Anche noi ci siamo trovati a dover gestire il dolore e così abbiamo deciso di condividerlo, perchè CON è meglio che da soli e insieme lo si può DIVIDERE.
Mio padre ci ha lasciato tre anni fa dopo 5 mesi di malattia, un tempo che può sembrare sia eterno che breve. Prepararsi all’idea della perdita di un nonno, un papà, un suocero e un marito è davvero faticoso, ma come ho accennato prima insieme è stato sostenibile.
Sono stata la prima a conoscere la situazione e così mi si è posta subito, insieme al dolore più grande che io avessi mai provato, la domanda di come comunicarlo ai miei familiari, è qui che si è costituita la catena di condivisione del dolore con le persone che amo.
I bambini hanno bisogno di sapere subito cosa sta succedendo, perché il dolore si percepisce, si legge in faccia, si sente con il cuore e non si può nascondere.
Quando mentiamo per prendere tempo, miniamo la loro fiducia nei nostri confronti, alimentiamo lo stato di preoccupazione per qualcosa di sconosciuto che sta accadendo, creiamo confusione.
Dare un nome al dolore consente di prepararsi ad affrontarlo, avvicina, permette la richiesta di aiuto e consolazione, riduce lo smarrimento, disarma.
Gaia aveva 8 anni e Mattia quasi 3, sono molto diversi nell’esprimere le emozioni: Gaia tende a scappare, a rifugiarsi nel silenzio, nella negazione, cerca di continuare nella normalità per sentire meno male; Mattia esplode subito nella rabbia, in un pianto potente, è molto fisico, pertanto prima scalcia, poi cerca conforto.
É importante conoscere i bambini nelle loro dimostrazioni profonde, non perché ne si possa prevedere la reazione, ma perché si possa fare una buona comunicazione.
Per Mattia, vista anche l’età, ho scelto di usare la magia: è nata la storia del nonno guerriero che decide di abbandonare la guerra per volare alto verso un cielo immenso diventando eterno, capace di sentire e vedere ogni cosa.
Con Gaia ho faticato di più: non si faceva agganciare, scappava, non voleva sapere e quindi Davide, marito e padre insostituibile, ha avuto la meravigliosa idea di scriverle, ogni giorno, un diario segreto solo loro, dove lui le avrebbe raccontato come stava il nonno e lei avrebbe potuto esprimere il suo sentire senza paura, senza che le sue domande mi facessero male.
La sera che mio padre se ne è andato, io e i bambini ci siamo messi a guardare il cielo e io, cercando la stella più luminosa, ho esclamato “Lo sapevo che sarebbe stato la stella più bella!”, e così loro hanno capito che il nonno ora era lì.
Dare un senso al dolore aiuta anche gli adulti, con me ha funzionato. Abbiamo deciso di cercare più modi possibili per sentirlo vicino, e così la sera del funerale, dato che loro non hanno partecipato a questo rito, abbiamo celebrato con una grigliata (passione del nonno), abbiamo attaccato stelle al soffitto della camera e, su quella più grande, scritto il suo nome, abbiamo piantato un albero di pesche segno di vita più che di morte, e nella buca sottoterra insieme alle radici i bambini hanno lasciato messaggi e disegni per il loro tanto amato nonno.
È stata una buona medicina per tutti noi, perché Gaia aveva paura che nominando il nonno mi avrebbe portato tristezza, allora lo facevo io con ironia, nostalgia, amore e anche lei si è concessa di farlo, Mattia si arrabbiava tanto, era molto piccolo e non capiva quando sarebbe finito questo gioco, chiedeva di tornare alla normalità, “Ok, ma ora digli di tornare, basta fare la stella!”, parlarne lo riportava alla realtà e permetteva piccoli grandi sfoghi, senza che accumulasse dolore in più.
Ho voluto condividere questa esperienza perché so che molti genitori si trovano ad affrontare momenti di dolore da soli, per salvaguardare i figli, soffrendo il doppio entrambi.
I bambini non vanno protetti dal dolore, vanno accompagnati a conoscerlo, bisogna concedergli di viverlo perché imparino a gestirlo e superarlo. Sono esseri molti potenti che, se autorizzati a usare la loro sapienza la tengono viva, altrimenti perdono contatto con questa saggezza e, diventando adulti, ne rimangono sprovvisti.
Se avete dei dolori, CON-DIVIDETELI è l’arma più potente che avete per vincerlo.