole all'agricoltore nelle giornate di raccolta.
RACCOLTA E LAVORAZIONE
La raccolta delle ciliegie mature, distinguibili per il colore rosso intenso, avviene nei periodi secchi e meno piovosi dell’anno. Le ciliegie contengono due chicchi appaiati sono avvolti da una membrana protettiva (il pergamino), una dolce mucillaggine che protegge il chicco. Il nostro caffè arabica viene lavorato attraverso il metodo a umido, che garantisce al caffè qualità e pregio, evitando, nella maggior parte dei casi, il bisogno di interventi successivi di correzione dei difetti. Una volta raccolte le ciliegie vengono selezionate attraverso un sistema di canalette d'acqua, dove le più mature e pesanti vanno a fondo, mentre quelle secche restano a galla. In seguito passano attraverso la macchina despolpadora, che elimina la buccia rossa. I chicchi, ancora coperti dal pergamino, vengono lasciati fermentare in grandi vasche per circa 3 giorni, e solo in seguito vengono lavati nuovamente in canaline dove scorre acqua: i chicchi sono così pronti per essere lasciati al sole ad esiccare mediamente per 4-5 giorni.
TOSTATURA
La tostatura è il processo di cottura del chicco verde di caffè. Rappresenta un passaggio indispensabile per esaltare le caratteristiche organolettiche del chicco e poterle conferire al prodotto finito. La tostatrice tradizionale è un tamburo rotante in cui il caffè rimane costantemente in movimento e viene riscaldato tramite un flusso d’aria calda che lo attraversa. Il chicco attraversa tre fasi. Durante la prima fase il chicco viene lentamente asciugato dall’umidità che ha nel suo interno, mentre nella seconda si cuoce e cambia lentamente colore prendendo il marrone tonaca di frate. Appena il mastro tostatore con la sua esperienza riconosce che il caffè è torrefatto, fa uscire i chicchi in una vasca di raffreddamento, concludendo la terza e ultima fase. Di estrema importanza è il momento in cui viene bloccata la tostatura con conseguente variazione del gusto finale del nostro caffè in tazza, se viene meno ‘cotto’ la tostatura si può definire sottosviluppata e saranno presenti sentori di vegetale, erbaceo, mentre la tostatura eccessiva causa sentori di bruciato. Successivamente tramite aria, il chicco viene portato da circa 200°C della cottura a temperatura ambiente in pochi minuti, anch’essa è una fase importante che deve avvenire nel minor tempo possibile altrimenti i chicchi continuerebbero a ‘cuocersi’ (tostarsi). Una volta torrefatto il caffè necessita di qualche giorno di maturazione in cui l’anidride carbonica presente dentro il chicco fuoriesca e si va a formare quel leggero strato di olii, che sono le sostanze aromatiche presenti dentro il chicco, idealmente 7-9 giorni. La tecnologia di confezionamento attraverso la valvola unidirezionale permette all’anidride carbonica di fuoriuscire e impedisce all’ossigeno di andare ad ossidare e irrancidire gli aromi del caffè.
Caffè moka forte biologico
La miscela moka forte Fairtrade Alce Nero è un blend di arabica coltivata da gruppi di agricoltori in America Latina, tra cui i soci di Prodecoop in Nicaragua e Cooperativa Norandino in Perù, e un blend di robusta. Prodecoop e Cooperativa Norandino, insieme ad Alce Nero, fanno parte di Coop Sin Fronteras, organismo che dalla sua costituzione promuove i principi di qualità e salubrità della materia prima, ma soprattutto di sostenibilità sociale ed ambientale, che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Il caffè, appena tostato, viene confezionato in atmosfera protettiva. Il pacchetto è dotato di valvola salva aroma che custodisce l'identità e la forza del gusto originale. Aroma: robusta, forte e corposa, con note di cacao persistenti anche dopo l'assaggio; l'arabica del Nicaragua smorza l'amarezza con note di pan tostato e vaniglia. L'acidità nascosta la si può individuare sotto forma di note aromatiche caramellate.

CARATTERISTICHE
Il nostro caffè forte biologico è una miscela tra i caffè di varietà arabica e robusta. Il caffè arabica è originario dell'Etiopia, del Sudan sud-orientale e del Kenya settentrionale, mentre la Coffea Canephora (Robusta) proviene ed è molto diffusa in Africa occidentale, Asia, Indonesia. Mentre le piante di arabica prosperano in zone di montagna e quindi ad altezze comprese tra i 1000 e i 2000 metri, le piante di robusta crescono ad altitudini comprese tra il livello del mare e i 600 metri, a temperature comprese tra i 24° e i 29° C. Quest’ultima è una varietà molto resistente, si adatta bene alle condizioni climatiche caldo-umide, arrivando a temperature che superano anche i 30°C, sopportando bene gli shock termici e gli attacchi dei parassiti: per questo motivo viene appunto chiamata "Robusta". Entrambe le piante (piccoli alberi sempreverdi alti fino a un decina di metri) producono fiori bianchi e profumati, e frutti tondeggianti chiamati “ciliegie” che, una volta maturi, raggiungono un colore rosso o violaceo e contengono tipicamente i due chicchi di caffè, caratterizzati da un solco centrale, a “S” nella varietà arabica, e dritto nella robusta. Mentre l’arabica è un caffè ricco di aroma, molto profumato, dolce e leggermente acidulo, con un contenuto di caffeina inferiore rispetto al Robusta (dal 0,8% a 1,5%), il robusta è un caffè che si caratterizza per un gusto più marcato, una maggiore corposità ed un tenore di caffeina maggiore, variabile dal 1,4% al 3,5%.
AGRICOLTORI
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù che producono il nostro caffè biologico.
COLTIVAZIONE
Il caffè dei nostri soci produttori Latino Americani è tutto coltivato all’ombra: nelle piantagioni di caffè è fondamentale mantenere le giuste temperature e un corretto grado di umidità. Per questo le coltivazioni avvengono all’ombra di altre piante da frutto o da legna, che aiutano a ridurre l’evaporazione dell’acqua proveniente dalle precipitazioni piovose e proteggere la piantagione di caffè dal sole. Le coltivazioni di caffè cresciuto all’ombra sono inoltre fondamentali per la tutela della biodiversità, permettendo agli uccelli migratori di fermarsi a riposare, attraendo insetti impollinatori indispensabili per le foreste vicine e costituendo un rifugio per molte specie di piccoli animali, oltre ad offrire protezione dal sole all'agricoltore nelle giornate di raccolta.
RACCOLTA E LAVORAZIONE
La raccolta delle ciliegie mature, distinguibili per il colore rosso intenso, avviene nei periodi secchi e meno piovosi dell’anno. Le ciliegie contengono due chicchi appaiati che sono avvolti da una membrana protettiva (il pergamino), una dolce mucillaggine che protegge il chicco. Il nostro caffè viene lavorato attraverso il metodo a umido, che garantisce al caffè qualità e pregio, evitando, nella maggior parte dei casi, il bisogno di interventi successivi di correzione dei difetti. Una volta raccolte le ciliegie vengono selezionate attraverso un sistema di canalette d'acqua, dove le più mature e pesanti vanno a fondo, mentre quelle secche restano a galla. In seguito passano attraverso la macchina despolpadora, che elimina la buccia rossa. I chicchi, ancora coperti dal pergamino, vengono lasciati fermentare in grandi vasche per circa 3 giorni, e solo in seguito vengono lavati nuovamente in canaline dove scorre acqua: i chicchi sono così pronti per essere lasciati al sole ad esiccare mediamente per 4-5 giorni. Il caffè verde viene in seguito tostato per circa 15-18 minuti: i chicchi si trasformano in friabili, leggeri, bruni e profumati, e pronti per essere macinati.
TOSTATURA
La tostatura è il processo di cottura del chicco verde di caffè. Rappresenta un passaggio indispensabile per esaltare le caratteristiche organolettiche del chicco e poterle conferire al prodotto finito. La tostatrice tradizionale è un tamburo rotante in cui il caffè rimane costantemente in movimento e viene riscaldato tramite un flusso d’aria calda che lo attraversa. Il chicco attraversa tre fasi. Durante la prima fase il chicco viene lentamente asciugato dall’umidità che ha nel suo interno, mentre nella seconda si cuoce e cambia lentamente colore prendendo il marrone tonaca di frate. Appena il mastro tostatore con la sua esperienza riconosce che il caffè è torrefatto, fa uscire i chicchi in una vasca di raffreddamento, concludendo la terza e ultima fase. Di estrema importanza è il momento in cui viene bloccata la tostatura con conseguente variazione del gusto finale del nostro caffè in tazza, se viene meno ‘cotto’ la tostatura si può definire sottosviluppata e saranno presenti sentori di vegetale, erbaceo, mentre la tostatura eccessiva causa sentori di bruciato. Successivamente tramite aria, il chicco viene portato da circa 200°C della cottura a temperatura ambiente in pochi minuti, anch’essa è una fase importante che deve avvenire nel minor tempo possibile altrimenti i chicchi continuerebbero a ‘cuocersi’ (tostarsi). Una volta torrefatto il caffè necessita di qualche giorno di maturazione in cui l’anidride carbonica presente dentro il chicco fuoriesca e si va a formare quel leggero strato di olii, che sono le sostanze aromatiche presenti dentro il chicco, idealmente 7-9 giorni. La tecnologia di confezionamento attraverso la valvola unidirezionale permette all’anidride carbonica di fuoriuscire e impedisce all’ossigeno di andare ad ossidare e irrancidire gli aromi del caffè.
Frollini di farro con gocce di cioccolato biologici
I frollini biologici di farro con gocce di cioccolato Alce Nero sono prodotti utilizzando solo olio extravergine d'oliva, senza uova, aromi o grassi di origine animale. La farina proviene esclusivamente da farro coltivato in Italia. Il farro, tra i più antichi cereali coltivati dall'uomo, si contraddistingue per le proprietà nutrizionali e perché fonte di fibre. Completano la ricetta delle ricche gocce di cioccolato. Questa speciale formulazione li rende gustosi e appaganti. I frollini di farro con gocce di cioccolato biologici Alce Nero sono perfetti per una colazione sana e nutriente, o per una pausa golosa. Provali a colazione con le nostre bevande vegetali.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
Il farro è un tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
TERRITORI
Il nostro farro viene coltivato esclusivamente in Italia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. La pianta del farro, particolarmente resistente al freddo, si presta ad essere coltivata nelle aree di alta collina e bassa montagna (1000- 1200 m). Secondo il disciplinare biologico viene inserita nelle rotazioni delle colture generalmente dopo i legumi per sfruttare la fertilità residua del terreno.
LAVORAZIONE
L’impasto viene ottenuto attraverso due fasi distinte: viene prima creata un’emulsione con olio extra vergine d’oliva e zuccheri che darà al prodotto finale la giusta friabilità, in un secondo momento questa verrà miscelata con la farina utilizzata e le gocce di cioccolato. Una volta ottenuto, l’impasto viene introdotto nella rotativa dove si crea la forma attraverso uno stampo. Il frollino è cotto in un forno e successivamente fatto raffreddare lentamente per non alterare il gusto finale del prodotto.
Frollini di grano Kamut con gocce di cioccolato biologici
I frollini biologici di grano khorasan Kamut con gocce di cioccolato Alce Nero sono prodotti utilizzando solo olio extravergine d'oliva, senza uova, aromi o grassi di origine animale.
La farina proviene dal grano Khorasan che ha caratteristiche analoghe ai grani dell'antichità.
Completano la ricetta delle ricche gocce di cioccolato. La speciale formulazione studiata da Alce Nero, rende questi frollini naturali e gustosi.
Scegliendo i frollini biologici di grano Khorasan Kamut con gocce di cioccolato, la tua colazione sarà nutriente e golosa allo stesso tempo.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
Grano khorasan Kamut, antico cereale probabilmente originario della Mesopotamia. Si contraddistingue per la maggior dimensione rispetto ai grani moderni e per l’inconfondibile colore dorato.
COLTIVAZIONE
La coltivazione di questo cereale viene inserita in rotazione con colture leguminose e crucifere per migliorare l’apporto di sostanza organica al suolo aumentandone la fertilità.
LAVORAZIONE
L’impasto viene ottenuto attraverso due fasi distinte: viene prima creata un’emulsione con olio extravergine d’oliva e zuccheri che darà al prodotto finale la giusta friabilità, in un secondo momento questa verrà miscelata con la farina utilizzata e le gocce di cioccolato. Una volta ottenuto, l’impasto viene introdotto nella rotativa dove si crea la forma attraverso uno stampo. Il frollino è cotto in un forno e successivamente fatto raffreddare lentamente per non alterare il gusto finale del prodotto.
Frollini di farro biologici
I frollini biologici di farro Alce Nero sono prodotti utilizzando solo olio extravergine d'oliva, senza uova, aromi o grassi di origine animale. La farina proviene esclusivamente da farro coltivato in Italia.
Il farro, tra i più antichi cereali coltivati dall'uomo, si contraddistingue per le proprietà nutrizionali e perchè fonte di fibre. Questa speciale formulazione li rende buoni e friabili, perfetti per una colazione o per una merenda nutrienti.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
Il farro è un tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
TERRITORI
Il nostro farro viene coltivato esclusivamente in Italia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. La pianta del farro, particolarmente resistente al freddo, si presta ad essere coltivata nelle aree di alta collina e bassa montagna (1000- 1200 m). Secondo il disciplinare biologico viene inserita nelle rotazioni delle colture generalmente dopo i legumi per sfruttare la fertilità residua del terreno.
LAVORAZIONE
L’impasto viene ottenuto attraverso due fasi distinte: viene prima creata un’emulsione con olio extra vergine d’oliva e zuccheri che darà al prodotto finale la giusta friabilità, in un secondo momento questa verrà miscelata con la farina utilizzata. Una volta ottenuto, l’impasto viene introdotto nella rotativa dove si crea la forma attraverso uno stampo. Il frollino è cotto in un forno e successivamente fatto raffreddare lentamente per non alterare il gusto finale del prodotto.
Pomodoro al basilico biologico
Il pomodoro con basilico biologico Alce Nero è prodotto con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivate da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna.
Le varietà di pomodoro che abbiamo scelto per realizzare la nostra gamma di passate e sughi pronti si caratterizzano per la polpa soda e ben strutturata, e per il gusto dolce e delicato. I pomodori, raccolti nei mesi di luglio, agosto e settembre al giusto grado di maturazione, sono lavorati mediamente entro 10 ore per preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali.
Il pomodoro con basilico biologico Alce Nero è subito pronto. Sperimentalo con la pasta Alce Nero per realizzare un primo piatto gustoso, veloce e nutrizionalmente corretto.

Caratteristiche e Varietà
La polpa biologica di pomodoro con basilico Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni, favorisce nei pomodori l’aumento dei solidi solubili e quindi di licopene, sali minerali, vitamine e zuccheri, rendendoli particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
Territori
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati su più di 120 ettari di terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e altri due altro all’interno dell’impianto, che scartano i pomodori non adeguatamente maturi.
Lavorazione
I pomodori raccolti sono lavorati mediamente entro 10 ore dalla raccolta per preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), ai pomodori viene sottratta la buccia con il vapore e solo successivamente vengono tagliati a cubetti e riscaldati a circa 80 gradi (senza mai portarli in ebollizione ma a temperature sufficienti per disattivare quegli enzimi, naturalmente contenuti, che legano la buccia alla polpa facilitandone la pelatura). In seguito all’aggiunta di basilico e di concentrato di pomodoro, la polpa viene scaldata, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra polpa un gusto fresco (valore medio di brix: 7).
Composta di pesche biologica
La composta di pesche biologica Alce Nero è realizzata utilizzando esclusivamente pesche coltivate in Italia.
La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.

Varietà e caratteristiche
Pesche di varietà Prunus Persica, dall’elevato grado zuccherino (grado brix tra 9-14). La composta si connota così di un profumo intenso e sapore dolce, con frutta a pezzetti e una consistenza morbida.
Territorio
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente pesche coltivate in Italia.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione delle pesche fresche che, dopo essere state sottoposte a lavaggio e a cernita manuale, vengono ridotte in polpa ed in seguito congelate. La polpa viene così lavorata con l’aggiunta di purea di pesca, per garantirne la cremosità, e dopo l’aggiunta dello zucchero d’uva, la frutta viene ulteriormente tagliata, lasciando intatto qualche pezzetto, per dare più consistenza alla composta. Per ottenere 100 grammi di questa composta utilizziamo più di 100 grammi di frutta, questo perchè non utilizzando addensanti di alcun genere (come la pectina), abbiamo bisogno di una concentrazione maggiore di prodotto. Infatti durante la cottura l’acqua contenuta nella frutta evapora causando una diminuzione del peso delle materie prime iniziali, che in questo modo risultano più concentrate anche senza l’utilizzo di addensanti. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Composta di frutti di bosco biologica
La composta di frutti di bosco biologica Alce Nero si caratterizza per un sapore che varia dal dolce all'acidulo, con frutti di bosco interi e una consistenza morbida. Nella nostra composta ai frutti di bosco utilizziamo fragole, more, mirtilli, ribes rosso e lamponi.

Caratteristiche
La composta è connotata da un sapore che varia dal dolce all’acidulo, con frutti di bosco interi e una consistenza morbida. Nella nostra composta ai frutti di bosco utilizziamo fragole, more, mirtilli, ribes rosso e lamponi.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione dei frutti di bosco freschi che, dopo essere state sottoposti a lavaggio e a cernita manuale, vengono congelati ed in seguito lavorati con aggiunta di zucchero d’uva. Per ottenere 100 grammi di questa composta utilizziamo più di 100 grammi di frutta, questo perchè non utilizzando addensanti di alcun genere (come la pectina), abbiamo bisogno di una concentrazione maggiore di prodotto. Infatti durante la cottura l’acqua contenuta nella frutta evapora causando una diminuzione del peso delle materie prime iniziali, che in questo modo risultano più concentrate anche senza l’utilizzo di addensanti. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Composta di albicocche biologica
La composta di albicocche biologica Alce Nero è realizzata utilizzando esclusivamente albicocche italiane.
La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.

Varietà e caratteristiche
Albicocche di varietà Prunus Armeniaca, dall’elevato grado zuccherino (grado brix tra 9-13). La composta si connota così di un sapore dolce e lievemente acidulo, con frutta a pezzetti e una consistenza morbida.
Territorio
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente albicocche italiane.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione delle albicocche fresche che, dopo essere state sottoposte a lavaggio e a cernita manuale, vengono tagliate a metà ed in seguito congelate. Le mezzane di albicocca vengono lavorate con l’aggiunta di polpa e purea di albicocca, per garantirne la cremosità, e dopo l’aggiunta dello zucchero d’uva, la frutta viene ulteriormente tagliata, lasciando intatto qualche pezzetto, per dare più consistenza alla composta. Per ottenere 100 grammi di questa composta utilizziamo più di 100 grammi di frutta, questo perchè non utilizzando addensanti di alcun genere (come la pectina), abbiamo bisogno di una concentrazione maggiore di prodotto. Infatti durante la cottura l’acqua contenuta nella frutta evapora causando una diminuzione del peso delle materie prime iniziali, che in questo modo risultano più concentrate anche senza l’utilizzo di addensanti. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Crema di marroni biologica
La crema di marroni biologica Alce Nero si caratterizza per un sapore intenso e dolce e per una consistenza morbida rendendola perfetta da spalmare.
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente marroni coltivati in Italia.

Varietà e caratteristiche
La composta è connotata da un sapore intenso e dolce, dalla consistenza morbida e perfetta da spalmare.
Territorio
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente marroni coltivati in Italia.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione dei marroni che dopo essere stati sottoposti a cernita manuale, vengono lavorati con aggiunta di zucchero d’uva. Per ottenere questo vasetto cuociamo la frutta in grandi pentole sottovuoto e la lasciamo concentrare fino ad ottenere una consistenza piacevolmente morbida senza l’utilizzo di pectina come addensante. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Composta di prugne biologica
La composta di prugne biologica Alce Nero è realizzata utilizzando esclusivamente prugne coltivate in Italia.
La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.

Varietà e caratteristiche
Prugne di varietà Prunus Domestica, dall’elevato grado zuccherino (grado brix tra 10-15). La composta si connota così di un sapore dolce e lievemente acidulo, con frutta a pezzetti e una consistenza morbida.
Territorio
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente prugne coltivate in Italia.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione delle prugne fresche che, dopo essere state sottoposte a lavaggio e a cernita manuale, vengono ridotte in polpa ed in seguito congelate. La polpa viene così lavorata con l’aggiunta di purea di prugna, per garantirne la cremosità, e dopo l’aggiunta dello zucchero d’uva, la frutta viene ulteriormente tagliata, lasciando intatto qualche pezzetto, per dare più consistenza alla composta. Per ottenere 100 grammi di questa composta utilizziamo più di 100 grammi di frutta, questo perchè non utilizzando addensanti di alcun genere (come la pectina), abbiamo bisogno di una concentrazione maggiore di prodotto. Infatti durante la cottura l’acqua contenuta nella frutta evapora causando una diminuzione del peso delle materie prime iniziali, che in questo modo risultano più concentrate anche senza l’utilizzo di addensanti. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Composta di fragole biologica
La composta di fragole Alce Nero è realizzata utilizzando esclusivamente fragole coltivate in Italia.
La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.

Varietà e caratteristiche
Fragole di varietà Fragaria spp, dall’elevato grado zuccherino (grado brix tra 7-9). La composta si connota così di profumo intenso e sapore dolce, con frutta a pezzetti e una consistenza morbida.
Territorio
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente fragole coltivate in Italia.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione delle fragole fresche che, dopo essere state sottoposte a lavaggio e a cernita manuale, vengono in seguito congelate. Le fragole, dopo l’aggiunta dello zucchero d’uva, vengono ulteriormente tagliate, lasciando intatto qualche pezzetto, per dare più consistenza alla composta. Per ottenere 100 grammi di questa composta utilizziamo più di 100 grammi di frutta, questo perchè non utilizzando addensanti di alcun genere (come la pectina), abbiamo bisogno di una concentrazione maggiore di prodotto. Infatti durante la cottura l’acqua contenuta nella frutta evapora causando una diminuzione del peso delle materie prime iniziali, che in questo modo risultano più concentrate anche senza l’utilizzo di addensanti. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Composta di mirtilli biologica
La composta di mirtilli biologica Alce Nero si caratterizza per un sapore intenso e dolce, lievemente asprigno, con mirtilli interi e consistenza morbida.

Caratteristiche
La composta è connotata da un sapore intenso e dolce, lievemente asprigno, con mirtilli interi e consistenza morbida.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione dei mirtilli freschi che, dopo essere state sottoposti a lavaggio e a cernita manuale, vengono congelati ed in seguito lavorati con aggiunta di zucchero d’uva. Per ottenere 100 grammi di questa composta utilizziamo più di 100 grammi di frutta, questo perchè non utilizzando addensanti di alcun genere (come la pectina), abbiamo bisogno di una concentrazione maggiore di prodotto. Infatti durante la cottura l’acqua contenuta nella frutta evapora causando una diminuzione del peso delle materie prime iniziali, che in questo modo risultano più concentrate anche senza l’utilizzo di addensanti. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Composta di fichi e limoni biologica
La composta di fichi e limoni biologica Alce Nero è realizzata utilizzando esclusivamente fichi e limoni coltivati in Italia.
La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.

Varietà e caratteristiche
Fichi verdi e scuri di varietà Ficus Carica e limoni di varietà Citrus limon, dall’elevato grado zuccherino (grado brix tra 15-24). La composta si connota così di profumo intenso, con sapore caratterizzato dal contrasto tra il dolce dei fichi e l’acidulo del limone e una consistenza morbida.
Territorio
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente fichi e limoni coltivati in Italia.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione dei fichi freschi che, dopo essere stati sottoposti a lavaggio e a cernita manuale, vengono congelati interi. I fichi, dopo l’aggiunta del limone e dello zucchero d’uva, vengono ulteriormente tagliati, lasciando intatto qualche pezzetto, per dare più consistenza e sapore alla composta. Per ottenere questo vasetto cuociamo la frutta in grandi pentole sottovuoto e la lasciamo concentrare fino ad ottenere una consistenza piacevolmente morbida senza l’utilizzo di pectina come addensante. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Composta di agrumi biologica
La composta di agrumi biologica Alce Nero è realizzata utilizzando esclusivamente arance e limoni coltivati in Italia.
La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.

Varietà e caratteristiche
Arance di varietà Citrus x sinensis e limoni di varietà Citrus limon, dall’elevato grado zuccherino (grado brix tra 7-12). La composta si connota così di profumo intenso, sapore amarognolo e consistenza morbida.
Territorio
Per produrre la nostra composta utilizziamo esclusivamente arance e limoni coltivati in Italia.
Lavorazione
La nostra composta è ottenuta dalla lavorazione delle arance fresche che, dopo essere state sottoposte a lavaggio e a cernita manuale, vengono tagliate in sottili fettine con scorza ed in seguito congelate. Le arance, dopo l’aggiunta del limone e dello zucchero d’uva, vengono ulteriormente tagliate, lasciando intatto qualche pezzetto, per dare più consistenza e sapore alla composta. Per ottenere questo vasetto cuociamo la frutta in grandi pentole sottovuoto e la lasciamo concentrare fino ad ottenere una consistenza piacevolmente morbida senza l’utilizzo di pectina come addensante. La lavorazione delicata permette di ottenere una composta dalla consistenza morbida e dal buon sapore di frutta; ideale da spalmare ed adatta ad altri molteplici usi.
Zucchero di canna chiaro biologico
Lo zucchero di canna chiaro biologico Alce Nero proviene dalle aree più vocate dell'isola di Cuba.
Di colore dorato, il suo delicato sapore non sovrasta mai gli aromi a cui si abbina.

Caratteristiche e varietà
Lo zucchero di canna chiaro biologico e Fairtrade Alce Nero proviene dalle aree più vocate dell’isola di Cuba. Le prime testimonianze del “sale dolce” risalgono al V secolo a.C., e furono gli Arabi che intorno al 711 d.C. diffusero la canna da zucchero lungo il bacino del Mediterraneo. Lo zucchero di canna, all’epoca raro e costoso perché proveniente da una pianta tropicale, veniva per lo più utilizzato come spezia medicamentosa. Cristoforo Colombo lo esportò in America Latina, continente che divenne poi uno dei maggiori produttori di zucchero di canna. La canna da zucchero, conosciuta con il nome scientifico di saccharum officinarum, cresce bene in climi tropicali, può superare i tre metri di altezza e vivere fino a 10 anni. I cristalli di questo zucchero hanno una consistenza croccante.
Territori
Il nostro zucchero di canna chiaro viene prodotto dagli agricoltori associati alle organizzazioni UBPC (Unidad Basica de Producción Cooperativa) Rodrigo, Pita, Ricardo González, Bermejal, a cui i terreni sono assegnati in usufrutto da parte dello Stato.
Coltivazione e raccolta
La canna da zucchero è una pianta tropicale perenne che ha bisogno di un clima umido e caldo. La coltivazione e la semina delle canne da zucchero avviene manualmente e, nel rispetto del regolamento biologico, non viene utilizzato alcun trattamento chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono impiegati concimi esclusivamente di natura organica. Le canne da zucchero vengono tagliate a mano solo quando mature.
Lavorazione
La canna viene macinata fino a formare un pannello sottile di fibre che viene successivamente passato attraverso un mulino a rulli per estrarne il succo. Quest’ultimo scende all’interno di grandi vasche e inizia il processo di riscaldamento. Il succo viene poi filtrato, per separarlo da altre materie organiche, e solo dopo passa al processo di evaporazione. In seguito, il succo ormai denso, viene centrifugato per separare la melassa dai cristalli di zucchero, viene poi essiccato, setacciato e imbustato.
Zucchero integrale di canna biologico
Lo zucchero integrale di canna biologico Alce Nero è il frutto del lavoro dei soci agricoltori di Cooperativa Norandino in Perù ed è certificato Fairtrade. Cooperativa Norandino, insieme ad Alce Nero, fa parte di Cooperativas Sin Fronteras, organismo che dalla sua costituzione promuove i principi di qualità e salubrità della materia prima, ma soprattutto di sostenibilità sociale ed ambientale, che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori.
Questo tipo di zucchero è un prodotto integrale, risultato diretto dell'estrazione del succo dalla canna da zucchero, al quale non segue raffinazione. Lo zucchero di canna integrale biologico Alce Nero ha un sapore caramellato.

Caratteristiche e varietà
Lo zucchero di canna integrale biologico Alce Nero proviene da terre vocate in Perù. Il nostro zucchero di canna integrale è un prodotto integrale, risultato diretto dell’estrazione del succo dalla canna da zucchero, al quale non segue raffinazione. La canna da zucchero, conosciuta con il nome scientifico di saccharum officinarum, cresce bene in climi tropicali, può superare i tre metri di altezza e vivere fino a 10 anni.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù.
Coltivazione e raccolta
La coltivazione delle canne da zucchero avviene manualmente e, nel rispetto del regolamento biologico, non viene utilizzato alcun trattamento chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono impiegati concimi esclusivamente di natura organica (come i resti delle canne che vengono lasciati nel campo per nutrire il suolo). La raccolta delle canne avviene ogni 3 mesi, solo quando le canne sono mature e vengono trasportate a dorso d’asino fino allo stabilimento di lavorazione. Ogni produttore, che coltiva pochi ettari di terra, è responsabile della sua canna da zucchero dalla raccolta fino alla lavorazione finale, diventando così un attore fondamentale all'interno della filiera, garantendo la qualità del prodotto.
Lavorazione
La canna viene frantumata attraverso l’uso di un mulino a rulli per estrarne il succo. Dopo diverse filtrature e giunto al giusto punto di concentrazione zuccherina, il succo, ormai denso, viene posto all'interno di una vasca di raffreddamento, all'interno della quale inizia il processo di cristallizzazione. La melassa viene mescolata manualmente con costanza per evitare che si trasformi in un unico blocco. È in questo modo che la zucchero di canna integrale acquisisce l’aspetto farinoso. Viene poi setacciata ulteriormente, per ridurre le dimensioni dei granelli, e confezionata.
Fagioli borlotti biologici
I fagioli borlotti secchi Alce Nero provengono da coltivazioni italiane. La varietà borlotto è una pianta dai frutti a baccello di colore giallognolo striato in rosso i cui semi sono, crudi, di colore avorio con screziature bordeaux-marroni.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una coltura originaria dell’America Centrale. È una leguminosa annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale. Arrivò in Europa dopo la scoperta dell’America dove esistevano unicamente fagioli di origine subsahariana: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi rapidamente nel “Nuovo Mondo”, soppiantando il gruppo del mondo antico, poichè si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi. I fagioli borlotti hanno un color panna con striature rossastre ed un sapore intenso.
TERRITORI
I fagioli Alce Nero sono coltivati in Italia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il fagiolo viene coltivato prevalentemente nei fondovalle e nella fascia pianeggiante a ridosso delle catena alpina. In questo ambiente, caratterizzato da un clima fresco e da una forte escursione termica tra giorno e notte, il fagiolo ha trovato il suo habitat naturale garantendo buone rese produttive e un prodotto di ottima qualità. Viene coltivato in rotazione prevalentemente con orzo, frumento, colture da sovescio, pisello e mais e viene seminato in aprile-maggio e raccolto in agosto, mentre il secondo raccolto, viene seminato in giugno e raccolto in ottobre-novembre. La preparazione del terreno e la rimozione meccanica delle infestanti sono fondamentali. Vengono effettuati diversi passaggi con strigliatore ed erpice e, quando la coltura è già sviluppata, sono necessari un paio di passaggi per togliere le infestanti a mano. Il fagiolo teme molto la siccità: in questo caso la pianta appassisce durante le ore più calde, i fiori possono abortire e i semi non raggiungere il pieno sviluppo. Per questo l’irrigazione è molto importante per realizzare produzioni soddisfacenti e costanti. L’irrigazione avviene principalmente per scorrimento, con acqua proveniente dai laghi e dai ghiacciai delle Alpi e dalle falde acquifere sottostanti. Quando i baccelli si sono disseccati per un 70-80%, si taglia la base delle piante. Si lasciano seccare in campo per un paio di giorni, si creano delle andane e poi, con una trebbiatrice modificata, si aprono i baccelli con dei battitori posti all’interno della macchina trebbiatrice, separando la granella (fagioli) dalla pianta e dai baccelli. I fagioli borlotti essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e fagioli non idonei.
Ceci lessati biologici
I ceci lessati Alce Nero provengono da coltivazioni italiane. La pianta dei ceci è molto antica e proviene dall'Oriente da cui poi si diffuse in tutto il Mediterraneo.

Caratteristiche
Il cece (Cicer arietinum L.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle leguminose. La pianta dei ceci è molto antica e proviene dall’Oriente da cui poi si diffuse in tutto il Mediterraneo. La regione di origine è l’Asia occidentale da cui si è diffuso in India, in Africa e in Europa in tempi molto remoti: era conosciuto e coltivato dagli antichi Egizi. È infatti stata una delle prime colture domesticate. La varietà più utilizzata è il cece Sultano, pianta dal portamento semi eretto. La pianta del cece è una leguminosa annuale, che solitamente arriva a mezzo metro di altezza circa, formando un cespuglio ramificato su cui si notano le foglioline e su cui nascono i fiori. Il frutto è un baccello contenente un unico seme. I semi sono piccoli, con superficie bianca e liscia. La sua radice è profonda, fino a 1.20 metri nel terreno, e per questa ragione non teme la siccità, in particolare quando la pianta è ormai sviluppata. Per questo il cece viene considerato una pianta rustica, adatta al clima caldo-arido, e resistente alla siccità.
Territorio
I nostri ceci provengono dal centro Italia, e sono coltivati per lo più in terreni collinari e poco fertili.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il cece, essendo una coltura miglioratrice del terreno (coltura da rinnovo), viene generalmente coltivato in rotazione con i cereali. La pianta del cece trova le sue condizioni ottimali in ambienti semiaridi, nei climi temperati viene seminato a inizio primavera, fiorisce a fine primavera e la raccolta avviene durante l'estate. Il cece è una pianta abbastanza semplice da coltivare e solitamente non necessita di irrigazione poiché le sue radici arrivano in profondità nel terreno. A fine ciclo colturale, quando le piante e i baccelli sono secchi, con una mietitrebbia si taglia la base della pianta e si separano i semi (ceci) dai baccelli e dalle parti vegetative. I ceci essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e ceci non idonei.
Lavorazione
I ceci vengono reidratati per 4-12 ore poi vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua e sale), sterilizzati ed imballati.
Fagioli cannellini lessati biologici
I fagioli cannellini lessati Alce Nero hanno forma quasi cilindrica e colore bianco.

Caratteristiche
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una coltura originaria dell’America Centrale. È una leguminosa annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale. Arrivò in Europa dopo la scoperta dell’America dove esistevano unicamente fagioli di origine subsahariana: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi rapidamente nel “Nuovo Mondo”, soppiantando il gruppo del mondo antico, poichè si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi. I fagioli cannellini hanno un colore bianco brillante ed una forma allungata.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il fagiolo viene coltivato prevalentemente nei fondovalle e nella fascia pianeggiante a ridosso delle catena alpina. In questo ambiente, caratterizzato da un clima fresco e da una forte escursione termica tra giorno e notte, il fagiolo ha trovato il suo habitat naturale garantendo buone rese produttive e un prodotto di ottima qualità. Viene coltivato in rotazione prevalentemente con orzo, frumento, colture da sovescio, pisello e mais e viene seminato in aprile-maggio e raccolto in agosto, mentre il secondo raccolto, viene seminato in giugno e raccolto in ottobre-novembre. La preparazione del terreno e la rimozione meccanica delle infestanti sono fondamentali. Vengono effettuati diversi passaggi con strigliatore ed erpice e, quando la coltura è già sviluppata, sono necessari un paio di passaggi per togliere le infestanti a mano. Il fagiolo teme molto la siccità: in questo caso la pianta appassisce durante le ore più calde, i fiori possono abortire e i semi non raggiungere il pieno sviluppo. Per questo l’irrigazione è molto importante per realizzare produzioni soddisfacenti e costanti. L’irrigazione avviene principalmente per scorrimento, con acqua proveniente dai laghi e dai ghiacciai delle Alpi e dalle falde acquifere sottostanti. Quando i baccelli si sono disseccati per un 70-80%, si taglia la base delle piante. Si lasciano seccare in campo per un paio di giorni, si creano delle andane e poi, con una trebbiatrice modificata, si aprono i baccelli con dei battitori posti all’interno della macchina trebbiatrice, separando la granella (fagioli) dalla pianta e dai baccelli. I fagioli cannellini essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e fagioli non idonei.
Lavorazione
I fagioli vengono reidratati per 4-12 ore poi vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua e sale), sterilizzati e imballati.
Piselli lessati biologici
I piselli fini lessati e biologici Alce Nero provengono esclusivamente da coltivazioni italiane.

Caratteristiche
Il pisello (Pisum sativum) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Leguminose. La pianta del pisello è stata una delle prime colture domesticate già 8000 anni fa, nella regione della Mezzaluna Fertile, ed è probabilmente originaria delle zone del Nord dell’India. La coltura si è diffusa solo dopo in tutto il mondo, particolarmente nei Paesi asiatici. Le varietà più utilizzate: Salinero, Sherwood, Talbot, Starlight, Quantum, Trylogy, Resal, Valverde, Regina. Il pisello predilige un clima temperato-fresco e terreni di medio impasto, sabbiosi e torbosi, profondi, freschi e ben drenati. I piselli fini Alce Nero hanno un colore verde brillante, consistenza tenera e un sapore dolce.
Territorio
I nostri piselli vengono coltivati nei terreni fertili e pianeggianti dell’Emilia-Romagna.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. I piselli Alce Nero vengono coltivati in rotazione generalmente con frumento, pomodoro, mais, sorgo, soia, fagiolino, patata, cipolla. Sono seminati ad inizio maggio e raccolti dopo circa 55 giorni, a fine giugno. A fine ciclo colturale, vengono raccolti meccanicamente con una mietitrebbia. Vengono raccolti freschi, al giusto grado di maturazione, selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e piselli non idonei, surgelati mediamente entro 4 ore dalla raccolta e conservati fino alla lavorazione.
Lavorazione
I piselli vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua, sale e zucchero di canna), sterilizzati ed imballati.
Fagioli borlotti lessati biologici
I fagioli borlotti lessati e biologici Alce Nero provengono esclusivamente da coltivazioni italiane. La varietà borlotto è una pianta dai frutti a baccello di colore giallognolo striato in rosso i cui semi sono, crudi, di colore avorio, con screziature bordeaux-marroni.

Caratteristiche
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una coltura originaria dell’America Centrale. È una leguminosa annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale. Arrivò in Europa dopo la scoperta dell’America dove esistevano unicamente fagioli di origine subsahariana: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi rapidamente nel “Nuovo Mondo”, soppiantando il gruppo del mondo antico, poichè si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi. I fagioli borlotti hanno un color panna con striature rossastre ed un sapore intenso.
Territorio
I fagioli Alce Nero sono coltivati in Piemonte.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene utilizzato alcun prodotto chimico di sintesi e per la fertilizzazione vengono utilizzati concimi esclusivamente di natura organica che arricchiscono il terreno di elementi utili alla pianta. Il fagiolo viene coltivato prevalentemente nei fondovalle e nella fascia pianeggiante a ridosso delle catena alpina. In questo ambiente, caratterizzato da un clima fresco e da una forte escursione termica tra giorno e notte, il fagiolo ha trovato il suo habitat naturale garantendo buone rese produttive e un prodotto di ottima qualità. Viene coltivato in rotazione prevalentemente con orzo, frumento, colture da sovescio, pisello e mais e viene seminato in aprile-maggio e raccolto in agosto, mentre il secondo raccolto, viene seminato in giugno e raccolto in ottobre-novembre. La preparazione del terreno e la rimozione meccanica delle infestanti sono fondamentali. Vengono effettuati diversi passaggi con strigliatore ed erpice e, quando la coltura è già sviluppata, sono necessari un paio di passaggi per togliere le infestanti a mano. Il fagiolo teme molto la siccità: in questo caso la pianta appassisce durante le ore più calde, i fiori possono abortire e i semi non raggiungere il pieno sviluppo. Per questo l’irrigazione è molto importante per realizzare produzioni soddisfacenti e costanti. L’irrigazione avviene principalmente per scorrimento, con acqua proveniente dai laghi e dai ghiacciai delle Alpi e dalle falde acquifere sottostanti. Quando i baccelli si sono disseccati per un 70-80%, si taglia la base delle piante. Si lasciano seccare in campo per un paio di giorni, si creano delle andane e poi, con una trebbiatrice modificata, si aprono i baccelli con dei battitori posti all’interno della macchina trebbiatrice, separando la granella (fagioli) dalla pianta e dai baccelli. I fagioli borlotti essiccati naturalmente vengono poi selezionati per eliminare parti vegetali, sassi e fagioli non idonei.
Lavorazione
Lavorazione: I fagioli vengono reidratati per 4-12 ore poi vengono lessati a temperatura di 70-80°C per alcuni minuti. Vengono confezionati in vaso assieme al liquido di governo (acqua e sale), sterilizzati e imballati.
Spaghetti integrali di farro biologici
Gli spaghetti integrali di farro biologico Alce Nero sono ottenuti utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Penne rigate integrali di farro biologiche
Le penne rigate integrali di farro Alce Nero sono ottenute utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Fusilli integrali di farro biologici
I fusilli integrali di farro Alce Nero sono ottenuti utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Penne rigate di farro biologiche
Le penne rigate di farro Alce Nero sono ottenute utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Spaghetti di farro biologici
Gli spaghetti di farro Alce Nero sono ottenuti utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Fusilli di farro biologici
I fusilli di farro Alce Nero sono ottenuti utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Gramigna di farro biologica
La gramigna di farro Alce Nero è ottenuta utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Tagliatelle di farro biologiche
Le tagliatelle di farro Alce Nero sono ottenute utilizzando solo farro della varietà Triticum Dicoccum coltivato in Italia.

Varietà
Da tanti decenni produciamo pasta con farro triticum dicoccum, tra i più antichi cereali coltivati dall’uomo, le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa nella Mezzaluna Fertile. Successivamente Plinio il Vecchio lo definì come “il primo cibo dell’antico Lazio. Le caratteristiche morfologiche di questa pianta la rendono particolarmente adatta ad essere coltivata in terreni altrimenti improduttivi: l’elevata taglia garantisce una buona competitività nei confronti delleerbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (110/120 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi e ricchi di sostanze nutritive a differenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e quindi più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero iniziò anni fa a coinvolgere gli agricoltori dapprima intorno alla propria storica sede sulle colline marchigiane e poi bolognesi, per valorizzare aree agricole marginali. Questo antico cereale è adatto a terreni pietrosi e spesso poveri di elementi nutritivi. Noi lo Coltiviamo oggi in zone perlopiù collinari e montuose di Emilia Romagna, Toscana e Lazio Puglia e Basilicata.
Lavorazione
Lo sfarinato ottenuto da questo cereale dopo la setacciatura viene impastato con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di nocciola già percepibile in cottura. Il farro non ha il forte sapore di crusca dei cereali integrali e quindi il suo gusto neutro si sposa bene con i condimenti. Assorbe inoltre una quantità notevole di acqua in cottura, determinando un indice di sazietà notevole.
Rigatoni di grano duro Senatore Cappelli biologici
I rigatoni Senatore Cappelli Alce Nero sono prodotti utilizzando la storica varietà di grano duro che deve il suo nome all'omonimo senatore abruzzese, promotore, agli inizi del '900, della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri.

Varietà
Il grano duro Senatore Cappelli fu selezionato nel 1915 da Nazareno Strampelli dalla popolazione di grani “Jenah Ratifah”, nordafricana. Originario delle stesse aree dove i romani avevano di¬uso la coltivazione del grano duro 2000 anni fa, prende il nome dall’omonimo senatore abruzzese promotore agli inizi del ‘900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri. Questa varietà fu coltivata per decenni (1920-1950) in tutto il Mezzogiorno: ha rappresentato per quegli anni il 60% della produzione di frumento duro. L’altezza della pianta (140/160 cm) la rende soggetta all’allettamento (ripiegamento su se stessa che rende difficile la mietitura) ma garantisce una buona resistenza alle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (140/160 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi ricchi di sostanze nutritive, a diff¬erenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero da anni coltiva questo cereale in aree agricole collinari e montuose di Puglia e Basilicata e Toscana. Le rese inferiori (circa la metà rispetto ai grani moderni) e le pratiche agronomiche specifiche per questo grano, come l’iniziale strigliatura per eliminare le infestanti all’inizio dello sviluppo della pianta, giustificano i maggiori costi produttivi.
Lavorazione
La semola di questa varietà dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di grano già percepibile in cottura ed il sapore dolce. Secondo una ricerca scientifica il grano Senatore Cappelli ha un contenuto maggiore di vanillina (presente naturalmente nel chicco) rispetto ad altre varietà moderne di grano duro (da 2 a 20 volte superiore).
Fusilloni di grano duro Senatore Cappelli biologici
I fusilloni Senatore Cappelli Alce Nero sono prodotti utilizzando la storica varietà di grano duro che deve il suo nome all'omonimo senatore abruzzese, promotore, agli inizi del '900, della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri.

Varietà
Il grano duro Senatore Cappelli fu selezionato nel 1915 da Nazareno Strampelli dalla popolazione di grani “Jenah Ratifah”, nordafricana. Originario delle stesse aree dove i romani avevano di¬uso la coltivazione del grano duro 2000 anni fa, prende il nome dall’omonimo senatore abruzzese promotore agli inizi del ‘900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri. Questa varietà fu coltivata per decenni (1920-1950) in tutto il Mezzogiorno: ha rappresentato per quegli anni il 60% della produzione di frumento duro. L’altezza della pianta (140/160 cm) la rende soggetta all’allettamento (ripiegamento su se stessa che rende difficile la mietitura) ma garantisce una buona resistenza alle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (140/160 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi ricchi di sostanze nutritive, a diff¬erenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero da anni coltiva questo cereale in aree agricole collinari e montuose di Puglia e Basilicata e Toscana. Le rese inferiori (circa la metà rispetto ai grani moderni) e le pratiche agronomiche specifiche per questo grano, come l’iniziale strigliatura per eliminare le infestanti all’inizio dello sviluppo della pianta, giustificano i maggiori costi produttivi.
Lavorazione
La semola di questa varietà dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di grano già percepibile in cottura ed il sapore dolce. Secondo una ricerca scientifica il grano Senatore Cappelli ha un contenuto maggiore di vanillina (presente naturalmente nel chicco) rispetto ad altre varietà moderne di grano duro (da 2 a 20 volte superiore).
Penne rigate di grano duro Senatore Cappelli biologiche
Le penne rigate Senatore Cappelli Alce Nero sono prodotte utilizzando la storica varietà di grano duro che deve il suo nome all'omonimo senatore abruzzese, promotore agli inizi del '900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri.

Varietà
Il grano duro Senatore Cappelli fu selezionato nel 1915 da Nazareno Strampelli dalla popolazione di grani “Jenah Ratifah”, nordafricana. Originario delle stesse aree dove i romani avevano di¬uso la coltivazione del grano duro 2000 anni fa, prende il nome dall’omonimo senatore abruzzese promotore agli inizi del ‘900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri. Questa varietà fu coltivata per decenni (1920-1950) in tutto il Mezzogiorno: ha rappresentato per quegli anni il 60% della produzione di frumento duro. L’altezza della pianta (140/160 cm) la rende soggetta all’allettamento (ripiegamento su se stessa che rende difficile la mietitura) ma garantisce una buona resistenza alle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (140/160 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi ricchi di sostanze nutritive, a diff¬erenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero da anni coltiva questo cereale in aree agricole collinari e montuose di Puglia e Basilicata e Toscana. Le rese inferiori (circa la metà rispetto ai grani moderni) e le pratiche agronomiche specifiche per questo grano, come l’iniziale strigliatura per eliminare le infestanti all’inizio dello sviluppo della pianta, giustificano i maggiori costi produttivi.
Lavorazione
La semola di questa varietà dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di grano già percepibile in cottura ed il sapore dolce. Secondo una ricerca scientifica il grano Senatore Cappelli ha un contenuto maggiore di vanillina (presente naturalmente nel chicco) rispetto ad altre varietà moderne di grano duro (da 2 a 20 volte superiore).
Spaghettoni di grano duro Senatore Cappelli biologici
Gli spaghettoni Senatore Cappelli Alce Nero sono prodotti utilizzando la storica varietà di grano duro che deve il suo nome all'omonimo senatore abruzzese, promotore agli inizi del '900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri.

Varietà
Il grano duro Senatore Cappelli fu selezionato nel 1915 da Nazareno Strampelli dalla popolazione di grani “Jenah Ratifah”, nordafricana. Originario delle stesse aree dove i romani avevano di¬uso la coltivazione del grano duro 2000 anni fa, prende il nome dall’omonimo senatore abruzzese promotore agli inizi del ‘900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri. Questa varietà fu coltivata per decenni (1920-1950) in tutto il Mezzogiorno: ha rappresentato per quegli anni il 60% della produzione di frumento duro. L’altezza della pianta (140/160 cm) la rende soggetta all’allettamento (ripiegamento su se stessa che rende difficile la mietitura) ma garantisce una buona resistenza alle erbe infestanti. L’apparato radicale si sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’altezza (140/160 cm) e le permette di attingere agli strati del terreno più profondi ricchi di sostanze nutritive, a diff¬erenza dei grani moderni dall’apparato radicale poco sviluppato (40/60 cm) che si nutrono solo negli strati più superficiali e più poveri del terreno.
Coltivazione
Alce Nero da anni coltiva questo cereale in aree agricole collinari e montuose di Puglia e Basilicata e Toscana. Le rese inferiori (circa la metà rispetto ai grani moderni) e le pratiche agronomiche specifiche per questo grano, come l’iniziale strigliatura per eliminare le infestanti all’inizio dello sviluppo della pianta, giustificano i maggiori costi produttivi.
Lavorazione
La semola di questa varietà dopo la setacciatura viene impastata con acqua di sorgente che sgorga a 2000 metri sulle Dolomiti. Da questa unione nasce la pasta Alce Nero con il suo profumo intenso di grano già percepibile in cottura ed il sapore dolce. Secondo una ricerca scientifica il grano Senatore Cappelli ha un contenuto maggiore di vanillina (presente naturalmente nel chicco) rispetto ad altre varietà moderne di grano duro (da 2 a 20 volte superiore).
Passata vellutata di pomodoro biologica – 3 brik
La passata vellutata biologica Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivate da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna.

CARATTERISTICHE E VARIETA’
La passata biologica di pomodoro Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni, favorisce nei pomodori l’aumento dei solidi solubili e quindi di licopene, sali minerali, vitamine e zuccheri, rendendoli particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
TERRITORI
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati su circa 120 ettari di terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e un altro all’interno dell’impianto, che scarta i pomodori non adeguatamente maturi.
LAVORAZIONE
I pomodori raccolti sono lavorati mediamente entro 10 ore dalla raccolta per preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), i pomodori vengono scaldati e passati. La passata viene poi concentrata, scaldata nuovamente, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra passata un gusto pieno e fresco (valore medio di brix fra 8 e 10).
Pomodori pelati biologici
I pomodori pelati biologici Alce Nero sono prodotti con pomodori oblunghi dalla forma regolare, caratterizzati da un elevato grado zuccherino e dal colore rosso intenso. La maturazione di questa varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo uniformità nella maturazione.

CARATTERISTICHE E VARIETA’
I pomodori pelati biologici Alce Nero sono prodotti con pomodori oblunghi dalla forma regolare, caratterizzati da un elevato grado zuccherino e dal colore rosso intenso. Per i nostri pelati utilizziamo solo pomodori corposi e consistenti, che si distinguono per la polpa di grande spessore. La maturazione di questa varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
TERRITORI
I nostri pomodori provengono dalla Puglia.
COLTIVAZIONE
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento di sintesi e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. La coltivazione nostri pomodori per pelati avviene in campo aperto e a terra. Per la produzione utilizziamo infatti varietà di pomodoro “a cespuglio” che rimangono più basse e sono di più facile coltivazione. Queste piante vengono definite a crescita determinata, in quanto arrestano il loro sviluppo dopo che hanno prodotto un certo numero di fiori, e la pianta assume così la classica forma a cespuglio, caratterizzata per essere vigorosa e coprente. La raccolta dei pomodori avviene meccanicamente, e già in campo avviene una prima selezione ottica in base al colore del frutto.
LAVORAZIONE
I pomodori sono lavorati mediamente entro 24 ore dalla raccolta per preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio in acqua potabile, i pomodori vengono selezionati in un primo momento con una selezionatrice ottica, che garantisce l’uniformità di maturazione. Avviene in seguito una seconda selezione manuale, in cui si controllano visivamente i pomodori uno a uno, per garantire che tutti abbiano corrette caratteristiche morfologiche. I pomodori non conformi per colore o forma vengono scartati, ma non eliminati: sono infatti utilizzati per l’estrazione del succo di pomodoro che, leggermente concentrato, sarà aggiunto ai pelati in fase di confezionamento dei pelati stessi. Dopo essere stati selezionati, avviene la prima scottatura che serve a disattivare gli enzimi che legano la buccia alla polpa, per facilitarne la pelatura. La buccia viene poi incisa e i pomodori vengono pelati, rimanendo integri nella loro forma. I pomodori sono pronti per essere confezionati in latta, con l’aggiunta del succo di pomodoro. Le latte passano poi attraverso il processo di pastorizzazione per circa 30 minuti al quale segue un processo di raffreddamento: le latte passano attraverso un tunnel all’interno del quale piove acqua fredda. Questo garantisce, attraverso lo sbalzo termico, la creazione del vuoto all’interno della confezione, che consente di conservare il prodotto in tutta la sua integrità fino al consumo.
Yogurt bianco intero biologico
Lo yogurt biologico bianco intero Alce Nero è preparato utilizzando solo "Latte Fieno STG" biologico italiano.

Il prodotto
Utilizziamo solo "Latte Fieno STG" biologico italiano: un latte che proviene da vacche alimentate quasi esclusivamente con erba fresca o essiccata (fieno non fermentato). Raccogliamo il latte tutti i giorni in stalla e lo trasformiamo in yogurt entro 48 ore dalla mungitura, senza modificare in alcun modo il suo naturale tenore di grasso.
Il territorio
Il "Latte Fieno STG" con cui è prodotto il nostro yogurt proviene da un gruppo di aziende agricole biologiche chiamate localmente masi, situate nell’area alpina dell’Alto Adige; più alprecisamente: Val Venosta, Val Sarentino, Val Pusteria e Altopiano del Renon. I masi si trovano mediamente a 1200 metri di altitudine in un territorio ricco di sorgenti e di prati rigogliosi. Da questo latte realizziamo i nostri yogurt nei vicini laboratori di Mila a Bolzano, secondo i principi Alce Nero. Nei territori da cui proviene il nostro "Latte Fieno STG" esiste una perfetta integrazione tra uomo e natura: nei masi di montagna, infatti, la cura e l’attenzione per l’animale nasce dal profondo rispetto per la terra. E’ per questo motivo che chi abita i masi sente di essere un contadino. Per prima cosa, infatti, si dedica alla semina e alla cura dei prati; falcia il prato e lo fa essiccare in fieno; custodisce i boschi e si impegna a preservare un equilibrio tra il numero di vacche e gli ettari di terra utilizzati per il pascolo, evitando così che il terreno si deteriori e garantendo alle vacche libertà di movimento, fondamentale per la loro salute. Tale modalità di allevamento si tramanda da decine di generazioni ed è a garanzia dello straordinario paesaggio alpino, nonché del sapore intenso del "Latte Fieno STG" che viene prodotto.
Gli animali
Negli allevamenti da cui proviene il "Latte Fieno STG" vivono circa 14 vacche per stalla, alle quali è sempre garantito libero accesso al pascolo. La loro dieta è costituita per l’85% circa da erba fresca e fieno non insilato ed è integrata con mangimi biologici, quindi privi di ogm, che garantiscono un equilibrato apporto nutrizionale nelle varie fasi di vita dell’animale. Tale modalità di allevamento permette di ottenere tra i 18 e i 20 litri di latte al giorno per vacca, contro i circa 40 litri prodotti negli allevamenti intensivi convenzionali. Gli allevamenti ospitano prevalentemente vacche di razza bruna alpina, ma anche rosse pezzate, frisone e grigie alpine.
Yogurt intero al mirtillo biologico
Lo yogurt biologico intero al mirtillo Alce Nero è preparato utilizzando solo "Latte Fieno STG" biologico italiano.

Il prodotto
Utilizziamo solo "Latte Fieno STG" biologico italiano: un latte che proviene da vacche alimentate quasi esclusivamente con erba fresca o essiccata (fieno non fermenato). Raccogliamo il latte tutti i giorni in stalla e lo trasformiamo in yogurt entro 48 ore dalla mungitura, senza modificare in alcun modo il suo naturale tenore di grasso e senza aggiungere né aromi, né addensanti.
Il territorio
Il "Latte Fieno STG" con cui è prodotto il nostro yogurt proviene da un gruppo di aziende agricole biologiche chiamate localmente masi, situate nell’area alpina dell’Alto Adige; più precisamente: Val Venosta, Val Sarentino, Val Pusteria e Altopiano del Renon. I masi si trovano mediamente a 1200 metri di altitudine in un territorio ricco di sorgenti e di prati rigogliosi. Da questo latte realizziamo i nostri yogurt nei vicini laboratori di Mila a Bolzano, secondo i principi Alce Nero. Nei territori da cui proviene il nostro "Latte Fieno STG" esiste una perfetta integrazione tra uomo e natura: nei masi di montagna, infatti, la cura e l’attenzione per l’animale nasce dal profondo rispetto per la terra. E’ per questo motivo che chi abita i masi sente di essere un contadino. Per prima cosa, infatti, si dedica alla semina e alla cura dei prati; falcia il prato e lo fa essiccare in fieno; custodisce i boschi e si impegna a preservare un equilibrio tra il numero di vacche e gli ettari di terra utilizzati per il pascolo, evitando così che il terreno si deteriori e garantendo alle vacche libertà di movimento, fondamentale per la loro salute. Tale modalità di allevamento si tramanda da decine di generazioni ed è a garanzia dello straordinario paesaggio alpino, nonché del sapore intenso del "Latte Fieno STG" che viene prodotto.
Gli animali
Negli allevamenti da cui proviene il "Latte Fieno STG" vivono circa 14 vacche per stalla, alle quali è sempre garantito libero accesso al pascolo. La loro dieta è costituita per l’85% circa da erba fresca e fieno non insilato ed è integrata con mangimi biologici, quindi privi di ogm, che garantiscono un equilibrato apporto nutrizionale nelle varie fasi di vita dell’animale. Tale modalità di allevamento permette di ottenere tra i 18 e i 20 litri di latte al giorno per vacca, contro i circa 40 litri prodotti negli allevamenti intensivi convenzionali. Gli allevamenti ospitano prevalentemente vacche di razza bruna alpina, ma anche rosse pezzate, frisone e grigie alpine.
Yogurt intero al caffè biologico
Lo yogurt biologico intero al caffè Alce Nero è preparato utilizzando solo "Latte Fieno STG" biologico italiano.

Il prodotto
Utilizziamo solo "Latte Fieno STG" biologico italiano: un latte che proviene da vacche alimentate quasi esclusivamente con erba fresca o essiccata (fieno non fermenato). Raccogliamo il latte tutti i giorni in stalla e lo trasformiamo in yogurt entro 48 ore dalla mungitura, senza modificare in alcun modo il suo naturale tenore di grasso e senza aggiungere né aromi, né addensanti.
Il territorio
Il "Latte Fieno STG" con cui è prodotto il nostro yogurt proviene da un gruppo di aziende agricole biologiche chiamate localmente masi, situate nell’area alpina dell’Alto Adige; più precisamente: Val Venosta, Val Sarentino, Val Pusteria e Altopiano del Renon. I masi si trovano mediamente a 1200 metri di altitudine in un territorio ricco di sorgenti e di prati rigogliosi. Da questo latte realizziamo i nostri yogurt nei vicini laboratori di Mila a Bolzano, secondo i principi Alce Nero. Nei territori da cui proviene il nostro "Latte Fieno STG" esiste una perfetta integrazione tra uomo e natura: nei masi di montagna, infatti, la cura e l’attenzione per l’animale nasce dal profondo rispetto per la terra. E’ per questo motivo che chi abita i masi sente di essere un contadino. Per prima cosa, infatti, si dedica alla semina e alla cura dei prati; falcia il prato e lo fa essiccare in fieno; custodisce i boschi e si impegna a preservare un equilibrio tra il numero di vacche e gli ettari di terra utilizzati per il pascolo, evitando così che il terreno si deteriori e garantendo alle vacche libertà di movimento, fondamentale per la loro salute. Tale modalità di allevamento si tramanda da decine di generazioni ed è a garanzia dello straordinario paesaggio alpino, nonché del sapore intenso del "Latte Fieno STG" che viene prodotto.
Gli animali
Negli allevamenti da cui proviene il "Latte Fieno STG" vivono circa 14 vacche per stalla, alle quali è sempre garantito libero accesso al pascolo. La loro dieta è costituita per l’85% circa da erba fresca e fieno non insilato ed è integrata con mangimi biologici, quindi privi di ogm, che garantiscono un equilibrato apporto nutrizionale nelle varie fasi di vita dell’animale. Tale modalità di allevamento permette di ottenere tra i 18 e i 20 litri di latte al giorno per vacca, contro i circa 40 litri prodotti negli allevamenti intensivi convenzionali. Gli allevamenti ospitano prevalentemente vacche di razza bruna alpina, ma anche rosse pezzate, frisone e grigie alpine.
Yogurt intero alla banana biologico
Lo yogurt biologico intero alla banana Alce Nero è preparato utilizzando solo "Latte Fieno STG" biologico italiano.

Il prodotto
Utilizziamo solo "Latte Fieno STG" biologico italiano: un latte che proviene da vacche alimentate quasi esclusivamente con erba fresca o essiccata (fieno non fermenato). Raccogliamo il latte tutti i giorni in stalla e lo trasformiamo in yogurt entro 48 ore dalla mungitura, senza modificare in alcun modo il suo naturale tenore di grasso e senza aggiungere né aromi, né addensanti.
Il territorio
Il "Latte Fieno STG" con cui è prodotto il nostro yogurt proviene da un gruppo di aziende agricole biologiche chiamate localmente masi, situate nell’area alpina dell’Alto Adige; più precisamente: Val Venosta, Val Sarentino, Val Pusteria e Altopiano del Renon. I masi si trovano mediamente a 1200 metri di altitudine in un territorio ricco di sorgenti e di prati rigogliosi. Da questo latte realizziamo i nostri yogurt nei vicini laboratori di Mila a Bolzano, secondo i principi Alce Nero. Nei territori da cui proviene il nostro "Latte Fieno STG" esiste una perfetta integrazione tra uomo e natura: nei masi di montagna, infatti, la cura e l’attenzione per l’animale nasce dal profondo rispetto per la terra. E’ per questo motivo che chi abita i masi sente di essere un contadino. Per prima cosa, infatti, si dedica alla semina e alla cura dei prati; falcia il prato e lo fa essiccare in fieno; custodisce i boschi e si impegna a preservare un equilibrio tra il numero di vacche e gli ettari di terra utilizzati per il pascolo, evitando così che il terreno si deteriori e garantendo alle vacche libertà di movimento, fondamentale per la loro salute. Tale modalità di allevamento si tramanda da decine di generazioni ed è a garanzia dello straordinario paesaggio alpino, nonché del sapore intenso del "Latte Fieno STG" che viene prodotto.
Gli animali
Negli allevamenti da cui proviene il "Latte Fieno STG" vivono circa 14 vacche per stalla, alle quali è sempre garantito libero accesso al pascolo. La loro dieta è costituita per l’85% circa da erba fresca e fieno non insilato ed è integrata con mangimi biologici, quindi privi di ogm, che garantiscono un equilibrato apporto nutrizionale nelle varie fasi di vita dell’animale. Tale modalità di allevamento permette di ottenere tra i 18 e i 20 litri di latte al giorno per vacca, contro i circa 40 litri prodotti negli allevamenti intensivi convenzionali. Gli allevamenti ospitano prevalentemente vacche di razza bruna alpina, ma anche rosse pezzate, frisone e grigie alpine.
Caffè 100% arabica per espresso biologico
La miscela per espresso Fairtrade Alce Nero è realizzata utilizzando solo caffè arabica coltivato in terreni situati tra i 1000 e i 2000 metri di altezza, all'ombra di grandi alberi tropicali, dagli agricoltori dei nostri soci . Il risultato è un caffè dall'aroma inconfondibile e dal gusto delicato.

CARATTERISTICHE
Il caffè arabica è originario dell'Etiopia (dove il caffè viene chiamato buna), del Sudan sud-orientale e del Kenya settentrionale e in seguito diffusasi nello Yemen, luogo in cui si ebbero le prime tracce storiche del consumo della bevanda, nel lontano 1450. Le piante di Arabica, bisognose d’acqua specialmente in fase di piena vegetazione, prosperano in terreni situati tra i 1000 e i 2000 metri di altezza: più in alto cresce la pianta, più migliorano le qualità organolettiche dei chicchi. La pianta è un piccolo albero sempreverde, alto fino a una decina di metri, le cui foglie sono grandi (lunghe 6-12 cm) di color verde scuro. I fiori sono bianchi e profumati, e i frutti tondeggianti, chiamati “ciliegie”, una volta maturi raggiungono un colore rosso o violaceo e contengono tipicamente i due chicchi di caffè, caratterizzati da un solco ad “S”. L’arabica è un caffè ricco di aroma, molto profumato, dolce e leggermente acidulo, e ha un contenuto di caffeina inferiore rispetto al altre varietà, come ad esempio il Robusta, che varia dal 0,8% a 1,5%.
AGRICOLTORI
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù e Prodecoop in Nicaragua che producono il nostro caffè biologico.
ORIGINI
Perù, Nicaragua.
COLTIVAZIONE
Il caffè arabica dei nostri soci produttori Latino Americani cresce ad altezze variabili tra i 1250 metri e 1800, a temperature che variano tra i 20 e 25 gradi. È molto importante nelle piantagioni di caffè mantenere queste temperature e un giusto grado di umidità. Per questo le coltivazioni avvengono all’ombra di altre piante da frutto o da legna, che aiutano a ridurre l’evaporazione dell’acqua proveniente dalle precipitazioni piovose e proteggere la piantagione di caffè dal sole. Le coltivazioni di caffè cresciuto all’ombra sono inoltre fondamentali per la tutela della biodiversità, permettendo agli uccelli migratori di fermarsi a riposare, attraendo insetti impollinatori indispensabili per le foreste vicine e costituendo un rifugio per molte specie di piccoli animali, oltre ad offrire protezione dal sole all’agricoltore nelle giornate di raccolta.
RACCOLTA E LAVORAZIONE
La raccolta delle ciliegie mature, distinguibili per il colore rosso intenso, avviene nei periodi secchi e meno piovosi dell’anno. Le ciliegie contengono due chicchi appaiati sono avvolti da una membrana protettiva (il pergamino), una dolce mucillaggine che protegge il chicco. Il nostro caffè arabica viene lavorato attraverso il metodo a umido, che garantisce al caffè qualità e pregio, evitando, nella maggior parte dei casi, il bisogno di interventi successivi di correzione dei difetti. Una volta raccolte le ciliegie vengono selezionate attraverso un sistema di canalette d'acqua, dove le più mature e pesanti vanno a fondo, mentre quelle secche restano a galla. In seguito passano attraverso la macchina despolpadora, che elimina la buccia rossa. I chicchi, ancora coperti dal pergamino, vengono lasciati fermentare in grandi vasche per circa 3 giorni, e solo in seguito vengono lavati nuovamente in canaline dove scorre acqua: i chicchi sono così pronti per essere lasciati al sole ad esiccare mediamente per 4-5 giorni.
TOSTATURA
La tostatura è il processo di cottura del chicco verde di caffè. Rappresenta un passaggio indispensabile per esaltare le caratteristiche organolettiche del chicco e poterle conferire al prodotto finito. La tostatrice tradizionale è un tamburo rotante in cui il caffè rimane costantemente in movimento e viene riscaldato tramite un flusso d’aria calda che lo attraversa. Il chicco attraversa tre fasi. Durante la prima fase il chicco viene lentamente asciugato dall’umidità che ha nel suo interno, mentre nella seconda si cuoce e cambia lentamente colore prendendo il marrone tonaca di frate. Appena il mastro tostatore con la sua esperienza riconosce che il caffè è torrefatto, fa uscire i chicchi in una vasca di raffreddamento, concludendo la terza e ultima fase. Di estrema importanza è il momento in cui viene bloccata la tostatura con conseguente variazione del gusto finale del nostro caffè in tazza, se viene meno ‘cotto’ la tostatura si può definire sottosviluppata e saranno presenti sentori di vegetale, erbaceo, mentre la tostatura eccessiva causa sentori di bruciato. Successivamente tramite aria, il chicco viene portato da circa 200°C della cottura a temperatura ambiente in pochi minuti, anch’essa è una fase importante che deve avvenire nel minor tempo possibile altrimenti i chicchi continuerebbero a ‘cuocersi’ (tostarsi). Una volta torrefatto il caffè necessita di qualche giorno di maturazione in cui l’anidride carbonica presente dentro il chicco fuoriesca e si va a formare quel leggero strato di olii, che sono le sostanze aromatiche presenti dentro il chicco, idealmente 7-9 giorni. La tecnologia di confezionamento attraverso la valvola unidirezionale permette all’anidride carbonica di fuoriuscire e impedisce all’ossigeno di andare ad ossidare e irrancidire gli aromi del caffè.
Caffè 100% arabica per moka biologico
La miscela per moka Fairtrade Alce Nero è realizzata utilizzando solo caffè arabica coltivato in terreni situati tra i 1000 e i 2000 metri di altezza, all'ombra di grandi alberi tropicali, dagli agricoltori dei nostri soci di Prodecoop in Nicaragua e Coop Norandino in Perù. Il risultato è un caffè dall'aroma inconfondibile e dal gusto delicato.

CARATTERISTICHE
Il caffè arabica è originario dell'Etiopia (dove il caffè viene chiamato buna), del Sudan sud-orientale e del Kenya settentrionale e in seguito diffusasi nello Yemen, luogo in cui si ebbero le prime tracce storiche del consumo della bevanda, nel lontano 1450. Le piante di Arabica, bisognose d’acqua specialmente in fase di piena vegetazione, prosperano in terreni situati tra i 1000 e i 2000 metri di altezza: più in alto cresce la pianta, più migliorano le qualità organolettiche dei chicchi. La pianta è un piccolo albero sempreverde, alto fino a una decina di metri, le cui foglie sono grandi (lunghe 6-12 cm) di color verde scuro. I fiori sono bianchi e profumati, e i frutti tondeggianti, chiamati “ciliegie”, una volta maturi raggiungono un colore rosso o violaceo e contengono tipicamente i due chicchi di caffè, caratterizzati da un solco ad “S”. L’arabica è un caffè ricco di aroma, molto profumato, dolce e leggermente acidulo, e ha un contenuto di caffeina inferiore rispetto al altre varietà, come ad esempio il Robusta, che varia dal 0,8% a 1,5%.
AGRICOLTORI
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù e Prodecoop in Nicaragua che producono il nostro caffè biologico.
ORIGINI
Perù e Nicaragua.
COLTIVAZIONE
Il caffè arabica dei nostri soci produttori Latino Americani cresce ad altezze variabili tra i 1000 e 2000, a temperature che variano tra i 20 e 25 gradi. È molto importante nelle piantagioni di caffè mantenere queste temperature e un giusto grado di umidità. Per questo le coltivazioni avvengono all’ombra di altre piante da frutto o da legna, che aiutano a ridurre l’evaporazione dell’acqua proveniente dalle precipitazioni piovose e proteggere la piantagione di caffè dal sole. Le coltivazioni di caffè cresciuto all’ombra sono inoltre fondamentali per la tutela della biodiversità, permettendo agli uccelli migratori di fermarsi a riposare, attraendo insetti impollinatori indispensabili per le foreste vicine e costituendo un rifugio per molte specie di piccoli animali, oltre ad offrire protezione dal sole all'agricoltore nelle giornate di raccolta.
RACCOLTA E LAVORAZIONE
La raccolta delle ciliegie mature, distinguibili per il colore rosso intenso, avviene nei periodi secchi e meno piovosi dell’anno. Le ciliegie contengono due chicchi appaiati sono avvolti da una membrana protettiva (il pergamino), una dolce mucillaggine che protegge il chicco. Il nostro caffè arabica viene lavorato attraverso il metodo a umido, che garantisce al caffè qualità e pregio, evitando, nella maggior parte dei casi, il bisogno di interventi successivi di correzione dei difetti. Una volta raccolte le ciliegie vengono selezionate attraverso un sistema di canalette d'acqua, dove le più mature e pesanti vanno a fondo, mentre quelle secche restano a galla. In seguito passano attraverso la macchina despolpadora, che elimina la buccia rossa. I chicchi, ancora coperti dal pergamino, vengono lasciati fermentare in grandi vasche per circa 3 giorni, e solo in seguito vengono lavati nuovamente in canaline dove scorre acqua: i chicchi sono così pronti per essere lasciati al sole ad esiccare mediamente per 4-5 giorni.
TOSTATURA
La tostatura è il processo di cottura del chicco verde di caffè. Rappresenta un passaggio indispensabile per esaltare le caratteristiche organolettiche del chicco e poterle conferire al prodotto finito. La tostatrice tradizionale è un tamburo rotante in cui il caffè rimane costantemente in movimento e viene riscaldato tramite un flusso d’aria calda che lo attraversa. Il chicco attraversa tre fasi. Durante la prima fase il chicco viene lentamente asciugato dall’umidità che ha nel suo interno, mentre nella seconda si cuoce e cambia lentamente colore prendendo il marrone tonaca di frate. Appena il mastro tostatore con la sua esperienza riconosce che il caffè è torrefatto, fa uscire i chicchi in una vasca di raffreddamento, concludendo la terza e ultima fase. Di estrema importanza è il momento in cui viene bloccata la tostatura con conseguente variazione del gusto finale del nostro caffè in tazza, se viene meno ‘cotto’ la tostatura si può definire sottosviluppata e saranno presenti sentori di vegetale, erbaceo, mentre la tostatura eccessiva causa sentori di bruciato. Successivamente tramite aria, il chicco viene portato da circa 200°C della cottura a temperatura ambiente in pochi minuti, anch’essa è una fase importante che deve avvenire nel minor tempo possibile altrimenti i chicchi continuerebbero a ‘cuocersi’ (tostarsi). Una volta torrefatto il caffè necessita di qualche giorno di maturazione in cui l’anidride carbonica presente dentro il chicco fuoriesca e si va a formare quel leggero strato di olii, che sono le sostanze aromatiche presenti dentro il chicco, idealmente 7-9 giorni. La tecnologia di confezionamento attraverso la valvola unidirezionale permette all’anidride carbonica di fuoriuscire e impedisce all’ossigeno di andare ad ossidare e irrancidire gli aromi del caffè.
Cioccolato extra fondente 70% con zenzero biologico
Cioccolato dal gusto intenso e dal sapore lievemente speziato dello zenzero, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza. La ricetta del nostro cioccolato biologico è a base di cacao monorigine del Perù che viene valorizzato dal formato slim della tavoletta, il quale consente di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato e la nota di zenzero.

Caratteristiche
Gusto intenso e dal sapore lievemente speziato dello zenzero, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza. Il 70% di cacao conferisce un colore marrone scuro, molto lucido, ed un profumo fragrante, aromatico e persistente. La ricetta del nostro cioccolato è a base di cacao monorigine peruviano che viene valorizzato dal formato slim della tavoletta, il quale consente di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato e la nota di zenzero. Il nostro cioccolato viene prodotto usando zucchero di canna biologico, e non utilizziamo lecitina di soia come emulsionante per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao e per evitare la presenza di allergeni legati alla soia.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme ad Appta in Costa Rica e a Cooperativa Norandino in Perù che producono il nostro cacao biologico.
Origini
Perù e Costa Rica.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa (frutto dell’albero di cacao) e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Cioccolato fondente 62% con açai biologico
L'energia dell'açai, frutto spontaneo del Rio delle Amazzoni, si sposa al cioccolato fondente 62% in un connubio innovativo e sorprendente.
Dopo la tostatura le fave sono lavorate con maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.

Caratteristiche
Gusto intenso e leggermente acidulo, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza. Il 62% di cacao conferisce un colore marrone scuro, molto lucido, ed un profumo fragrante, aromatico e persistente. La ricetta del nostro cioccolato è a base di cacao monorigine peruviano che viene valorizzato dal formato slim della tavoletta, il quale consente di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato e la nota del frutto dell’açai. Il nostro cioccolato viene prodotto usando zucchero di canna biologico, e non utilizziamo lecitina di soia come emulsionante per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao e per evitare la presenza di allergeni legati alla soia.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù, che produce il nostro cacao biologico.
Origini
Perù.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa (frutto dell’albero di cacao) e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Cioccolato al latte 36% biologico
Nella tavoletta di cioccolato al latte biologico Alce Nero il gusto ricco del cacao si fonde con la cremosità del latte.
Dopo la tostatura, le fave vengono lavorate con maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.

Caratteristiche
Gusto dolce e cremoso, leggermente caramellato, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza. Il 36% di cacao conferisce un colore marrone chiaro, lucido con profumo persistente e intenso. La ricetta del nostro cioccolato è il risultato di un blend ricercato ed elaborato, che permette di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato. Il nostro cioccolato viene prodotto usando zucchero di canna biologico, e non utilizziamo lecitina di soia come emulsionante per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao e per evitare la presenza di allergeni legati alla soia.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme ad Appta in Costa Rica e a Cooperativa Norandino in Perù che producono il nostro cacao biologico.
Origini
Perù e Costa Rica.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa (frutto dell’albero di cacao) e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Cioccolato al latte 36% con nocciole intere biologico
Cioccolato dal gusto dolce e cremoso, unito alla croccantezza delle nocciole intere, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza. La tavoletta di cioccolato al latte con nocciole intere Alce Nero combina il gusto del cioccolato al latte a quello ricco delle nocciole intere. Dopo la tostatura le fave sono lavorate con maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.

Caratteristiche
Gusto dolce e cremoso, unito alla croccantezza delle nocciole intere, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza. Il 36% di cacao conferisce un colore marrone chiaro, lucido con profumo persistente e intenso. La ricetta del nostro cioccolato è il risultato di un blend ricercato ed elaborato, che permette di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato e le nocciole intere lo arricchiscono essendo fonte di fibre. Il nostro cioccolato viene prodotto usando zucchero di canna biologico, e non utilizziamo lecitina di soia come emulsionante per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao e per evitare la presenza di allergeni legati alla soia.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme ad Appta in Costa Rica e a Cooperativa Norandino in Perù che producono il nostro cacao biologico.
Origini
Perù e Costa Rica.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa (frutto dell’albero di cacao) e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Cioccolato bianco con fave di cacao biologico
Il cioccolato bianco Alce Nero è il frutto di una dolce miscela a base di burro di cacao, zucchero, vaniglia e latte intero, cui si aggiunge la granella di fave tostate per un sapore dolce e delicato. Dopo la tostatura le fave sono lavorate con maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.

Caratteristiche
Gusto dolce e cremoso, frutto di una miscela a base di burro di cacao, zucchero di canna, vaniglia e latte intero, cui si aggiunge la granella di fave tostate, per un sapore dolce e delicato. Di colore avorio, lucido con profumo intenso, ricco e persistente. Le fave di cacao, ossia i semi delle cabosse (frutto dell’albero di cacao), contengono sali minerali che arricchiscono il valore nutrizionale del cioccolato. Il nostro cioccolato viene prodotto usando zucchero di canna biologico, e non utilizziamo lecitina di soia come emulsionante per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao e per evitare la presenza di allergeni legati alla soia.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme a Appta in Costa Rica e a Cooperativa Norandino in Perù, che producono il nostro cacao biologico.
Origini
Fave di cacao provenienti da Costa Rica e Perù.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Tavoletta di cacao 100%
Tavoletta dal gusto intenso e forte del cacao 100% impreziosito dai baccelli di vaniglia, per un gusto intenso e avvolgente. Il nostro cacao 100% non contiene zucchero nè lecitina di soia.
Dopo la tostatura le fave sono lavorate con maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme ad Appta in Costa Rica e a Coop. Norandino in Perù che producono il nostro cacao, biologico e certificato Fairtrade.

Caratteristiche
La ricetta del nostro cioccolato è il risultato di un blend ricercato ed elaborato, che permette di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme ad Appta in Costa Rica e a Cooperativa Norandino in Perù che producono il nostro cacao biologico.
Origini
Perù e Costa Rica.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Cioccolato fondente 80% con fave di cacao biologico
La tavoletta di cioccolato extra fondente Alce Nero ha il sapore pieno e forte del cacao 80% unito alla granella di fave di cacao tostate, che lo rendono piacevolmente ruvido al palato. Il cacao utilizzato per il nostro cioccolato fondente con fave è certificato Fairtrade e proviene dall’America Latina dove è coltivato da gruppi di agricoltori, tra cui i soci di Appta in Costa Rica e di Coop. Norandino in Perù. Dopo la tostatura le fave sono lavorate con maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero. Alce Nero, Appta e Coop. Norandino fanno parte di Coop. Sin Fronteras, organismo che dalla sua costituzione promuove i principi di qualità e salubrità della materia prima, ma soprattutto di sostenibilità sociale ed ambientale.

Caratteristiche
Gusto intenso e forte del cacao 80% con il tocco amaro e croccante della granella di fave tostate. L’80% di cacao conferisce un colore marrone scuro, molto lucido, ed un profumo fragrante, aromatico e persistente. La ricetta del nostro cioccolato è il risultato di un blend ricercato ed elaborato, che permette di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato. Le fave di cacao, ossia i semi delle cabosse (frutto dell’albero di cacao), contengono sali minerali che arricchiscono il valore nutrizionale del cioccolato. Il nostro cioccolato viene prodotto usando zucchero di canna biologico, e non utilizziamo lecitina di soia come emulsionante per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao e per evitare la presenza di allergeni legati alla soia.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme ad Appta in Costa Rica e a Cooperativa Norandino in Perù che producono il nostro cacao biologico.
Origini
Perù e Costa Rica.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Cioccolato fondente 75% biologico
La tavoletta di cioccolato fondente 75% Alce Nero unisce il gusto intenso del cacao e un delicato sentore di vaniglia, in un connubio equilibrato e di grande raffinatezza.
Il cacao utilizzato per il nostro cioccolato fondente è certificato Fairtrade e aproviene dall’America Latina dove viene coltivato da gruppi di agricoltori, tra cui i soci di Appta in Costa Rica e di Coop. Norandino in Perù. Dopo la tostatura le fave sono lavorate con maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero. Alce Nero, Appta e Coop. Norandino fanno parte di Coop. Sin Fronteras organismo che dalla sua costituzione promuove i principi di qualità e salubrità della materia prima, ma soprattutto di sostenibilità sociale ed ambientale.

Caratteristiche
Gusto intenso, amaro con una nota di dolce, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza. Il 75% di cacao conferisce un colore marrone scuro, molto lucido, ed un profumo fragrante, aromatico e persistente. La ricetta del nostro cioccolato è il risultato di un blend ricercato ed elaborato, che permette di assaporare al meglio il gusto del cacao selezionato e di approfondire le diverse sfumature di sapore. Il nostro cioccolato viene prodotto usando zucchero di canna biologico, e non utilizziamo lecitina di soia come emulsionante per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao e per evitare la presenza di allergeni legati alla soia.
Agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, cooperativa internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Coop. Sin Fronteras, insieme ad Appta in Costa Rica e a Coop. Norandino in Perù che producono il nostro cacao biologico.
Origini
Perù e Costa Rica.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, vengono usati solo concimi naturali che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. A seconda della stagione infatti, i produttori concimano la terra con i residui della cabossa (frutto dell’albero di cacao) e tolgono manualmente le piante infestanti. Periodicamente viene effettuata anche la potatura: piante troppo alte rendono difficoltoso il raccolto e la loro densa ombra favorisce lo sviluppo di funghi dannosi. I produttori praticano il raccolto selettivo: osservano le piante di cacao e tagliano le cabosse solo quando sono mature. Una volta staccate, le aprono e le sgranano, raccogliendo così le fave, immerse da una polpa bianca e dolce, chiamata mucillagine, che favorirà poi la fermentazione.
Lavorazione
Le fave di cacao, ancora umide della loro mucillagine, vengono fatte fermentare per alcuni giorni. La fermentazione è il processo più delicato: avviene all’interno di casse di legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura è necessaria per evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli sul prodotto finito. Successivamente si passa alla fase di essiccamento che avviene in zone ben aerate ed esposte al sole. Si blocca in questo modo la fermentazione e si riduce lentamente l’umidità dei semi. Entrambi i processi di fermentazione e seccatura avvengono sul luogo di produzione. Dopo il controllo qualità, sul luogo di trasformazione, avviene la tostatura che esalta le note aromatiche. Il cacao viene così lavorato dall’inconfondibile maestria dall’antica maison chocolatier svizzera Chocolat Stella, socia di Alce Nero.
Cioccolato fondente 70% con caffè
E’ una tavoletta di cioccolato che contiene cacao per almeno il 70% e caffè in polvere.
Per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao non si fa uso di lecitine come emulsionante.
Per dolcificare è utilizzato lo zucchero di canna integrale di Tailin Presidio Slow Food.
Il gusto è intenso e dall'aroma di caffè, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza.

La varietà e il territorio
Per la produzione sono utilizzate fave di cacao trinitario coltivato nella regione di San Martin, in Perù. Le piante iniziano a produrre dal quinto anno, la fruttificazione dura circa 30 anni e ogni pianta fornisce all’anno 1-2 chili di fave (ossia semi).
Gli agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, organizzazione internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Cooperativa Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù che produce il nostro cacao e lo zucchero di canna integrale di Tailin Presidio Slow Food, entrambi biologici.
La coltivazione
Le piante di cacao sono coltivate su circa 1170 ettari, sotto l’ombra di limoni, manghi e banani. Le piante infestanti sono rimosse manualmente e il terreno è fertilizzato con residui organici derivati dalla raccolta e dalla potatura. Questo tipo di fertilizzazione evita l’impoverimento del suolo e l’inquinamento delle acque. Non è praticata l’irrigazione e per il controllo delle malattie e dei parassiti sono utilizzati prodotti consentiti in agricoltura biologica.
La raccolta
Avviene da marzo a luglio tagliando i frutti maturi per raccogliere le fave circondate da una mucillagine chiara e gelatinosa.
La lavorazione
Le fave, ricoperte dalla loro mucillagine, sono lasciate fermentare per 5-7 giorni in casse in legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura consente di evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli al prodotto finito. Successivamente avviene l’essiccamento in zone areate ed esposte al sole. Le fave sono quindi trasportate a Giubiasco, in Svizzera, dove Chocolat Stella, socia di Alce Nero, si occupa della tostatura e della lavorazione.
Cioccolato fondente 70% con sale marino
E’ una tavoletta di cioccolato che contiene cacao per almeno il 70% e sale marino.
Per garantire una lavorazione e una trasformazione tradizionale del cacao non si fa uso di lecitine come emulsionante.
Per dolcificare è utilizzato lo zucchero di canna integrale di Tailin Presidio Slow Food.
Il profumo è fragrante, aromatico e persistente e il gusto è intenso con un leggero aroma di sale, per un sapore equilibrato e di grande raffinatezza.

La varietà e il territorio
Per la produzione sono utilizzate fave di cacao trinitario coltivato nella regione di San Martin, in Perù. Le piante iniziano a produrre dal quinto anno, la fruttificazione dura circa 30 anni e ogni pianta fornisce all’anno 1-2 chili di fave (ossia semi).
Gli agricoltori
I nostri agricoltori fanno parte di Cooperativas Sin Fronteras, organizzazione internazionale che promuove principi di qualità, salubrità e sostenibilità, e che ad oggi coinvolge in America Latina più di 14.000 famiglie di produttori. Alce Nero è tra i soci di Cooperativa Sin Fronteras, insieme a Cooperativa Norandino in Perù che produce il nostro cacao e lo zucchero di canna integrale di Tailin Presidio Slow Food, entrambi biologici.
La coltivazione
Le piante di cacao sono coltivate su circa 1170 ettari, sotto l’ombra di limoni, manghi e banani. Le piante infestanti sono rimosse manualmente e il terreno è fertilizzato con residui organici derivati dalla raccolta e dalla potatura. Questo tipo di fertilizzazione evita l’impoverimento del suolo e l’inquinamento delle acque. Non è praticata l’irrigazione e per il controllo delle malattie e dei parassiti sono utilizzati prodotti consentiti in agricoltura biologica.
La raccolta
Avviene da marzo a luglio tagliando i frutti maturi per raccogliere le fave circondate da una mucillagine chiara e gelatinosa.
La lavorazione
Le fave, ricoperte dalla loro mucillagine, sono lasciate fermentare per 5-7 giorni in casse in legno coperte con sacchi in fibra vegetale. In questa fase si sviluppano quelli che saranno gli aromi del cacao: la corretta temperatura consente di evitare eccessive acidificazioni che potrebbero conferire aromi sgradevoli al prodotto finito. Successivamente avviene l’essiccamento in zone areate ed esposte al sole. Le fave sono quindi trasportate a Giubiasco, in Svizzera, dove Chocolat Stella, socia di Alce Nero, si occupa della tostatura e della lavorazione.
Olio extravergine d’oliva D.O.P. – Terra di Bari Bitonto biologico
L'olio extravergine di oliva bio D.O.P. Terra di Bari Bitonto Alce Nero è un blend di cultivar Cima di Bitonto e Coratina coltivate dalle nostre cooperative situate nella provincia di Bari, come previsto dal disciplinare D.O.P.
Le olive, raccolte a mano nei mesi autunnali, sono lavorate con il metodo dell'estrazione a freddo, cui seguono filtratura e imbottigliamento.
Di colore verde con riflessi gialli, aroma fruttato medio, gusto mediamente amaro e piccante, con un sentore di erbe fresche e mandorla, è un olio importante e corposo, ideale per zuppe di cereali, piatti di carne e verdure alla griglia. Ottimo anche su una fetta di pane tostato.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
L’olio extra vergine di oliva bio D.O.P. Terra di Bari Bitonto Alce Nero è prodotto esclusivamente con un blend di cultivar Cima di Bitonto e Coratina coltivate dalle nostre cooperative situate nella provincia di Bari, come previsto dal disciplinare D.O.P. Di colore verde con riflessi gialli, aroma fruttato medio, gusto mediamente amaro e piccante, con un sentore di erbe fresche e mandorla, è un olio importante e corposo, ideale per zuppe di cereali, piatti di carne, verdure alla griglia, bresaola, caprese e bruschette. L’olio extra vergine di oliva D.O.P. Terra di Bari Bitonto Alce Nero è ricco di grassi insaturi. La sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. L’ acido oleico è un grasso insaturo.
TERRITORI
Le olive con cui produciamo l’olio extra vergine di oliva D.O.P. Terra di Bari Bitonto Alce Nero provengono da circa da circa 40.000 olivi centenari di cultivar ogliarola barese (o cima di Bitonto) e coratina coltivati su circa 250 ettari da 10 olivicoltori situate esclusivamente in Puglia, tra Bari e Bitonto. Gli agri di Bari e Bitonto sono caratterizzati da inverni miti ed estati calde e dalla presenza di terreni calcarei.
LA COLTIVAZIONE
Come previsto dal regolamento biologico, non è utilizzato alcun trattamento chimico e i concimi sono solo di origine organica, evitando così di impoverire il suolo e di inquinare le falde acquifere. Il terreno è infatti fertilizzato con concimi organici e attraverso la pratica del sovescio: interrando il favino coltivato nell’uliveto. In caso di necessità è prevista l’irrigazione e per il controllo delle erbe infestanti sono praticate lavorazioni meccaniche. Contro gli insetti dannosi per la salute della pianta (di cui la mosca dell’olivo rappresenta il peggior pericolo) sono utilizzati solo prodotti di origine naturale come il rame o esche attrattive per tali insetti.
LA RACCOLTA
Le olive sono raccolte tra ottobre e gennaio, quando sono giunte al giusto grado di maturazione; è allora che il frutto offre le migliori qualità organolettiche permettendo di ottenere oli dal fruttato all’ intenso o medio (secondo le diverse annate). Le olive sono raccolte con l’aiuto di agevolatori meccanici: piccoli vibratori a spalla che muovono i rami delicatamente facendo cadere le olive sulle reti poste sotto gli alberi. Tale metodo di raccolta è fondamentale in quanto estremamente delicato, evitando l’ammaccatura del frutto. Una volta raccolte, le olive sono riposte in cassoni in plastica forata dalla capacità di 3-4 quintali e sono trasportate al frantoio.
LAVORAZIONE
Le olive sono trasformate in olio entro massimo 48 ore dalla raccolta. La lavorazione delle olive avviene a freddo (ad una temperatura mai superiore a 27°C). Le basse temperature di lavorazione consentono di preservare il gusto, gli odori ed i sapori tipico del frutto. La prima reale trasformazione del prodotto all'interno del frantoio avviene durante la fase della frangitura: le olive integre sono meccanicamente trasformate (frante) in pasta oleosa. Successivamente avviene la gramolatura (una costante e lenta gramolazione della pasta) che aiuta la successiva separazione. Questa avviene in un primo momento all’interno di una centrifuga lineare in cui avviene la separazione della parte solida (chiamata sansa) dalla parte liquida (acqua/olio); a seguire si ha un passaggio in una centrifuga verticale in cui avviene la separazione dell’olio dall’acqua di vegetazione. Dopo l'estrazione l’olio extra vergine di oliva Alce Nero viene stoccato in serbatoi di acciaio ben chiusi e posti in ambienti lontani da fonti di luce e calore. Questo tipo di conservazione garantisce la stabilità delle proprietà organolettiche e nutrizionali nel tempo. Durante tutta la fase di lavorazione dell’olio Extra vergine di oliva è importante non innescare processi di ossidazione del prodotto al fine di esaltare tutte le caratteristiche organolettiche e qualitative di questo prodotto. L’olio extra vergine d’oliva Alce Nero è confezionato in bottiglia presso Finoliva Global Service di Bitonto.
Olio extravergine d’oliva monocultivar Biancolilla biologico
L’olio extravergine d’oliva Biancolilla Monocultivar Alce Nero si contraddistingue per il colore giallo paglierino, con riflessi dorati, e il gusto delicato al palato con aromi che variano dal carciofo all'erba fresca, fino a quello di oliva verde. Le olive, raccolte a mano nei mesi autunnali, sono lavorate con il metodo dell’estrazione a freddo, cui seguono filtratura e imbottigliamento.
Si abbina perfettamente a verdure crude e cotte, minestre e pesce grigliato, ma è ottimo anche su una fetta di pane tostato.

CARATTERISTICHE E VARIETÀ
L’olio extravergine d’oliva Monocultivar Biancolilla Alce Nero è realizzato utilizzando esclusivamente olive della cultivar Biancolilla con cui si ottiene un olio di colore giallo paglierino, con riflessi dorati, un gusto delicato al palato con aromi che variano dal carciofo, al pomodoro e all’erba fresca. Quest’ olio si abbina perfettamente a verdure crude e cotte, patate, minestre e pesce grigliato. L’olio extra vergine d’oliva monicultivar Biancolilla Alce Nero è ricco di grassi insaturi. La sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. L’ acido oleico è un grasso insaturo.
TERRITORI
L’olio extravergine di oliva biologico monocultivar biancolilla di Alce Nero è prodotto dalla Cooperativa Aip-Olivo. Le olive provengono da circa 2.500 olivi di cultivar biancolilla, di età media di 25 anni, coltivati su circa 15 ettari da 20 olivicoltori. Il territorio è collinare e in parte terrazzato e il clima è mediterraneo, tendenzialmente asciutto.
LA COLTIVAZIONE
Come previsto dal regolamento biologico, non è utilizzato alcun trattamento chimico e i concimi sono solo di origine organica, evitando cosi di impoverire il suolo e di inquinare le falde acquifere. Il terreno è infatti fertilizzato con concimi organici e attraverso la pratica del sovescio: interrando il favino coltivato nell’uliveto. In caso di necessità è prevista l’irrigazione e per il controllo delle erbe infestanti sono praticate lavorazioni meccaniche. Contro gli insetti dannosi per la salute della pianta (di cui la mosca dell’olivo rappresenta il peggior pericolo) sono utilizzati solo prodotti di origine naturale come il rame o esche attrattive per tali insetti.
LA RACCOLTA
Le olive sono raccolte tra ottobre e gennaio, quando sono giunte al giusto grado di maturazione; è allora che il frutto offre le migliori qualità organolettiche permettendo di ottenere oli dal fruttato all’ intenso o medio (secondo le diverse annate). Le olive sono raccolte con l’aiuto di agevolatori meccanici: piccoli vibratori a spalla che muovono i rami delicatamente facendo cadere le olive sulle reti poste sotto gli alberi. Tale metodo di raccolta è fondamentale in quanto estremamente delicato, evitando l’ammaccatura del frutto. Una volta raccolte, le olive sono riposte in cassoni in plastica forata dalla capacità di 3-4 quintali e sono trasportate al frantoio.
LAVORAZIONE
Le olive sono trasformate in olio entro massimo 48 ore dalla raccolta. La lavorazione delle olive avviene a freddo (ad una temperatura mai superiore a 27°C). Le basse temperature di lavorazione consentono di preservare il gusto, gli odori ed i sapori tipico del frutto. La prima reale trasformazione del prodotto all'interno del frantoio avviene durante la fase della frangitura: le olive integre sono meccanicamente trasformate (frante) in pasta oleosa. Successivamente avviene la gramolatura (una costante e lenta gramolazione della pasta) che aiuta la successiva separazione. Questa avviene in un primo momento all’interno di una centrifuga lineare in cui avviene la separazione della parte solida (chiamata sansa) dalla parte liquida (acqua/olio); a seguire si ha un passaggio in una centrifuga verticale in cui avviene la separazione dell’olio dall’acqua di vegetazione. Dopo l'estrazione l’olio extra vergine di oliva Alce Nero viene stoccato in serbatoi di acciaio ben chiusi e posti in ambienti lontani da fonti di luce e calore. Questo tipo di conservazione garantisce la stabilità delle proprietà organolettiche e nutrizionali nel tempo. Durante tutta la fase di lavorazione dell’olio Extra vergine di oliva è importante non innescare processi di ossidazione del prodotto al fine di esaltare tutte le caratteristiche organolettiche e qualitative di questo prodotto. L’olio extra vergine d’oliva Alce Nero è confezionato in bottiglia presso Finoliva Global Service di Bitonto.
Passata di pomodoro biologica
La passata di pomodoro biologico Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivati da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna. Le varietà di pomodoro che abbiamo scelto per realizzare la nostra gamma di passate e sughi pronti si caratterizzano per la polpa soda e ben strutturata e per il gusto dolce e delicato.
Dal campo alla lavorazione, le qualità organolettiche del pomodoro sono continuamente controllate e verificate per offrirti il gusto migliore possibile.

Caratteristiche
La passata biologica di pomodoro Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni rende i pomodori particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
Territori
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati in terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e un altro all’interno dell’impianto, che scarta i pomodori non adeguatamente maturi.
Lavorazione
I pomodori raccolti sono lavorati in modo dapreservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), i pomodori vengono scaldati e passati. La passata viene poi concentrata, scaldata nuovamente, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra passata un gusto pieno e fresco (valore medio di brix fra 8 e 10).
Polpa di pomodoro con basilico biologica
La polpa biologica con basilico Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivati da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna. Le varietà di pomodoro che abbiamo scelto per realizzare la nostra gamma di passate e sughi pronti si caratterizzano per la polpa soda e ben strutturata, oltre che per il gusto dolce e delicato.
Dal campo alla lavorazione le qualità organolettiche del pomodoro sono continuamente controllate e verificate per offrirti il gusto migliore.

Caratteristiche
La polpa con basilico biologica di pomodoro Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni rende i pomodori particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
Territori
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati in terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e un altro all’interno dell’impianto, che scarta i pomodori non adeguatamente maturi.
Lavorazione
I pomodori raccolti sono lavorati in modo da preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), ai pomodori viene sottratta la buccia con il vapore e solo successivamente vengono tagliati a cubetti e riscaldati a circa 80 gradi (senza mai portarli in ebollizione ma a temperature sufficienti per disattivare quegli enzimi, naturalmente contenuti, che legano la buccia alla polpa facilitandone la pelatura). In seguito all’aggiunta di basilico e di concentrato di pomodoro, la polpa viene scaldata, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra polpa un gusto fresco (valore medio di brix: 7).
Polpa di pomodoro biologica
La polpa biologica Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole e altre varietà coltivate da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po, tra le province di Ferrara e Ravenna. Le varietà di pomodoro che abbiamo scelto per realizzare la nostra gamma di passate e sughi pronti si caratterizzano per la polpa soda e ben strutturata, oltre che per il gusto dolce e delicato.
Dal campo alla lavorazione le qualità organolettiche del pomodoro sono continuamente controllate e verificate per offrirti il gusto migliore.

Caratteristiche
La polpa biologica di pomodoro Alce Nero è prodotta con pomodori a bacca lunga, tra cui Coimbra, Ercole che contribuiscono al sapore, ed altre varietà tonde, per dare consistenza e colore, tutte coltivate nell’area del Delta del Po. Queste varietà sono state selezionate per le loro caratteristiche di adattabilità ai terreni salini in cui vengono per lo più coltivate. L’acqua salmastra tipica di questi terreni rende i pomodori particolarmente dolci. La maturazione di queste varietà avviene contemporaneamente sulla pianta, così da poter concentrare la raccolta in luglio, agosto e settembre, garantendo una quasi totale uniformità della maturazione dei pomodori.
Territori
I nostri pomodori provengono da circa 25 aziende agricole nel Delta del Po e vengono coltivati in terre vocate tra le province di Ferrara e Ravenna. Ferrara (Valle del Mezzano, Parco del Delta del Po) è un’area vocata per la sua origine di ex valle salmastra, caratterizzata da terreni salini, torbosi, ricchi di sostanza organica e particolarmente “sciolti”, che permettono una buona rincalzatura. Terreni drenanti eliminano il rischio di asfissia radicale e, unitamente all’arieggiamento dovuto alla vicinanza con il mare, limitano il proliferare di agenti patogeni, favoriti viceversa da ambienti umidi e stagnanti. Ravenna è un’area di deposito alluvionale e pertanto possiede terreni argillosi, profondi, fertili. Anch’essa vicina al mare, gode dell’arieggiamento che limita naturalmente la proliferazione di patogeni.
Coltivazione
Secondo il regolamento biologico, non viene applicato alcun trattamento chimico e vengono utilizzati solo concimi organici che evitano l’impoverimento del suolo e l’inquinamento dell’acqua. Usiamo solo colture biologiche in rotazione con grano e leguminose, tra cui mais, pisello, soia, mediamente ogni 4 anni, per limitare l’insorgenza di malattie tipiche del pomodoro e per preservare la fertilità del terreno. Sul grado di maturazione dei nostri pomodori vengono effettuati due controlli ottici: uno in campo, attraverso una selezionatrice che lascia il pomodoro non maturo sul terreno, e un altro all’interno dell’impianto, che scarta i pomodori non adeguatamente maturi.
Lavorazione
I pomodori raccolti sono lavorati in modo da preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo il lavaggio (delicato per evitare ammaccature), ai pomodori viene sottratta la buccia con il vapore e solo successivamente vengono tagliati a cubetti e riscaldati a circa 80 gradi (senza mai portarli in ebollizione ma a temperature sufficienti per disattivare quegli enzimi, naturalmente contenuti, che legano la buccia alla polpa facilitandone la pelatura). In seguito all’aggiunta di concentrato di pomodoro, la polpa viene scaldata, imbottigliata e pastorizzata per garantire stabilità nel tempo ed una perfetta conservazione (una pastorizzazione breve, di 3-5 minuti, per rispettare le caratteristiche organolettiche). Il giusto contenuto zuccherino, rappresentato dal grado brix (unità di misura utilizzata per determinare la concentrazione dei solidi solubili), viene monitorato in tutte le fasi per dare alla nostra polpa un gusto fresco (valore medio di brix: 7).
Riso Arborio 500g
Il riso arborio Alce Nero ha grandi chicchi di colore bianco perlato. È una varietà autoctona italiana a stelo lungo e apparato radicale profondo che, traendo nutrimento negli strati più ricchi del terreno, garantisce una migliore salubrità alla pianta e una maggior qualità nutritiva al prodotto. La buona tenuta in cottura, durante la quale cede una giusta quantità di amido, e la sua capacità di aumentare in volume, lo rendono ideale per la preparazione di cremosi risotti e dessert.

Varietà
Autoctona italiana costituita nel 1946.
Agricoltori
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni.
Territorio
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni.
Sementi
Italiane, seminate in maggio.
Coltivazione
Secondo il disciplinare biologico. Rotazione con frumento, mais, soia e erba medica. Fertilizzazione con concime organico (sovescio con veccia).
Gestione del suolo
Lavorazione superficiale con erpici e aratura. Controllo infestanti con mondatura manuale, mezzi meccanici e tecnica della falsa semina.
Trattamenti
Solo se necessari e secondo il disciplinare biologico.
Resa
In media 4 tonnellate per ettaro.
Irrigazione
Sommersione con acque provenienti da risorgive, dal consorzio di irrigazione e dal Ticino.
Raccolta
In ottobre con mietitrebbiatrici. Le stoppie sono trinciate e interrate in campo.
Post raccolta e lavorazione
Dopo l'essiccazione con aria calda, il riso è conferito alla riseria e conservato in silos dedicati. Seguono pulitura meccanica per eliminare le impurità, sbramatura con macchina a rullo per eliminare la lolla, sbiancatura con macchina a pietra e selezionatrice ottica, confezionamento in atmosfera modificata.
Riso Baldo Bio 500g
Il riso baldo Alce Nero ha grandi chicchi dalla struttura compatta e cristallina, oltre ad un colore bianco traslucido. È una varietà autoctona italiana a stelo lungo e apparato radicale profondo che, traendo nutrimento dagli strati più ricchi del terreno, garantiscono una migliore salubrità alla pianta e una maggior qualità nutritiva al prodotto. È un riso molto versatile, ottimo per le insalate e i risotti. Si consiglia di servirlo al dente.

Varietà
Autoctona italiana costituita nel 1964.
Agricoltori
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni.
Territorio
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni.
Sementi
Italiane, seminate in aprile, maggio e giugno.
Coltivazione
Secondo il disciplinare biologico. Rotazione con mais, soia, erba medica e pisello proteico. Fertilizzazione con concime organico (compost vegetale, letame bovino, sovescio verde).
Gestione del suolo
Livellamento per eliminare i ristagni idrici, aratura, falsa semina per eliminare le malerbe, controllo infestanti con mondatura manuale e meccanica.
Trattamenti
Solo se necessari e secondo il disciplinare biologico.
Resa
In media 4 tonnellate per ettaro.
Irrigazione
Sommersione con acque provenienti da risorgive, dal consorzio di irrigazione e dal Ticino.
Raccolta
Da settembre a ottobre con mietitrebbiatrice. Le stoppie sono trinciate e interrate in campo.
Post raccolta e lavorazione
Dopo l'essiccazione con aria calda, il riso è conferito alla riseria e conservato in silos dedicati. Seguono pulitura meccanica per eliminare le impurità, sbramatura con macchina a rullo per eliminare la lolla, sbiancatura con macchina a pietra e selezionatrice ottica, confezionamento in atmosfera modificata.
Riso Integrale Bio 500g
Il riso integrale Alce Nero ha chicchi di colore mielato. Utilizziamo le tipologie Baldo o Ribe, che hanno caratteristiche sensoriali analoghe. Entrambe sono varietà autoctone italiane a stelo lungo da apparato radicale profondo che, traendo nutrimento negli strati più ricchi del terreno, garantiscono una migliore salubrità alla pianta e una maggior qualità nutritiva al prodotto. È ideale per la preparazione di minestroni di verdura.

Varietà
Baldo o Ribe, autoctone italiane costituite nel 1964 e 1961, utilizzate distintamente secondo la disponibilità dei nostri agricoltori e come indicato sulla carta di identità. Caratteristiche sensoriali e tempi di cottura sono analoghi.
Agricoltori
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni.
Territorio
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni.
Sementi
Italiane, seminate in aprile, maggio e giugno.
Coltivazione
Secondo il disciplinare biologico. Rotazione con cereali, soia, erba medica, pisello proteico e leguminose. Fertilizzazione con concime organico (compost vegetale, letame bovino, sovescio verde e con leguminose).
Gestione del suolo
Livellamento per eliminare ristagni idrici, aratura, falsa semina per eliminare le malerbe, controllo infestanti con mondatura manuale e meccanica.
Trattamenti
Solo se necessari e secondo il disciplinare biologico.
Resa
In media 4 tonnellate per ettaro.
Irrigazione
Sommersione con acque provenienti da risorgive, del consorzio di irrigazione e dal Ticino.
Raccolta
Da settembre e ottobre con mietitrebbiatrice. Le stoppie sono trinciate e interrate in campo.
Post raccolta e lavorazione
Dopo l'essiccazione con aria calda, il riso è conferito alla riseria e conservato in silos dedicati. Seguono pulitura meccanica per eliminare le impurità, sbramatura con macchina a rullo per eliminare la lolla, selezionatura con selezionatrice ottica, confezionamento in atmosfera modificata.
Riso Rosa Marchetti Bio 500g
È un’antica e rara varietà italiana dai chicchi di medie dimensioni e colore grigio rosato che deve il nome al suo selezionatore. l nostri agricoltori lo coltivano in Lombardia (Pavia). Si caratterizza per il profumo “terroso” e, una volta cotto, la consistenza risulta morbida sui lati e croccante al centro. È consigliato nella preparazione delle minestre.

Varietà
Autoctona italiana costituita nel 1964.
Agricoltori
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni
Territorio
Vedi carta d'identità stampata sulle singole confezioni
Sementi
Italiane, seminate in maggio.
Coltivazione
Secondo il disciplinare biologico. Rotazione con cereali e leguminose. Sovescio con leguminose.
Gestione del suolo
Aratura meccanica, falsa semina, mondatura meccanica per eliminare le malerbe.
Trattamenti
Solo se necessari e secondo il disciplinare biologico.
Resa
In media 3 tonnellate per ettaro.
Irrigazione
Sommersione con acque provenienti da risorgive e dal consorzio di irrigazione.
Raccolta
Da settmbre a ottobre con mietitrebbiatrice. Le stoppie sono trinciate e interrate.
Post raccolta e lavorazione
Dopo l'essiccazione con aria calda il riso è conferito alla riseria e conservato in silos dedicati. Seguono pulitura meccanica per eliminare le impurità, sbramatura con macchina a rullo per eliminare la lolla, sbiancatura con macchina a pietra e selezionatrice ottica, confezionamento in atmosfera modificata.
Riso Nerone Integrale Bio 500g
È una nuova varietà di riso integrale. Il chicco è nero in modo naturale perché il pericarpo, la pellicola più esterna, ha il colore dell'ebano. Coltivato in Piemonte (Vercelli) ha origine esotica essendo nato in Cina. Il Nerone contiene un buon tenore di proteine e discrete quantità di sali minerali. Si abbina idealmente al pesce.

Varietà
Originaria della Cina, introdotta in Italia nel 1997.
Agricoltori
Vedi carta d’identità stampata sulle singole confezioni.
Territorio
Vedi carta d’identità stampata sulle singole confezioni.
Sementi
Italiane, seminate in aprile e maggio.
Coltivazione
Secondo il disciplinare biologico. Fertilizzazione con compost vegetale. Sovescio con leguminose.
Gestione del suolo
Livellamento meccanico per eliminare ristagni idrici, aratura, falsa semina, mondatura manuale e meccanica per eliminare le malerbe.
Trattamenti
Solo se necessari e secondo il disciplinare biologico.
Resa
In media 4/5 tonnellate per ettaro.
Irrigazione
Sommersione con acque provenienti da risorgive.
Raccolta
Da settembre a ottobre con mietitrebbiatrici. Le stoppie sono trinciate e interrate.
Post raccolta e lavorazione
Dopo l'essiccazione con aria calda, il riso è conferito alla riseria e conservato in silos dedicati. Seguono pulitura meccanica per eliminare le impurità, sbramatura con macchina a rullo per eliminare la lolla, selezionatura con selezionatrice ottica, confezionamento in atmosfera modificata.