Strano vero? A nessuno viene in mente il cuore quando si parla di apprendimento e, invece, senza cuore non si apprende. Proprio così: il cervello per attivarsi e decidere che quello che stiamo vivendo è talmente buono da meritare un posto nella memoria a lungo termine, deve sentire un’emozione positiva. In realtà anche quelle negative, come i traumi, ci permettono di apprendere velocemente, ma non lo prenderei in considerazione come metodo educativo; diversamente una lezione di storia, noiosa e poco significativa, verrà ripetuta più volte fino a sostare nella memoria a breve termine per sparire poco dopo il compito in classe. Certo si può prendere anche un bel voto, addirittura arrivare al diploma con grandi risultati, ma senza arricchimento, senza rivoluzionare lo stato interiore, privi delle basi per poter affrontare il mondo con entusiasmo e consapevolezza.
Ecco perché apprendimento e benessere percorrono un medesimo sentiero, nostro compito è tener conto di ogni aspetto.
Così un giorno ci troviamo in pieno Lockdown e Gaia, come tutti gli studenti, deve gestire la Didattica A Distanza, con insegnanti che, attraverso uno schermo, cercano di portare avanti il programma. Il prof di educazione fisica comprende quanto questo sia difficile e poco produttivo, soprattutto in un momento dove la condizione emotiva dei ragazzi è davvero compromessa; decide così di fare video lezioni di ginnastica per attivare il movimento, ad ogni collegamento però ci mette cuore: si connette con il cuore dei ragazzi, usa tutti i mezzi a sua disposizione perché stupore e meraviglia attraversino quello schermo e raggiungano i suoi alunni, e ci riesce. Addirittura un giorno registra un video in cui, vestito da mago, fa una serie di magie con in sottofondo una musica meravigliosa e commovente, e mentre realizza queste magie parla ai ragazzi, con voce calda, amorevole, accogliente, commossa: gli racconta di come la pandemia abbia costretto alla lontananza, lo fa con tutto il coinvolgimento possibile, si percepisce l’emozione e l’empatia, lancia grandi messaggi di positività e speranza su come loro possano sentirsi più vicini che mai, attivando il cuore, sintonizzandosi con i compagni, utilizzando questa esperienza per sperimentare la lentezza, la famiglia, ma soprattutto sé stessi, scoprire parti profonde che non avevano avuto tempo di ascoltare.
Che i professori non me ne vogliano, ma sono convinta che la lezione più importante e trasformativa per questi ragazzi sia stata proprio quella del Prof di educazione fisica alla quale va tutta la mia stima e che mi ha emozionato talmente tanto da risvegliare la consapevolezza che se non attiviamo l’interesse dei bambini non possiamo aspettarci nessun apprendimento.
Il grande maestro Feuerstein, per me fonte di ispirazione e saggezza, insegnava solo collegando gli elementi alla realtà del bambino che aveva di fronte e così nei suoi seminari raccontava come, ai bambini delle elementari, per spiegare il concetto di orizzontale e verticale bisognasse alzare dalla sedia, piedi bene a terra, braccia lungo il corpo e testa che si proietta verso il soffitto per rappresentare una linea verticale e come, per quella orizzontale, li facesse sdraiare a terra. Aveva infinite possibilità, per esempio, quando si approcciava al concetto di angolo: permetteva loro di camminare per l’istituto e toccare stipiti, tavoli, finestre, armadietti e ragionava sull’angolazione, o sul concetto di curvo e così via.
In sintesi, possiamo dire che i bambini apprendono se riescono a collegare le nozioni con la realtà che li circonda. Purtroppo nella scuola tradizionale spesso si parte dalla teoria, ma la magia risiede nella pratica, perché dei bambini che mettono in scena un mercato in classe, vendendo e comprando frutta, stanno imparando le sottrazioni e addizioni, se gli si permette di giocare a freccette e, ad ogni cerchio il punto si moltiplica per due, imparano le moltiplicazioni.
Forse non tutti i bambini hanno la fortuna di incontrare insegnanti che applicano queste tecniche neuroeducative, ma sicuramente i vostri bambini hanno voi che a casa potete riportare ciò che fanno a scuola in una realtà esistente e verificabile, vivendo la meraviglia dell’apprendimento attraverso la sperimentazione, regalerete un concetto di conoscenza positivo e interessante, forse nuovo anche per voi che, probabilmente, avete ricevuto un approccio teorico e noioso.