Quest’anno più di altri viviamo un momento di trasformazione e, a volte, di smarrimento: molte tradizioni e abitudini sono stravolte dall’emergenza che stiamo vivendo.
Ma siamo sicuri che quanto sta accadendo non possa suscitare un risveglio?
Non siamo una generazione particolarmente legata alle tradizioni: siamo piuttosto abitudinari, ogni anno molti di noi si prodigano per ricreare quel clima che ritengono perso e lontano, spesso evocando ciò che non hanno più, dei tempi di infanzia irrimediabilmente cambiati. Eppure, in questi giorni, tutti si lamentano di ciò che non si potrà fare in questo Natale, forse proprio perché siamo spesso concentrati su ciò che non abbiamo piuttosto che nutrire ciò che possediamo in termini di energia buona.
Io sono convinta, invece, che quest’anno sia l’occasione per percepire più che mai il senso del Natale dentro di noi, smettendola di cercarlo altrove: la magia non è nell’albero o nella cena aziendale, nella recita della scuola e nemmeno nel pranzo con i parenti, non se questi momenti non sono vissuti con il cuore pieno di magia. Nessuno ci può togliere il profumo di panettone caldo, della buccia d’arancia, le canzoni natalizie e le luci nelle case, le fiabe di babbo Natale e i pomeriggi tra noccioline e tombola.
Io e i miei nani abbiamo costruito un calendario dell’avvento molto speciale quest’anno, fatto di molto cioccolato, ovviamente, ma anche di un pensiero per ogni persona importante per noi. È stato bellissimo perché i bambini hanno fatto un elenco molto lungo, tra compagni, cuginetti, amici del mare, colleghi di papà, le maestre (solo quelle meritevoli del loro affetto)… Non abbiamo dato priorità alla parentela, ma al cuore e proprio in ordine di pensiero: chi è la prima persona che ti viene in mente se pensi a cose belle? Certo, abbiamo dovuto fare i conti anche con persone che non frequentiamo più e, soprattutto Mattia, mi ha riportato il suo dissenso, faticando a comprendere motivi prettamente “adulti”, ma anche questo ci ha permesso di capire cosa vogliamo riprendere e cosa lasciare andare.
Quest’anno il nostro Natale sarà lontano fisicamente, ma molto molto vicino al cuore: ogni giorno un pensiero, un biglietto, un vocale o un video dedicato solo ed esclusivamente a quella persona per comunicare tangibilmente l’affetto che ha lasciato in noi e che non vogliamo perdere.
Come al solito i miei grandi maestri mi hanno confermato come nel cuore non esistano distanze né di tempo né fisiche: nei loro cuori vivono sensazioni nitide e chiare di persone che non sono più con noi o che non frequentiamo più e altre che vediamo spesso, ma che in realtà non lasciano lo stesso calore… Forse è il caso di rivedere il concetto di “vicinanza”?
Sono convinta che sarà il Natale meno affollato, ma più caldo che mai!
Vi consiglio di farvi guidare dai vostri bambini nel viaggio delle persone del cuore, non incoraggiateli verso chi per voi è più meritevole: senza condizionamenti di circostanza, lasciateli liberi di ascoltarsi e di esprimere ciò che sentono, fatelo anche voi, sarà una scoperta meravigliosa rivivere il calore che i pensieri vi porteranno, accompagnandovi nella consapevolezza di voler nutrire solo ciò che vi fa stare bene, le energie saranno rivolte al sentire buono… Più Natale di così!
Abbiamo la possibilità di costruire un nuovo concetto di tradizione, guidato solo dal cuore, dal tempo speso bene, dalle cose buone per ognuno di noi. Impareremo e, soprattutto, insegneremo ai nostri bambini la bellezza della connessione, l’importanza della presenza del cuore togliendo il limite di quella fisica, continuando a vivere la maglia dei momenti insieme, ma anche molto, molto di più!
Auguro a voi e a me, tanta tanta Magia!
